La presidente della Macedonia del Nord ha violato un accordo internazionale?

Newly elected president Gordana Siljanovska Davkova during the swearing in ceremony when she said “Macedonia” instead of “Republic of North Macedonia” while taking oath of office. Photo: official Facebook page of Parliament of Republic of North Macedonia.

La neoeletta presidente Gordana Siljanovska Davkova durante la cerimonia di giuramento ha detto “Macedonia” invece di “Repubblica della Macedonia del Nord”. Photo: Parlamento della Repubblica della Macedonia del Nord.

Questo articolo [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] è stato pubblicato per la prima volta da Meta.mk il 13 maggio 2024. Su Global Voices ne viene ripubblicata una versione modificata in base a un accordo di partnership.

Gli attori della scena pubblica internazionale e della politica nazionale hanno reagito pubblicamente dopo che la nuova presidente della Macedonia del Nord Gordana Siljanovska Davkova non ha pronunciato il nome costituzionale dello Stato, Repubblica della Macedonia del Nord, durante la sua cerimonia di insediamento il 12 maggio 2024. Il popolo macedone considera questo atto come una violazione dell’Accordo di Prespa [it], concluso con la mediazione delle Nazioni Unite nel 2018, che ha posto fine alla disputa sul nome [it] con la Grecia durata 28 anni.

Dal 1991 al 2018 la Grecia ha contestato l'uso del nome “Macedonia” per l'allora neo-indipendente Repubblica di Macedonia, vietandone l'ingresso nelle istituzioni internazionali, tra cui ONU, NATO e UE. La disputa è stata una delle principali fonti di instabilità nei Balcani occidentali [it]. Si è conclusa con la modifica del nome costituzionale e con l'aggiunta della designazione geografica “Nord” al nome, per placare la richiesta della Grecia di differenziare il Paese vicino dalla sua regione, anch'essa chiamata Macedonia.

L'ambasciatrice greca in Macedonia del Nord Sophia Philippidou ha abbandonato la sessione del parlamento utilizzata per la cerimonia di giuramento presidenziale in segno di protesta dopo che Siljanovska Davkova ha detto “Macedonia” invece di “Repubblica della Macedonia del Nord”.

Mentre i media greci riempivano le prime pagine con articoli [gr] sulla mossa di Siljanovska Davkova, una reazione importante è arrivata dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha usato X (ex Twitter) per inviare un messaggio che invitava la Macedonia del Nord a proseguire con l'adesione all'Unione europea (UE) attuando le riforme e aderendo agli accordi conclusi, tra cui quello di Prespa.

Affinché la Macedonia del Nord continui il suo percorso di successo nell'adesione all'UE, è fondamentale che il Paese prosegua sulla strada delle riforme e del pieno rispetto degli accordi vincolanti, compreso l'Accordo di Prespa.

Questa reazione è arrivata solo poche ore dopo che Von der Leyen ha twittato le congratulazioni per Siljanovska Davkova come prima donna presidente della Macedonia del Nord.

L'UE si rammarica del fatto che il nuovo Presidente della Macedonia del Nord non abbia usato il nome costituzionale del Paese durante la cerimonia di giuramento.  Leggi l'intero articolo 👇 https://t.co/AwzqGVLgqW

Il Ministero degli Affari Esteri greco (MAE) ha reagito ufficialmente con un comunicato ufficiale [gr].

This act is a flagrant violation of the Prespa Agreement and the Constitution of our neighbouring country, which has been brought into line with North Macedonia’s international obligations. In spite of the objections it voiced as an opposition party during the ratification of the Prespa Agreement, the current Greek government respected as ratified the international agreement, which overrides any other provision of law.

Questo atto è una flagrante violazione dell'Accordo di Prespa e della Costituzione del nostro Paese vicino, che è stata allineata agli obblighi internazionali della Macedonia del Nord. Nonostante le obiezioni espresse come partito di opposizione durante la ratifica dell'Accordo di Prespa, l'attuale governo greco ha rispettato e ratificato l'accordo internazionale, che prevale su qualsiasi altra disposizione di legge.

In questo contesto, la Grecia ha dichiarato categoricamente che gli ulteriori progressi nelle relazioni bilaterali con la Macedonia del Nord, così come i progressi nel percorso di adesione di quest'ultima all'Unione Europea, dipendono dalla piena attuazione dell'Accordo di Prespa e principalmente dall'uso del nome costituzionale del Paese.

