
Foto di zhendong wang su Unsplash
La nostra lingua madre è molto più di un sistema di comunicazione. Modella la nostra identità e i nostri punti di vista [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione]. Coltiva i nostri legami emotivi con la nostra cultura e comunità. Contiene la storia delle connessioni e il futuro della resilienza dell'umanità.
Per queste stesse ragioni, ogni anno il 21 febbraio il mondo celebra la Giornata internazionale della lingua madre [it], celebrando l'importanza di proteggere e promuovere la diversità linguistica e il multilinguismo.
Per celebrare l'occasione, abbiamo chiesto alla comunità di Global Voices – un bel gruppo multilingue! – di rispondere a una semplice domanda: cosa significa per te la tua lingua madre? Le risposte che abbiamo ricevuto sono state intime e oneste, spaziando dall'evidenziare la bellezza della lingua in questione al descrivere dettagliatamente le lotte personali e politiche legate al suo utilizzo.
“Mi dà un senso di appartenenza”
Rami Alhames è il translation manager della lingua araba per il progetto Lingua di Global Voices. Ha definito la lingua araba [it] “il battito cardiaco della mia identità”:
It carries the echoes of my ancestors, the warmth of family gatherings, and the richness of my culture. Through its poetic verses and intricate calligraphy, I feel a deep connection to my heritage…It shapes my thoughts, dreams, and expressions, grounding me in a sense of belonging. Every word feels like a bridge to my roots, a reminder of who I am and where I come from.
Porta con sé gli echi dei miei antenati, il calore delle riunioni familiari e la ricchezza della mia cultura. Attraverso i suoi versi poetici e la sua calligrafia intricata, sento un profondo legame con la mia eredità… Modella i miei pensieri, i miei sogni e le mie espressioni, radicandomi in un senso di appartenenza. Ogni parola sembra un ponte verso le mie radici, un promemoria di chi sono e da dove vengo.
Per la traduttrice Ghaydaa Alnakhal , l'arabo come lingua madre è un motivo di orgoglio:
Arabic language is a treasure that everyone likes to discover. It's the language of the Holy Quran; every single word has a meaningful connotation. I'm proud of my mother language, as wherever I meet foreign people they ask me to teach them some Arabic words.
La lingua araba è un tesoro che tutti amano scoprire. È la lingua del Sacro Corano; ogni singola parola ha una connotazione significativa. Sono orgogliosa della mia lingua madre, perché ovunque incontro persone straniere mi chiedono di insegnargli qualche parola araba.
La scrittrice e traduttrice Elisa Marvena ha affermato di aver imparato ad apprezzare la sua lingua madre, lo spagnolo [it], in modi nuovi, grazie all'esperienza di vita fuori dal suo paese di origine:
Living in Germany, my mother tongue has also become the entry point to many friendships, a space where I feel safe, comfortable, and most “myself.” It led me to fully understand, intimately, why foreign communities anywhere in the world tend to stay close and spontaneously build what some negatively call “ghettos.”
Vivendo in Germania, la mia lingua madre è diventata anche il punto di accesso a molte amicizie, uno spazio in cui mi sento al sicuro, a mio agio e più “me stessa”. Mi ha portato a comprendere appieno, intimamente, perché le comunità straniere in qualsiasi parte del mondo tendono a rimanere unite e a costruire spontaneamente ciò che alcuni chiamano negativamente “ghetti”.
Inoltre, ha detto Elisa, trasmettere lo spagnolo al suo bambino trilingue gli garantirà di restare in contatto con la sua famiglia allargata materna. Lo stesso vale per un'altra lingua importante nella vita del bambino: l'arabo, che è la lingua parlata dal padre di suo figlio.
Elmira Lyapina, scrittrice e traduttrice per Global Voices, ha descritto in modo simile la sua lingua madre tatara come uno strumento per creare legami con altre persone:
As part of the Turkic language family, Tatar gives me a sense of home when speaking with older generations of Turkish or Azerbaijani communities. Sharing similar names for cultural and historical concepts, as well as traditional dishes, it connects me more deeply with Central Asian culture. It also gives me a sense of relatedness to Arabic and Persian cultures, due to the borrowings from or through these languages.
