“Non amplierò la lusofonia, promuoverò una sinfonia”, afferma uno scrittore indigeno all’Accademia Brasiliana delle Lettere

Il filosofo e attivista, Ailton Krenak. Foto: Tânia Rêgo/Agência Brasil/Usata previa autorizzazione

Questo articolo, scritto da Elaíze Farias, è stato pubblicato inizialmente sul sito di Amazônia Real [pt, come i link seguenti], il 4 aprile 2024. Ora è ripubblicato in accordo di partnership con Global Voices, con modifiche e in versione ridotta.

L’Accademia Brasiliana delle Lettere (ABL) ha l’obiettivo di coltivare la lingua portoghese e la letteratura nazionale, per questo è un fatto storico che Ailton Krenak sia entrato nell’istituzione per promuovere la lingua brasiliana.

Ailton ha preso possesso della sedia numero 5, il 5 aprile 2024, dopo essere stato eletto dai membri. È il primo indigeno a entrare all’ABL in più di 120 anni dell’istituzione.

“Ho già detto che non espanderò la lusofonia, ma promuoverò una sinfonia. Si stima che questa sinfonia rappresenterà 180 lingue indigene”, informa Ailton.

Ailton, personaggio di spicco nel campo dell’attivismo ambientale e per i diritti degli indigeni, è stato attivo sin dagli anni '80, quando il Paese iniziava la riapertura politica post-dittatura militare e i dibattiti riguardo la nuova Costituzione Federale. Oggi, all’età di 70 anni, dice di voler promuovere le lingue originarie insieme all’ABL e, soprattutto, i giovani scrittori indigeni.

I suoi libri sono stati tradotti in 19 paesi. È interessante il fatto che uno di questi, “Ideias para adiar o Fim do Mundo” (in italiano tradotto e pubblicato con il titolo “Idee per rimandare la fine del mondo. L’identità esemplare di un piccolo popolo per il futuro delle società umane), sia stato tradotto in portoghese europeo, con il titolo “Ideias para salvar a humanidade” (Idee per salvare l’umanità).

“Hanno detto di voler tradurre il libro in portoghese. Questo significa che i parlanti di portoghese europeo pensano che la nostra lingua sia brasiliana, non portoghese”, scherza.

Prima dell’investitura, Ailton Krenak ha concesso un’intervista online al sito Amazônia Real da casa sua, nel territorio del popolo Krenak, nello stato di Minas Gerais.

Amazônia Real: Come ha saputo della sua nomina?

Ailton: Eu fui surpreendido com uma nota de jornal, dizendo: ‘Ailton é apontado como favorito para ocupar a cadeira número 5, deixada por José Murilo de Carvalho [historiador, também de Minas Gerais]’. Eu falei: ‘não sou candidato a nada’. Então, eu fui convidado a entrar na academia. Essa que é a questão. Não empurrei a porta da academia. Fui acolhido de uma maneira muito gentil e cordial por todos aqueles senhores e aquelas senhoras. E uma senhora da estatura de Fernanda Montenegro [atriz] dizer: ‘eu quero que você venha para a academia, Ailton Krenak’. Isso para mim é uma convocatória.

Ailton: Sono rimasto sorpreso da un articolo di giornale che diceva: “Ailton è considerato come favorito a occupare la sedia numero 5, lasciata da José Murilo de Carvalho [storico, anche lui di Minas Gerais]”. Io pensai: “Non mi sono candidato a nulla.” Poi fui invitato a entrare all’Accademia. Così è stato. Non ho bussato alla porta dell’Accademia. Sono stato accolto con gentilezza e cordialità da tutti e da tutte. E una signora del calibro di Fernanda Montenegro [attrice] disse: ‘Voglio che venga all’accademia, Ailton Krenak.’ Questo per me è un invito.

AR: Le lavorerà in un ambiente che valorizza la lingua portoghese. È possibile ribaltare il predominio della variante europea, che ha radice coloniale?

AK: Teve uma eleição. Eu disse que levaria comigo mais de 200 línguas nativas do Brasil e que o português não é uma língua brasileira, é uma língua europeia. Já comecei dando esse sinal de que não vou para lá ampliar a lusofonia. Vou promover uma sinfonia. Essa sinfonia é estimada pelos linguistas em 180 línguas, mas o movimento indígena e as campanhas dizem que são 305 – existem 305 etnias reconhecidas, nem todas têm a sua língua ativa. Os estudos do Museu Nacional sobre línguas indígenas cresceram muito. Então, os linguistas indígenas vão ser meus colegas na ABL para trabalhar a temática da língua materna.

