Il Mali approva una legge chiaramente anti LGBTQ+

Parte della città di Bamako, capitale del Mali, vista dall'alto. Immagine tratta dal canale Sky Travel su YouTube

Come evidenzia una modifica nella legislazione del Mali, nel continente africano la tendenza è quella di penalizzare l'omosessualità,

Da qualche anno le posizioni dei governi si sono inasprite: nel febbraio 2024 il parlamento ghanese ha approvato una legge [fr, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] che condanna a tre anni di prigione chi si dichiara LGBTQ+ e fino a dieci anni chi promuove campagne LGBTQ+ rivolte ai bambini. Nel maggio 2023, l'Uganda ha approvato una legge simile. In questo paese, in cui dal 1986 è al potere il presidente Yoweri Museveni [it], si parla di reato di omosessualità aggravata e chi commette tale crimine viene punito con la pena di morte.

In questo contesto di omofobia istituzionale, il 31 ottobre 2024 il Consiglio nazionale di transizione (CNT) [es] del Mali, organo legislativo che sostituisce l'Assemblea Nazionale sciolta dopo il colpo di stato del 2020 [it], ha approvato un progetto di legge che penalizza l'omosessualità. Il testo è stato approvato quasi all'unanimità per 132 voti contro uno.

I primi segni che annunciavano l'emanazione di questa legge sono apparsi a partire dal 2022: in ottobre di quell'anno, un servizio di Tv5monde dal titolo “Mali: verso la penalizzazione dell'omosessualità?” spiega che nel nuovo Codice Penale al quale stanno lavorando i parlamentari i cosiddetti atti contro natura saranno puniti con pene molto dure.

Secondo Mamadou Kassogue, ministro della Giustizia, l'approvazione del progetto di legge rafforza la determinazione delle autorità militari del paese di non lasciare che nessuna potenza straniera influenzi le tradizioni del Mali. Il Mali è un paese laico [it] ma fortemente dominato dalla religione musulmana: il 95% della popolazione è musulmana [it].

In merito a questo, in un articolo di Voice of America (VOA), Mamadou Kassogue dichiara:

Désormais, il existe des dispositions dans nos lois qui interdisent l'homosexualité au Mali. Toute personne s'adonnant à cette pratique, en faisant sa promotion ou son apologie, sera poursuivie. Nous n'accepterons pas que nos coutumes et nos valeurs soient violées par des personnes venues d'ailleurs. Ce texte sera appliqué, inch'Allah.

D'ora in poi ci sono disposizioni nelle nostre leggi che proibiscono l'omosessualità in Mali. Ogni persona che si dedica a questa pratica, la promuove o ne fa l'apologia sarà processata. Non accetteremo che i nostri costumi e i nostri valori siano violati da persone che arrivano da fuori. Questo testo sarà applicato, se Dio vuole.

Già prima di approvare questo progetto di legge, in Mali gli omosessuali correvano un grave pericolo. La storia del giovane maliano Traoré, esiliato in Francia evidenzia l'omofobia nella società maliana. Nel 2018, dovette fuggire dal Mali per salvarsi la vita, come raccontò in un articolo pubblicato da Radio France Internationale (RFI):

Un jour, alors que l’on était tous les deux chez moi, ma mère a besoin de moi et envoie un petit garçon me chercher. (…)Cinq ou six personnes sont arrivées dans ma chambre, elles ont commencé à me tabasser. J’ai couru, et j’ai pris un taxi pour quitter la ville et me réfugier dans un village à côté. (…)c’est ce jour-là que ma mère a appris que j’étais homo. Elle était en colère et me disait qu’elle regrettait de m’avoir mis au monde, que je n’existais plus pour elle.

Un giorno, quando noi due eravamo a casa mia, mia madre ebbe bisogno di me e mandò un ragazzo a cercarmi. (…) Cinque o sei persone arrivarono a casa mia e cominciarono a picchiarmi. Corsi via e presi un taxi per lasciare la città e rifugiarmi in quella vicina. (…) Quel giorno mia madre venne a sapere che sono omosessuale. Si arrabbiò e mi disse che le dispiaceva avermi messo al mondo, che io non esistevo più per lei.

Reazioni diverse

La penalizzazione dell'omosessualità in un paese saheliano suscita reazioni diverse in Mali. In X (ex Twitter), il giornalista Niang Abdoul ha pubblicato un servizio video che illustra come alcuni maliani approvino questa censura.

