La centrale solare Noor [it] in Marocco, situata vicino alla piccola città di Ouarzazate [it] nella parte centro-meridionale del paese, è la più grande centrale solare a concentrazione (CSP) al mondo e rappresenta un elemento centrale dello sforzo del Marocco per diventare leader mondiale nell'energia rinnovabile. Sostenuto da investimenti europei, questo ambizioso progetto ha ottenuto riconoscimenti internazionali per il suo potenziale di riduzione delle emissioni di carbonio e di generazione di energia sostenibile.
Tuttavia, mentre la storia di successo del Marocco nel campo [en] delle energie rinnovabili è celebrata [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] a livello internazionale, cresce la preoccupazione per l'impatto sociale di progetti su larga scala come Noor. Le comunità rurali sono state trasferite e i lavoratori si trovano ad affrontare condizioni difficili. Queste preoccupazioni per i diritti umani sollevano questioni sulle responsabilità degli investitori europei e del governo marocchino nel garantire che i benefici dell'energia rinnovabile non vadano a scapito delle popolazioni locali.
Ambizioni in materia di energie rinnovabili
Il Marocco si è prefissato l'ambizioso obiettivo di generare il 52% della sua elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030, con progetti come Noor che svolgono un ruolo chiave. Noor, che ha iniziato a operare nel 2016, fa parte della Strategia Solare Marocchina e si estende per oltre 3.000 ettari di terreno. L'impianto utilizza una tecnologia innovativa di CSP, che gli permette di immagazzinare energia e continuare a produrre corrente elettrica anche dopo il tramonto.
Il progetto ha attirato miliardi di dollari sotto forma di finanziamenti da parte di paesi europei come la Germania, la Spagna e la Francia, oltre a istituzioni finanziarie internazionali come la Banca Europea per gli Investimenti (BEI). Questi investimenti sono considerati parte della più ampia strategia europea di lotta contro il cambiamento climatico, sostenendo lo sviluppo delle energie rinnovabili nel Sud del mondo.
Tuttavia, mentre questi progetti sono cruciali per ridurre le emissioni di carbonio, i loro impatti sociali sulle comunità locali vengono spesso trascurati.
Spostamento delle comunità locali
Una delle maggiori preoccupazioni che circondano la centrale solare di Noor è lo spostamento delle comunità locali. Le dimensioni dell'impianto richiedevano l'acquisizione di terreni che erano stati utilizzati per generazioni dalle comunità rurali per attività come l'agricoltura e il pascolo. Mentre il governo marocchino sostiene di aver consultato le popolazioni locali e di aver fornito compensi, una relazione del 2019 dell'Istituto di Wuppertal suggerisce che questi processi non sono sempre stati appropriati.
La relazione indica che molte famiglie colpite dal progetto Noor sentivano di non avere molta scelta in materia e che il risarcimento ricevuto non copriva gli impatti a lungo termine della perdita delle loro terre e dei loro mezzi di sostentamento. Preoccupazioni simili sono state sollevate da organizzazioni per i diritti umani, che sostengono che si deve fare di più per proteggere i diritti di queste comunità e garantire che i progetti di sviluppo vadano a beneficio di tutti, e non solo degli investitori.
Diritti e condizioni di lavoro
Oltre agli spostamenti, le violazioni dei diritti del lavoro hanno destato altre preoccupazioni. Le leggi del lavoro in Marocco, anche se relativamente forti sulla carta, non sono sempre applicate efficacemente, soprattutto nei grandi progetti infrastrutturali come Noor. I lavoratori assunti da subappaltatori per costruire e mantenere l'impianto hanno riferito di dover affrontare cattive condizioni di lavoro, tra cui lunghe ore lavorative, bassa retribuzione, e misure di sicurezza inadeguate.
Gli investitori europei, pur impegnandosi a osservare le linee guida etiche, sono stati criticati per non aver garantito il rispetto di tali standard nella pratica. Senza meccanismi di attuazione più forti, sia in Marocco che all'interno delle stesse aziende, i lavoratori continuano ad essere vulnerabili allo sfruttamento.
Responsabilità europea e investimenti etici
I paesi e le istituzioni europei sono stati i principali sostenitori dei progetti di energia rinnovabile in Marocco, considerandoli essenziali per raggiungere gli obiettivi climatici globali. La vicinanza geografica del Marocco all'Europa e il suo potenziale per le esportazioni di energia lo rendono un partner strategico nella lotta contro i cambiamenti climatici.
L'Unione Europea segue quadri di riferimento come il Green Deal e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) che enfatizzano l'investimento etico, ma i rapporti delle organizzazioni della società civile suggeriscono che questi impegni non sempre si riflettono nell'implementazione di progetti su larga scala. Gli investitori europei dovrebbero fare di più per garantire che i diritti umani siano rispettati e che le comunità locali traggano vantaggio dalle opportunità economiche create da questi investimenti.
In una dichiarazione del 2021, Amnesty International ha chiesto maggiore trasparenza e responsabilità da parte dei governi europei e delle aziende coinvolte nei progetti di energia rinnovabile all'estero. E’ stato sottolineato che la sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con la responsabilità sociale.
Sviluppo inclusivo
Le organizzazioni della società civile in Marocco hanno posto sempre più l'attenzione sull’impatto sociale dei progetti di energia rinnovabile. Gruppi come Germanwatch e la Fondazione Heinrich Böll hanno chiesto una protezione maggiore per le comunità sfollate e per i lavoratori coinvolti in grandi progetti infrastrutturali.
Il rapporto del 2015 sulla Conférence sur Les Changements Climatiques au Maroc (Conferenza sul cambiamento climatico in Marocco) a Rabat, ha sottolineato la necessità di pratiche di sviluppo più inclusive che coinvolgano le comunità locali fin dall'inizio e garantiscano che queste non siano lasciate indietro nella corsa alla costruzione di capacità di energia rinnovabile. Si sostiene che progetti come Noor dovrebbero servire da modello non solo per la sostenibilità ambientale, ma anche per la giustizia sociale.
La necessità di una transizione giusta
Mentre il Marocco continua a espandere il suo settore delle energie rinnovabili, progetti come la centrale solare di Noor sono fondamentali per affrontare le sfide climatiche globali. Tuttavia, non si possono ignorare i costi sociali di tali sviluppi. Lo spostamento, le violazioni dei diritti del lavoro e la mancanza di un coinvolgimento significativo della comunità evidenziano la necessità di un approccio più equo allo sviluppo delle energie rinnovabili.
Per gli investitori europei, la sfida è garantire che il loro sostegno alle ambizioni di energia rinnovabile del Marocco promuova anche la responsabilità sociale. Rendendo responsabili loro stessi e i loro partner, si potrà contribuire a garantire che la transizione verso l'energia rinnovabile sia veramente sostenibile – per l'ambiente e per le persone che vivono nelle comunità coinvolte in questi progetti.