AK: C’è stata un’elezione. Dissi che avrei portato con me più di 200 lingue native del Brasile e che il portoghese non è una lingua brasiliana, è una lingua europea. Ho già iniziato a dare questo segnale per cui non amplierò la lusofonia. Promuoverò una sinfonia. Questa sinfonia è composta da linguisti di 180 lingue, ma il movimento indigeno e gli attivisti dicono che sono 305 – esistono 305 etnie riconosciute, ma non tutte hanno una lingua attualmente parlata. Gli studi del Museo Nazionale sulle lingue indigene sono molto avanzati. Quindi, i linguisti indigeni saranno miei colleghi all’ABL per lavorare sulla tematica della lingua materna.

AR: Quali saranno le sue prime attività all’ABL?

AK: Vou promover um evento que tem o significativo título de ‘Língua-Mãe’, e convocar filólogos indígenas, pessoas que já produziram vocabulário, dicionário. Joaquim Maná Kaxinawá [professor indígena do Acre] é doutor em linguística e fez importante trabalho que é produzir uma enciclopédia da língua Huni Kuin. Vou criar uma plataforma para que todas as informações relevantes sobre as línguas originárias possam estar em constante atualização de informações, fatos. Surgindo inclusive para que os especialistas em línguas indígenas possam despertar as línguas que, por acaso, estejam dormentes. Sei que existe uma ideia clássica de línguas mortas, mas não acredito em línguas extintas. Você pode extinguir fisicamente um povo, a língua não.

Estou fazendo isso junto com colegas do Museu Nacional, do Museu da Pessoa (SP), iniciativa de jovens indígenas que estão nas universidades. Alguns entre eles são linguistas e vão ser importantes colaboradores da plataforma. O que vou fazer lá é criar uma fricção entre as línguas presentes na diversidade cultural do Brasil e o português, que é a língua da Academia.

AK: Promuoverò un evento che ha il titolo esemplificativo di “Lingua Madre” e convocherò filologi indigeni, persone che hanno già redatto vocabolari, dizionari. Joaquim Maná Kaxinawá [professore indigeno di Acre] è dottore in linguistica e ha svolto un importante lavoro che consiste nel produrre un’enciclopedia della lingua Huni Kuin. Creerò una piattaforma così che tutte le informazioni rilevanti sulle lingue originarie possano essere costantemente aggiornate. Così che gli esperti delle lingue indigene possano risvegliare quelle lingue che al momento sono dormienti. So che esiste un’idea classica di lingue morte, ma non credo nelle lingue estinte. Si può estinguere un popolo, ma non una lingua.

Sto collaborando con i colleghi del Museo Nazionale, del Museo Pessoa (SP), è un’iniziativa dei giovani indigeni iscritti all’università. Alcuni di loro sono linguisti e saranno collaboratori fondamentali per la piattaforma. Quello che farò lì sarà creare interazioni tra le lingue presenti nella diversità culturale del Brasile e il portoghese, che è la lingua dell’Accademia.

AR: Perché far parte dell’Accademia Brasiliana delle Lettere, un’istituzione letteraria che ha sempre avuto un’impronta elitaria?

AK: Você podia me perguntar ‘Ailton, por que você pintou seu rosto de preto na Constituinte 87 e 88’? Modéstia à parte, vou te dizer que não tinha outro para fazer aquilo. Há outro que poderia ir para ABL nesse momento? Historicamente a ABL é realmente elitista. Até 1977 além de elitista, era patriarcal, só tinha homem. Alguns estavam lá porque tinham muito poder político.

AK: Se mi chiedi perché mi dipinsi il volto di nero durante l’Assemblea Costituente 87 e 88, modestia a parte, ti dirò che non potevo fare altrimenti. C’è qualcun altro che potrebbe andare all’ABL in questo momento? Storicamente l’ABL è davvero elitaria. Fino al 1977 oltre ad essere elitaria, era anche patriarcale, ne facevano parte soltanto uomini. Alcuni erano lì perché avevano molto potere politico.

AR: Sono le differenze tra termini e lessico che caratterizzano la lingua portoghese parlata in Brasile?

AK: A língua brasileira, o português do Brasil, é muito criativa. Ela tem uma capacidade multicelular de produzir sentidos. É muito interessante. A ABL vem se modernizando e se atualizando em relação à sociedade brasileira. Gilberto Gil está lá dentro. A Heloísa Teixeira, que as pessoas conheciam como Heloísa Buarque. A Lília Schwarcz foi eleita agora, ajudando a trazer temas que estão relacionados com a vida brasileira e que não frequentam aquele ambiente. Da mesma maneira os indígenas nunca frequentaram aquele ambiente. Somente em 1977 a ABL admitiu a primeira mulher, a Rachel de Queiroz.

