
Immagine tratta da un video dell'inaugurazione del Gruppo dell'Aia. Pubblicato su YouTube da Progressive International.
Questo articolo è stato pubblicato in origine su New Arab [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] il 31 gennaio 2025. Global Voices ne pubblica una versione modificata grazie a un accordo di condivisione di contenuti.
Delegati di nove paesi si sono riuniti il 31 gennaio all’Aia per rendere nota “l'organizzazione di misure legali, economiche e diplomatiche” per attribuire a Israele la responsabilità delle sue violazioni del diritto internazionale, tra le crescenti minacce contro la Corte Penale Internazionale (CPI).
Come risposta alla pressione del Congresso degli Stati Uniti che cerca di sanzionare la CPI, nove paesi – Belize, Bolivia, Cile, Colombia, Honduras, Namibia, Senegal, Sudafrica e Malesia – si sono uniti per formare l'unità conosciuta come il Gruppo dell'Aia al fine di difendere la legittimità delle istituzioni legali internazionali e le loro decisioni.
Questa iniziativa si è resa necessaria perché la CPI e la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) affrontano difficoltà per quanto riguarda alcuni casi nell'ambito dei conflitti nella Striscia di Gaza e in Ucraina.
“Il Gruppo dell'Aia nasce da una necessità”, spiega Varsha Gandikota-Nellutla, coordinatrice con l'organizzazione politica Internazionale Progressista. “In un mondo nel quale nazioni potenti agiscono con impunità, dobbiamo unirci per difendere i principi di giustizia, uguaglianza e i diritti umani”.
Anwar Ibrahim, primo ministro della Malesia, ha dichiarato: “Le violazioni di Israele vanno molto al di là del genocidio e della persecuzione dei palestinesi. Attaccano le basi del diritto internazionale, che dovrebbe essere difeso dalla comunità globale”.
Le nazioni del Gruppo dell'Aia si riuniranno nei Paesi Bassi, sede della CPI, per discutere un'azione collettiva a livello nazionale e internazionale che appoggi il diritto internazionale e i diritti della Palestina durante la crisi attuale.
Questi colloqui si basano su azioni precedenti di questi paesi, che includono la decisione del Belize e della Bolivia di interrompere le loro relazioni diplomatiche con Israele. Nel gennaio 2024, il Cile ha portato all'attenzione della CPI la situazione della Palestina e ha richiamato il suo ambasciatore in Israele. La Colombia ha sospeso l'acquisto di armi e l'esportazione di carbone verso Israele, oltre a interrompere le sue relazioni diplomatiche. Honduras ha sempre disapprovato il genocidio attuato da Israele nei confronti dei palestinesi, mentre la Malesia ha applicato un divieto nell'ambito delle sue acque territoriali che impedisce alle navi di proprietà israeliana di entrare nei suoi porti. Non ha mai avuto relazioni diplomatiche con Israele.
“Il mondo non può rimanere a guardare”
La Namibia ha rafforzato queste azioni nel momento in cui non ha permesso l'attracco a una nave che trasportava forniture militari per Israele e ha criticato la decisione della Germania di appoggiare davanti alla CPI Israele nel caso di genocidio proposto dal Sudafrica, tracciando anche un parallelo con il genocidio degli herero [it] da parte di Berlino in Namibia, commesso dalla Germania tra il 1904 e il 1908.
Il Senegal, attraverso il suo primo ministro Ousmane Sonko, ha giurato di adottare “misure più concrete” per sostenere i diritti della Palestina.
Il Sudafrica ha fornito un precedente epocale alla CIG quando ha presentato un esposto contro Israele per la violazione della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio.
“Le nostre azioni non sono punitive. Sono preventive, sono dirette ad assicurare che si rispetti il diritto internazionale e a proteggere i più vulnerabili”, ha affermato il ministro delle Relazioni estere e della Cooperazione del Sudafrica, Ronald Lamola, in un comunicato congiunto.
Progressive International ha pubblicato su Blue Sky il primo comunicato inaugurale del gruppo:
BREAKING 🇵🇸 The Inaugural Joint Statement of The Hague Group.
https://buff.ly/40E8yRF
— Progressive International (@progintl.bsky.social) January 31, 2025 at 9:38 AM
Ultimo minuto 🇵🇸 : Il primo comunicato inaugurale del Gruppo dell'Aia.
L'appoggio di Sinn Féin
Dall'Irlanda, anche il presidente nazionale di Sinn Féin, Declan Kearney, ha annunciato la sua intenzione di andare all'Aia per appoggiare l'alleanza politica dei nove paesi.
“Il Gruppo dell'Aia è una pietra miliare importante per sviluppare azioni internazionali organizzate contro l'uso del genocidio, l'occupazione militare, la segregazione razziale e la pulizia etnica contro la popolazione della Palestina”, ha dichiarato Kearney in un comunicato.
The formation of ‘The Hague Group’ is a hugely significant development. It is a decisive initiative aimed at maximising international pressure for sanctions and an arms embargo against Israel until the genocide ends, Palestinian national sovereignty and self-determination are secured, and an independent Palestinian state with East Jerusalem as its capital is established.
La creazione del Gruppo dell'Aia è uno progresso immenso e importante. È un'iniziativa decisiva con l'obiettivo di aumentare la pressione internazionale per le sanzioni e ottenere un embargo delle armi contro Israele fino a che non cessi il genocidio, si assicuri la sovranità e l'autodeterminazione della Palestina e si formi uno Stato palestinese indipendente con Gerusalemme Est come sua capitale.
‘Limitate’ azioni internazionali
È stato dato l'incarico alla Svizzera di organizzare una conferenza in marzo tra i 196 firmatari della Convenzione di Ginevra, incentrata sull'obbligo di rispettare il diritto internazionale umanitario nei territori palestinesi occupati.
Un'altra conferenza è programmata per giugno a New York allo scopo di trovare una soluzione per i due Stati.
Inoltre, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha chiesto alla CIG di dare un parere consultivo urgente sugli obblighi di Israele come occupante del territorio, in particolare per quanto riguarda gli aiuti umanitari.
Le voci critiche sostengono che queste contromisure sono limitate e, inoltre, spiegano che Israele ignora costantemente le misure della CPI e della CIG.
Sotto il mandato dell'ex presidente Joe Biden, gli Stati Uniti hanno dato a Israele un sostegno diplomatico e militare quasi illimitato mentre uccideva migliaia di palestinesi a Gaza, il che suggerisce che non osservasse il diritto internazionale.
La nuova presidenza di Trump ha segnalato che sarà ancora più favorevole nei confronti di Israele del governo precedente: ha eliminato le sanzioni contro i coloni israeliani e ha approvato la fornitura a Israele di 900 kg di bombe.
Il segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, ha appoggiato il progetto di legge che sanziona qualsiasi persona o ente che partecipi ad un'indagine della CPI che includa un alleato degli Stati Uniti. Le misure proposte si potrebbero estendere fino ai familiari dei sanzionati.