Attivista LGBTQ+ russo ha assistito alla marcia del Pride in Moldavia

Immagine tratta da un video su YouTube su Yan Dvorkin (nell'immagine) dal canale YouTube di MRR, uso autorizzato.
Newsmaker ha reso noto [ru] che Yan Dvorkin [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione], fondatore e direttore del Center T (che fornisce assistenza a persone transgender e non binarie), ha assistito alla marcia dell'Orgoglio a Chișinău il 16 giugno 2024. Global Voices ha tradotto l'articolo, lo ha editato per renderlo più chiaro e lo pubblica con l'autorizzazione di Newsmaker [ru].
Nel 2023, il ministero della Giustizia russo ha incluso il Center T nel registro degli “agenti stranieri”. Nello stesso anno, il Tribunale del distretto Ostankinsky di Mosca ha multato Yan Dvorkin con 100.000 rubli (circa 1.050 euro) per una presunta “propaganda LGBTQ+” nelle reti social. Appena prima che il Tribunale Supremo riconoscesse il “movimento LGBTQ+” come estremista, Yan Dvorkin dovette abbandonare la Russia.
Dopo la sua partecipazione alla marcia in Moldavia, l'attivista per i diritti umani ha raccontato che era la prima volta che assisteva a un evento del Pride. Lo ha sorpreso il numero di manifestanti e i poliziotti che accompagnavano la sfilata. “La polizia è venuta a proteggerci. È incredibile”, ha detto Dvorkin nelle reti social.
Una volta conclusa la marcia, l'attivista si è recato a un club LGBTQ+, sorprendendosi del fatto che “le forze di sicurezza non facessero irruzione”. “È molto strano che da queste parti non entrino le forze di sicurezza, qui non sono riuniti i più coraggiosi della città, solo le persone che vogliono ballare, è incredibile”, ha segnalato Dvorkin.
Il 16 giugno, nel centro di Chișinău, ha avuto luogo una marcia in appoggio alla comunità LGBTQ+. Secondo gli organizzazioni, è stata la marcia più grande nella storia della Moldavia, con più di 800 partecipanti, inclusi due parlamentari, rappresentanti delle missioni diplomatiche e organizzazioni internazionali. Il servizio fotografico di Newsmaker è disponibile qui.
In seguito, come ha informato Activatica, è stato anche citato Dvorkin, che affermò che, in Moldavia, non aveva potuto esporre una bandiera con iscrizioni antibelliche in russo. Secondo quanto spiegò, gli consigliarono di non farlo perché la bandiera aveva molte scritte in russo e il grande slogan “Russia sarà libera”. Le relazioni della Moldavia con la Russia sono tese e questo avrebbe potuto scatenare un conflitto.
Dvorkin annunciò che, alla fine, poté sventolare la sua bandiera in occasione dell'Orgoglio di Haifa, in Israele, il 21 giugno.
“In Israele non importava il messaggio russo, così che la nostra bandiera ha potuto marciare per la prima volta. La gente si è fatta fotografare con la bandiera, chiedevano che la aprissi perché tutte le scritte apparissero nelle fotografie”, ha scritto Dvorkin. Nell'Orgoglio di Haifa c'erano altri cartelli in russo contro la guerra, come cartelli di appoggio agli adolescenti trans e non binari che vivono in Russia.
Questo articolo fa parte di RuNet Echo, progetto di Global Voices mirato a rilanciare l'Internet di lingua russa. tutti gli articoli ·