Come parte della famiglia linguistica turca, il tataro mi dà un senso di casa quando parlo con le generazioni più anziane delle comunità turche o azere. Condividendo nomi simili per concetti culturali e storici, così come piatti tradizionali, mi collega più profondamente alla cultura dell'Asia centrale. Mi dà anche un senso di parentela con le culture araba e persiana, a causa dei prestiti da o attraverso queste lingue.
E il traduttore Tchahenewa Israel, la cui lingua madre è il tupuri, ha spiegato come questa lingua lo abbia radicato [fr]:
Ma langue est l'identité par laquelle je m'identifie et je me reconnais dans la société.
La mia lingua è l'identità con cui mi identifico e mi riconosco nella società.
“La mia lingua sarà sovrana”
Il malgascio [it] può essere la lingua ufficiale del Madagascar, ma la pressione economica per favorire le lingue dominanti a livello globale è forte. Liva Andriamanantena, una traduttrice del team di lingua malgascia presso Global Voices Lingua, riconosce il rischio che ciò rappresenta per la sua lingua madre:
The Malagasy language faces a major problem because many Malagasy citizens do not know how to write it correctly and moreover in schools, the French language is used much more in educational programs. As a translator, I strive to revitalize this rare and precious language because I hope it will one day become one of the most sought-after languages in the field of translation.
La lingua malgascia affronta un problema importante perché molti cittadini malgasci non sanno come scriverla correttamente e inoltre nelle scuole, la lingua francese è usata molto di più nei programmi educativi. Come traduttrice, mi sforzo di rivitalizzare questa lingua rara e preziosa perché spero che un giorno diventerà una delle lingue più ricercate nel campo della traduzione.
Miora Stéphanie Radifera, una dei translation manager del team della lingua malgascia, ha parlato di come il malgascio sia come “un pezzo di casa che porto con me, non importa dove vada”:
And though I love learning other languages, none could replace it — it’s unique, beautiful, and an inseparable part of me. As we say in Malagasy, “Andrianiko ny teniko, ny an'ny hafa koa feheziko!” (I will make my language sovereign; as for the languages of others, I will master them and make them mine as well).
E anche se amo imparare altre lingue, nessuna potrebbe sostituirla: è unica, bella e una parte inseparabile di me. Come diciamo in malgascio, “Andrianiko ny teniko, ny an'ny hafa koa feheziko!” (Farò la mia lingua sovrana; per quanto riguarda le lingue degli altri, le padroneggerò e le farò mie).
Il malgascio è tra le comunità linguistiche più attive di Global Voices, frutto della passione collettiva che il team di collaboratori prova per la propria lingua madre. Imanoela Fifaliana, editor e traduttrice del team della lingua malgascia, ha messo in mostra questa passione nella sua risposta:
My greatest wish is to share this beauty with others, to see more people discover the richness of our language and culture, so that it can continue to thrive for generations to come. Tiako ny teniko! (I love my language)
Il mio più grande desiderio è condividere questa bellezza con gli altri, vedere più persone scoprire la ricchezza della nostra lingua e cultura, in modo che possa continuare a prosperare per le generazioni a venire. Tiako ny teniko! (Amo la mia lingua)
E Raveloaritiana Mamisoa Isabelle, una traduttrice, ha riassunto brevemente il legame che sente con il malgascio: “La mia lingua madre è la mia identità, la mia vita, un ponte verso la mia cultura e la mia eredità”.
Realtà ingiuste, relazioni complicate
Per quanto una lingua possa essere una fonte di bellezza, può anche essere utilizzata per fini malvagi. Nel corso della storia e ancora oggi, le persone al potere hanno cercato di cancellare le lingue native e sostituirle con le proprie per indebolire i legami culturali, recidere i legami comunitari e causare conflitti, il tutto per soggiogare i popoli e rubare il loro lavoro e risorse.
La lingua madre della scrittrice Candice K. Stewart è il patois giamaicano [it]. Ha parlato della sua esperienza personale con questa militarizzazione della lingua, come eredità del colonialismo britannico:
I can remember being corrected and scolded as a child the second I uttered any bit of Patwa. In the moment, the real effects were not noticed. However, many years later, it is evident. Many of us have to figuratively fight for our lives to speak Patwa, write it, and understand the varied sounds. This is all thanks to what we were brainwashed to believe — that to speak Patwa and communicate with it is indicative of being primitive and uneducated. I am forever grateful for local linguists and champions of Patwa who continue to push Patwa.
