
Sciopero per il clima a Vanuatu, 2019. Foto dall'account Flickr di 350.org. CC BY-NC-SA 2.0
Gli Stati insulari del Pacifico, Vanuatu, Figi e Samoa, hanno chiesto formalmente [en, come tutti i link successivi] alla Corte penale internazionale (CPI) di includere il termine “ecocidio” tra i crimini contemplati dall'organismo.
In base alla loro proposta, l'ecocidio viene definito come gli “atti illegali o sconsiderati commessi con la consapevolezza che esiste una sostanziale probabilità che tali atti causino danni gravi e diffusi, o a lungo termine, all'ambiente”.
La proposta giunge nel momento in cui gli Stati insulari del Pacifico si trovano ad affrontare una minaccia unica e senza precedenti a causa della crisi climatica in corso. Come ha osservato l'Organizzazione Mondiale della Meteorologia (OMM) in un comunicato stampa dell'agosto 2024, “un triplo colpo di accelerazione dell'innalzamento del livello del mare, del riscaldamento degli oceani e dell'acidificazione sta mettendo in pericolo le isole del Pacifico, che si trovano ad affrontare crescenti minacce alla loro vitalità socioeconomica e, di fatto, alla loro stessa esistenza a causa dei cambiamenti climatici.”
Se la Corte penale internazionale accetterà la petizione, i leader governativi e i capi degli enti accusati di aver commesso impunemente l'inquinamento potranno essere ritenuti responsabili di ecocidio.
Vanuatu ha lanciato la proposta per la prima volta durante l'Assemblea degli Stati membri della CPI nel 2019, affermando che la volontà della CPI di “rafforzare lo stato di diritto internazionale per proteggere il nostro patrimonio comune e l'ambiente, potrebbe essere la nostra eredità comune”.
Odo Tevi, rappresentante permanente di Vanuatu alle Nazioni Unite, ha sottolineato la necessità di attuare delle riforme alle regole della CPI, dal momento che includono i crimini ambientali solo in tempi di conflitto.
Reckless destruction of nature can and does take place at any time, not just during conflict. If we want to inhabit and inherit a livable planet, we must act now.
We must recognise the dire threat and dire consequences of severe environmental destruction wherever and whenever it occurs.
La distruzione sconsiderata della natura può avvenire e avviene in qualsiasi momento, non solo durante i conflitti. Se vogliamo abitare ed ereditare un pianeta vivibile, dobbiamo agire ora.
Dobbiamo riconoscere la grave minaccia e le gravi conseguenze della distruzione ambientale, ovunque e in qualsiasi momento.
Tevi ha spiegato l'urgenza di considerare l'ecocidio un crimine internazionale.
The recognition of ecocide as a crime sends a powerful message: the destruction of nature will no longer go unpunished. This is about holding those responsible for environmental destruction accountable, whether they are governments, corporations, or individuals.
Environmental damage is often overlooked until it begins to affect humans. But by then, it’s often too late. We need to act now to ensure the long-term protection of ecosystems and prevent irreversible damage.
Il riconoscimento dell'ecocidio come reato invia un messaggio forte: la distruzione della natura non resterà più impunita. Si tratta di chiamare a rispondere i responsabili della distruzione ambientale, siano essi governi, aziende o singoli individui.
I danni ambientali vengono spesso trascurati finché non iniziano a colpire gli esseri umani. Ma a quel punto è spesso troppo tardi. Dobbiamo agire ora per garantire la protezione a lungo termine degli ecosistemi e prevenire danni irreversibili.
Ralph Regenvanu, inviato speciale di Vanuatu per il cambiamento climatico e l'ambiente, ha riassunto la posizione dei piccoli Stati insulari in difficoltà a causa dell'innalzamento del livello delle acque marine e altre gravi conseguenze del cambiamento climatico.
Environmental and climate loss and damage in Vanuatu is devastating our island economy, submerging our territory, and threatening livelihoods. This tragedy is not unique to Vanuatu but is shared by many small island nations that, despite bearing the least responsibility for the crisis, suffer most from its impacts.
I danni ambientali e climatici a Vanuatu stanno devastando l'economia della nostra isola, sommergendo il nostro territorio e minacciando i mezzi di sussistenza. Questa tragedia non è unica a Vanuatu, ma è condivisa da molti piccoli Stati insulari che, nonostante siano i meno responsabili della crisi, ne subiscono maggiormente gli impatti.
Il giudice Vui Clarence Nelson, della Corte Superma di Samoa, in un'intervista a LawNews ha sottolineato la necessità di agire invece di parlare semplicemente di cambiamenti climatici.