AK: La lingua brasiliana, ovvero il portoghese brasiliano, è molto creativo. Ha la grande capacità di riprodurre significati. È molto interessante. L’ABL si sta modernizzando e si sta aggiornando sulla società brasiliana. Gilberto Gil ne fa parte, così come Heloísa Teixeira, che tutti conoscono come Heloísa Buarque. La stessa Lília Schwarcz che è stata appena eletta e che sta aiutando a portare tematiche legate alla vita brasiliana e che non sono mai emerse all'ABL. Allo stesso modo, gli indigeni non sono mai stati lì. Si pensi che solo nel 1977 l’ABL ha ammesso la prima donna, Rachel de Queiroz.

AR: È possibile parlare in la lingua brasiliana?

AK: Meu livro ‘Ideias para adiar o fim do mundo’ foi publicado na suposta língua do Brasil, que é o português. [Em Portugal] disseram ‘queremos traduzir o livro para o português’. Isso significa que os falantes naturais de português consideram que nossa língua é brasileira, não é português. Além de tudo, mudaram o título: ‘Ideias para salvar a humanidade’.

AK: Il mio libro “Ideia para adiar o fim do mundo”, è stato pubblicato nella presunta lingua del Brasile, che è il portoghese. [In Portogallo] hanno detto  di volerlo tradurre in portoghese europeo. Questo significa che considerano la nostra lingua brasiliana e non portoghese. Inoltre, hanno cambiato il titolo: “Ideias para salvar a humanidade”.

AR: L’ABL è pronta ad avere un dialogo con altre visioni del mondo e altre lingue distanti dal retaggio eurocentrico?

AK: A ABL é um espaço de erudição, cordialidade, gentileza, e não tem nada a ver com a ideia castrista. Não é um quartel. É um colégio de pessoas que amam a literatura, as letras, e que têm um compromisso de promover a lusofonia, que tem no Brasil uma expressão de ser o maior país de fala lusófona. Tem mais gente falando português no Brasil do que em Portugal.

Uma parte da intelectualidade culta brasileira prefere cuidar da língua portuguesa, mas tem outros milhares de autores, escritores, poetas, geniais, da Tropicália, do Modernismo, de Mário de Andrade (1893-1945), de Oswald de Andrade (1890-1954), de tantos outros, que riscavam a gramática. Eles estavam lanhando a gramática em seu interesse de fricção entre as línguas nativas daqui do continente e as línguas dos povos que vieram na diáspora africana. A literatura modernista é cheia de faíscas de línguas de origem africana e indígena.

Guimarães Rosa (1908-1967) tem um conto com o título “Meu tio, o Iauaretê”, que põe partículas de frases ou orações em línguas Xavante, Krenak, Maxakali, Tupi clássico. O conto é uma fantástica composição onde as línguas indígenas são distribuídas no corpo do texto como se fossem rastros deixados para o futuro. Ele deixava sinais para um devir linguístico do Brasil onde o português é uma das centenas de línguas.

AK: L’ABL è uno spazio di erudizione, cordialità, gentilezza e non ha nulla a che vedere con il militarismo. Non è una caserma. È un collegio di persone che amano la letteratura, le parole e che hanno l’obiettivo comune di promuovere la lusofonia, considerando che il Brasile è il paese lusofono più grande. Ci sono più parlanti di lingua portoghese in Brasile che in Portogallo.

Una parte dell’intellighenzia brasiliana preferisce proteggere la lingua portoghese, ma ci sono migliaia di autori, scrittori, poeti, geniali, di Tropicália, del Modernismo,  Mário de Andrade (1893-1945),  Oswald de Andrade (1890-1954) e tanti altri, che hanno rotto gli schemi. Hanno ricreato la grammatica nel proprio interesse, per far interagire le lingue native di questo continente e le lingue dei popoli della diaspora africana. La letteratura modernista è ricca di elementi di origine africana e indigena.

Guimarães Rosa(1908-1967) ha pubblicato un racconto dal titolo “Meu tio, o Iauaretê”, che pone attenzione alle frasi o orazioni in lingua Xavante, Krenak, Maxakali e Tupi classico. Il racconto è una fantastica composizione dove le lingue indigene sono distribuite nel corpo del testo come se fossero impronte lasciate al futuro. Lo scrittore poneva le basi per un futuro linguistico del Brasile dove il portoghese è solo una delle centinaia di lingue.

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