Ricordo di essere stato corretta e sgridata da bambina, non appena pronunciavo una parola di Patwa. Al momento, gli effetti reali non si notavano. Tuttavia, molti anni dopo, è evidente. Molti di noi devono lottare metaforicamente per la propria vita, per parlare Patwa, scriverlo e comprenderne i vari suoni. Tutto questo perchè ci hanno fatto il lavaggio del cervello: facendoci credere che parlare Patois e comunicare con esso è indice di essere primitivi e ignoranti. Sarò per sempre grata ai linguisti locali e ai sostenitori del Patois che continuano a promuoverlo.
Quando le storie personali, culturali e politiche si scontrano, il termine “lingua madre” può diventare difficile da sviscerare. La associate editor Ameya Nagarajan ha commentato che non era sicura di come rispondere alla domanda dell'articolo:
Is it your mother's language? And her mother's language? Then it's Gujarati, which I do not speak at all and cannot understand. But what people mean, in India, is the “family” language which is usually your father's language. Then it's Tamil, which I speak more or less okay, mainly because I've grabbed every opportunity as an adult to do it and get better. I can barely read or write. Is it the language you think and dream in? That you grew up speaking? That your parents and grandparents spoke to you when you were a child? Then it's English.
È la lingua di tua madre? E la lingua di sua madre? Allora è il gujarati [it], che non parlo per niente e non riesco a capire. Ma ciò che la gente intende, in India, è la lingua “di famiglia”, che di solito è la lingua di tuo padre. Poi è il tamil [it], che parlo più o meno bene, principalmente perché ho colto ogni opportunità da adulta per farlo e migliorare. Riesco a malapena a leggere o scrivere. È la lingua in cui pensi e sogni? Che hai parlato da bambino? Che i tuoi genitori e nonni ti hanno parlato quando eri bambino? Allora è l’ inglese [it].
Ngo Ngimbous Fidèle Juliette, translation manager della lingua francese, ha parlato del suo rapporto con la lingua Bassa e di come riesce a sfruttare al meglio le competenze in suo possesso [fr]:
Le bassa représente mes origines. Cette langue a bercé mon enfance. Malheureusement, bien que codifiée, je n'ai pas eu la chance d'apprendre à la lire ni à l'écrire. Je le fais en tâtonnant.
La lingua Bassa rappresenta le mie origini. Questa lingua mi ha cullato nell'infanzia. Sfortunatamente, sebbene sia codificata, non ho avuto la possibilità di imparare a leggerla o scriverla. Lo faccio per tentativi ed errori.
E Arzu Geybullayeva, scrittrice e editor che si occupa del Caucaso meridionale e della Turchia, ha fatto una distinzione tra le idee di “origini” e “radici” in relazione alle sue lingue madri, l’azero e il russo :
I think, in the grand picture, it is the only thing that connects me to my origins. I would refrain from using the word roots because I have come to learn that roots can be planted elsewhere and hence, I don't see it as a connection to the roots but more to my country of origin. It remains the language which sometimes has the best word to explain a situation or a state or an emotion.
Penso che, nel quadro generale, sia l'unica cosa che mi collega alle mie origini. Mi asterrei dall'usare la parola radici perché ho imparato che le radici possono essere piantate altrove, e quindi non la vedo come una connessione alle radici, ma più al mio paese d'origine. Rimane la lingua che a volte ha la parola migliore per spiegare una situazione o uno stato o un'emozione.
Parole e modi di dire unici
Ogni lingua è un universo a sé stante, con un vocabolario unico e modi di dire creativi che non sono facilmente traducibili. Iryna Tiper, translation manager della lingua ucraina, ha parlato della melodia, delle sfumature e della ricchezza della lingua ucraina [it]:
One of my favorite words is затишок (zatyshok), meaning a cozy, warm place — it perfectly reflects the sense of home and belonging that Ukrainian gives me.
Una delle mie parole preferite è затишок (zatyshok), che significa luogo caldo e accogliente: riflette perfettamente il senso di casa e di appartenenza che mi trasmette l'ucraino.
La scrittrice Prudence Nyamishana ha affermato che la sua lingua madre, Rukiga, la collega ai suoi antenati:
Some of the phrases and proverbs in Rukiga reveal how generations passed on wisdom and traditions. My favourite proverb is “Nyantahurira akambukira omu bwato bwibumba” — he who doesn't heed a warning will eventually try to cross a sea in a clay boat.