This country has taken the view that to help protect the environment we need to push for the inclusion of ecocide in the ICC statute as a criminal offence. The thinking being that if you criminalise it, you make the larger nations, who are the major emitters, responsible for their actions.
There’s frustration, clear frustration, at how there’s been a lot of talk but not a hell of a lot of action. Certainly our government has expressed that very strongly on the international stage and that position is shared by a lot of the Pacific island nations.
This would give momentum to climate action. Momentum’s something that’s very important to something like this – beginning to get a bit of traction and keeping it going.
Questo Paese ha ritenuto che, per contribuire alla salvaguardia dell'ambiente, sia necessario fare pressioni affinché l'ecocidio sia incluso come reato penale nello statuto della CPI. L'idea è che se lo si criminalizza, gli Stati più grandi, che sono i maggiori responsabili delle emissioni, si renderanno responsabili delle loro azioni.
C'è frustrazione, un'evidente frustrazione, per l'abbondanza di parole e la mancanza di azioni corrispondenti. Certamente il nostro governo ha espresso con forza questa posizione sulla scena internazionale e questa posizione è condivisa da molte nazioni insulari del Pacifico.
Questo darebbe slancio alle azioni sul clima ed è un elemento molto importante per un'azione di questo tipo: iniziare a ottenere un po’ di entusiasmo e mantenerlo.
Gli studiosi Nathan Cooper e Leilani Tuala-Warren dell'Università di Waikato hanno esortato la Nuova Zelanda a sostenere la proposta dei Paesi limitrofi del Pacifico.
The crime of genocide was adopted in 1948 as a result of the horrors of the second world war, and much work was necessary to define and delimit it. Faced with an array of existential threats from ecological crises, it is timely that an ecological crime has been proposed.
Aotearoa [New Zealand] was the first country in the world to give a river the legal status of a person. It should now follow that we support this proposal to criminalise ecocide, for the sake of our own environment and that of our neighbours.
Il crimine di genocidio è stato adottato nel 1948 in seguito agli orrori della seconda guerra mondiale, e molto lavoro è stato necessario per definirlo e delimitarlo. Di fronte a una serie di minacce esistenziali derivanti dalle crisi ecologiche, è opportuno che sia stato proposto un crimine ecologico.
Aotearoa [Nuova Zelanda] è stato il primo Paese al mondo a conferire a un fiume lo status giuridico di persona. Dovremmo quindi sostenere questa proposta di criminalizzazione dell'ecocidio, per il bene del nostro ambiente e di quello dei Paesi confinanti.
Jojo Mehta, cofondatore e CEO di Stop Ecocide International, ha sottolineato l'importanza giuridica dell'inclusione dell'ecocidio tra i crimini soggetti alla giurisdizione della CPI.
By establishing legal consequences, we create a guardrail that compels decision-makers to prioritise safety for people and planet, fundamentally altering how they approach their obligations. We also create a route to justice for the worst harms, whether they occur in times of conflict or in times of peace.
Stabilendo le conseguenze legali, creiamo una barriera di protezione che costringa i responsabili delle decisioni a dare priorità alla sicurezza delle persone e del pianeta, modificando radicalmente il modo in cui affrontano i loro obblighi. Creiamo anche un percorso di giustizia per i danni peggiori, sia che si verifichino in tempi di conflitto che in tempi di pace.
Negli ultimi anni, alcuni Paesi, come Belgio, Cile e Francia, hanno introdotto nelle loro leggi misure di protezione contro l'ecocidio.
Lo studioso Daniel Bertram ha evidenziato le difficoltà nel convincere i membri della CPI ad accettare la proposta di Vanuatu, Samoa e Figi. Ha ricordato ai sostenitori di convincere le varie parti interessate, compresi gli Stati membri della CPI, a sostenere la petizione per rendere l'ecocidio un crimine internazionale.
Ecocide’s prospects at success, then, hinge on a so far largely silent majority. It is this silent majority that supporting states and ecocide advocates in civil society and academia will have to sway. The outcome is far from certain. States may either decide to kill the proposal once and for all, to take it forward and mold it in line with their own expectations.
Le possibilità di successo in tema di ecocidio, quindi, dipendono da una maggioranza finora largamente silenziosa. È questa maggioranza silenziosa che gli Stati sostenitori e i fautori dell'ecocidio nella società civile e nel mondo accademico dovranno influenzare. L'esito è tutt'altro che scontato. Gli Stati possono decidere di eliminare la proposta una volta per tutte, oppure di portarla avanti e modellarla in base alle proprie aspettative.
Un'altra grande problematica della campagna è il fatto che i Paesi con il maggior numero di emissioni di gas serra, come gli Stati Uniti, la Russia e la Cina, non fanno parte della CPI.