🇲🇱 L'omosessualità è ufficialmente punita in Mali. Il giornalista Abdoul Niang ha chiesto ai maliani cosa ne pensano.

Di fronte all'annuncio di questa legge, il sito web d'informazione Vudaf crede che nel paese ci sono reazioni contrastanti e presenta la seguente analisi:

Si certains y voient un moyen de défendre l’identité culturelle malienne, d’autres dénoncent une atteinte aux libertés individuelles et aux droits humains. Cette criminalisation risque d’accentuer la stigmatisation et la marginalisation de la communauté LGBTQ+ au Mali, qui fait déjà face à de nombreuses discriminations. Le débat reste vif, et plusieurs associations locales et internationales de défense des droits humains ont exprimé leur inquiétude, appelant le Mali à respecter les droits fondamentaux de tous ses citoyens.

Se per alcuni si tratta di un mezzo per difendere l'identità culturale maliana, altri denunciano un attentato alle libertà individuali e ai diritti umani. Con questa penalizzazione si corre il rischio di stigmatizzare ed emarginare la comunità LGBTQ+ in Mali, che già affronta numerose discriminazioni. Il dibattito è vivace e molte associazioni locali e internazionali impegnate nella difesa dei diritti umani hanno espresso la propria inquietudine e chiedono al Mali di rispettare i diritti fondamentali di tutti i suoi cittadini.

Emergono alcune preoccupazioni a livello internazionale

Fuori dalle frontiere maliane, in alcuni paesi emergono delle preoccupazioni. L'associazione francese per la lotta alle discriminazioni e l'odio contro la comunità LGBTQ+ indica nel suo sito Stop Homophobie che l'approvazione di questa legge sarebbe in contrasto con la Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli e mostra un irrigidimento regionale nei confronti delle persone LGBTQ+:

(…)cette législation au Mali reflète une tendance régionale au durcissement des droits LGBTQ+. Des lois similaires ont été récemment adoptées au Burkina Faso et en Ouganda. En Afrique, environ 30 pays interdisent les relations homosexuelles, et certains, comme la Mauritanie, la Somalie et le Soudan, imposent la peine de mort pour ces actes.

(…) questa legislazione del Mali riflette una tendenza regionale alla limitazione dei diritti LGBTQ+. Recentemente, sono state approvate leggi simili in Burkina Faso e in Uganda. In Africa, circa 30 paesi proibiscono le relazioni omosessuali e alcuni, come la Mauritania, la Somalia e il Sudan, prevedono la pena di morte in questi casi.

Vudaf, già citato, continua la sua analisi e segnala che possono sorgere dei contrasti tra il Mali e i suoi partner internazionali.

Cette loi risque de compliquer les relations entre le Mali et certains partenaires internationaux, notamment les pays et organisations prônant les droits des minorités sexuelles. Des organisations comme l’Union européenne et les Nations Unies pourraient accroître leur pression diplomatique sur le Mali pour l’inciter à revoir sa législation, comme elles l’ont fait pour d’autres pays ayant adopté des lois similaires.

Con questa legge si corre il rischio di complicare le relazioni tra il Mali e alcuni partner internazionali, soprattutto paesi e organizzazioni che difendono i diritti delle minoranze sessuali. Organizzazioni come l'Unione Europea e le Nazioni Unite potrebbero aumentare la pressione diplomatica sul Mali perché modifichi la sua normativa, come hanno fatto con altri paesi che avevano approvato leggi simili.

Il caso dell'Uganda è un esempio. Il paese ha perso una parte dei suoi partner, come la Banca Mondiale, che lo ha sanzionato dopo l'approvazione della sua legge anti LGBTQI+ e aveva bloccato tutti i suoi finanziamenti pubblici nel paese. Uno studio recente di Open for Business [en] (una rete di imprese a favore delle società LGBTQ+ e inclusive) indica che, a causa di questa legge repressiva contro le comunità LGBTQ+, l'Uganda può perdere ogni anno fino a 1.700 milioni di dollari.

Tutti gli sguardi sono rivolti verso le autorità militari che dovrebbero dare o no il proprio benestare alla promulgazione di questa legge che sarà determinante per quanto riguarda la situazione giuridica dei gruppi LGBTQ+ nel Mali.

Mentre numerosi paesi aderiscono all'idea di depenalizzare l'omosessualità, la maggior parte dei paesi dell'Africa non sembra pronta a riconoscere i diritti della comunità LGBTQI+.

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