Alcune frasi e proverbi in Rukiga rivelano come le generazioni si siano tramandate saggezza e tradizioni. Il mio proverbio preferito è “Nyantahurira akambukira omu bwato bwibumba” — chi non presta attenzione a un avvertimento, alla fine cercherà di attraversare un mare su una barca di argilla.
Sanjib Chaudhary, scrittore e translation manager del nepalese, ha descritto come la sua lingua madre, il Tharu orientale, sia stata plasmata dagli ambienti in cui ha vissuto il popolo Tharu:
I think and dream in my mother language… Tharus have lived in the southern plains of Nepal for thousands of years and they have unique relation with the forests, wild animals and nature which reflects in the language, unique words, phrases and idioms.
Penso e sogno nella mia lingua madre… I Tharus vivono nelle pianure meridionali del Nepal da migliaia di anni e hanno un rapporto unico con le foreste, gli animali selvatici e la natura, che si riflette nella lingua, nelle parole, nelle frasi e negli idiomi unici.
E lo scrittore Abhinash Das ha proposto una parola preferita in assamese [it], una delle lingue ufficiali dell'India:
I feel so good and happy expressing and communicating in my mother language… I am sharing one of my favourite Assamese words: “ভালপোৱা” which means “love” in English.
Mi sento così bene e felice di esprimermi e comunicare nella mia lingua madre… Condivido una delle mie parole assamesi preferite: “ভালপোৱা” che significa “amore” in inglese.
“L'unica che parlo col cuore”
La nostra lingua madre è fondamentale per il modo in cui ci relazioniamo con noi stessi e con gli altri, vicini o lontani che siano. Questo è vero per l'editor francofono dell'Africa subsahariana Jean Sovon, la cui lingua di origine è l'Ewé [it]:
Ma langue maternelle représente une richesse immatérielle que je partage en commun avec les membres de ma communauté ou ethnie. Je suis fier de parler cette langue et de voir d'autres personnes s'y intéresser.
La mia lingua madre rappresenta una ricchezza intangibile che condivido con i membri della mia comunità o del mio gruppo etnico. Sono orgoglioso di parlare questa lingua e di vedere altre persone interessate ad essa.
Ioana Dobre, translation manager della lingua romena, ha affermato che il romeno [it] “mi collega alla mia infanzia, alla mia famiglia, ai miei primi amici e rappresenta una parte importante di ciò che sono”, mentre Gabriela García Calderón Orbe, translation manager della lingua spagnola, ha riassunto in modo succinto il suo rapporto con lo spagnolo: “È il modo in cui comunico con tutti gli altri e acquisisco conoscenze”.
Per Marisa Petricca, translation manager della lingua italiana, la sua lingua madre rappresenta un legame speciale con diverse forme d'arte:
The Italian language can also be considered a universal language: every musician can understand even two or three words in Italian, finding them on the pentagram, like allegro, maestoso, etc. The Italian language identity often embodies disciplines like humanities, music, poetry, literature, and art that our ancestors made. And for me, these are the most important values of my language, actually.
La lingua italiana [it] può anche essere considerata una lingua universale: ogni musicista può capire anche solo due o tre parole in italiano, trovandole sul pentagramma, come “allegro”, “maestoso”, ecc. L'identità della lingua italiana spesso incarna discipline come quelle umanistiche, la musica, la poesia, la letteratura e l'arte che i nostri antenati hanno creato. E per me, questi sono i valori più importanti della mia lingua, in realtà.
Ha anche sottolineato il legame che questa lingua le conferisce con i parlanti di altre lingue romanze [it], qualcosa che la traduttrice Ursu Ilona-Alexandra ha evidenziato anche riguardo alla sua lingua madre, il romeno, aggiungendo: “Per me la mia lingua madre significa sia l'origine che l'originalità”.
La condizione della nostra lingua madre si intreccia con la nostra stessa identità. Questo è l'elemento comune a tutte le risposte che abbiamo ricevuto dalla comunità di Global Voices. Forse la traduttrice Maria Dabija l'ha riassunta perfettamente quando ha detto [fr]:
Ma langue maternelle est la seule que je parle avec le cœur.
La mia lingua madre è l'unica che parlo con il cuore.