In una reazione molto citata pubblicata su Facebook in macedone e albanese, il ministro della Giustizia uscente del governo della Macedonia del Nord Krenar Lloga ha affermato che Siljanovska Davkova ha reso nullo il suo giuramento [mk]:

▪︎ Непочитувањето на уставното име на државата ја прави ништовна заклетвата на Силјановска.
▪︎ Mos respektimi i emrit kushtetues të shtetit e bën betimin e Siljanovskës NUL (të pa vlefshëm)
▪︎ Или повторување на постапката или функцијата претседател на државата треба да ја преземе Јован Митревски (претседател на собрание), како В.Д.
▪︎ Ose përsëritje e procedurës ose Jovan Mitrevski (Kryetar i Kuvendit) duhet të marrë funksionin e Kryetarit të Shtetit si ushtrues detyre.

▪︎ Il mancato rispetto del nome costituzionale dello Stato rende nullo il giuramento della Siljanovska.
▪︎ La procedura di giuramento deve essere ripetuta, oppure la carica di Presidente dello Stato deve essere assunta da Jovan Mitrevski (Presidente del Parlamento) in qualità di Presidente ad interim.

Gli Stati Uniti attiveranno l'ordine esecutivo per sanzionare le persone che ostacolano l'Accordo di Prespa?

Un mese fa, il portavoce del Dipartimento di Stato americano ha dichiarato a Voice of America in macedone che gli Stati Uniti si aspettano che la Macedonia del Nord mantenga lo spirito dell'Accordo di Prespa e che il discorso pubblico rimanga basato sui fatti.

“Poiché gli Stati Uniti mantengono il loro impegno nei confronti dell'Accordo di Prespa, ci aspettiamo che la Macedonia del Nord mantenga questo spirito e che il discorso pubblico rimanga basato sui fatti e radicato nell'impegno per il futuro della Macedonia del Nord nell'UE”, ha risposto un portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti quando è stato interrogato sulle preoccupazioni degli Stati Uniti in merito alla potenziale compromissione dell'Accordo di Prespa.

Nel 2021, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo per bloccare le proprietà e sospendere l'ingresso negli Stati Uniti per le persone che violano o ostacolano l'Accordo di Prespa e l'Accordo quadro di Ohrid, ovvero per le persone che ostacolano la pace e la sicurezza nei Paesi dei Balcani occidentali.

Il documento è denominato “Ordine esecutivo sul blocco delle proprietà e la sospensione dell'ingresso negli Stati Uniti di alcune persone che contribuiscono alla situazione destabilizzante nei Balcani occidentali”.

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha inoltre chiarito che l'ordine esecutivo si applica non solo alle persone all'interno dei Paesi dei Balcani occidentali che rappresentano una minaccia per l'Accordo di Prespa, ma anche a quelle in altri Paesi. Hanno osservato che “l'ordine esecutivo 14033 consente di imporre sanzioni contro le persone che minacciano la stabilità dei Balcani occidentali, ovunque esse si trovino, a condizione che soddisfino i criteri pertinenti per l'individuazione degli obiettivi”.

L'ordine esecutivo prevede sanzioni nei seguenti casi:

To be responsible for or complicit in, or to have directly or indirectly engaged in, a violation of, or an act that has obstructed or threatened the implementation of, any regional security, peace, cooperation, or mutual recognition agreement or framework or accountability mechanism related to the Western Balkans, including the Prespa Agreement of 2018; the Ohrid Framework Agreement of 2001 …

Essere responsabile o complice, o aver partecipato volontariamente o involontariamente a una violazione o a un atto che ha ostacolato o minacciato l'attuazione di qualsiasi accordo di sicurezza regionale, di pace, di cooperazione o di riconoscimento reciproco o di un meccanismo quadro o di responsabilità relativo ai Balcani occidentali, compresi l'Accordo di Prespa del 2018, l'Accordo quadro di Ohrid del 2001…

Il leader dell'allora partito di opposizione VMRO-DPMNE e il più probabile futuro mandatario del nuovo governo Hristijan Mickoski, durante un dibattito pre-elettorale con il capo dell'allora partito di governo SDSM, Dimitar Kovačevski, ha dichiarato che si riferirà al Paese solo come “Macedonia”, indipendentemente dall'Accordo di Prespa del 2018.

Stevo Pendarovski e Gordana Siljanovska Davkova. Foto: Gabinetto del Presidente della Repubblica Della Macedonia del Nord.

Durante la campagna elettorale di aprile, l'allora presidente in carica Stevo Pendarovski [it] aveva ribadito [mk] che la revoca dell'Accordo di Prespa avrebbe comportato l'esclusione del Paese dall'adesione alla NATO.

Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha avvertito il 13 maggio che ulteriori violazioni dell'accordo sul nome firmato tra i due Paesi potrebbero mettere a rischio le ambizioni di Skopje di entrare nell'UE. Il presidente bulgaro Rumen Radev ha fatto eco a questi sentimenti, sottolineando che le aspirazioni europee della Macedonia del Nord si basano sulla scrupolosa aderenza ai trattati internazionali e al quadro negoziale approvato dal Consiglio europeo nel luglio 2022, che non è soggetto a revisione.

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