Dall'arteterapia alla scoperta di sé: intervista all'artista nigeriana Bella Mfon

Bella Mfon alla mostra collettiva “Undiscovered” al Thought Pyramid Art Center. Foto fornita da Bella Mfon, uso consentito.

I disturbi mentali rappresentano un grave problema sanitario a livello mondiale [en, come tutti i link successivi], con un enorme bisogno inappagato di cure. 1 persona su 8 nel mondo vive con un disturbo mentale. In Nigeria, oltre 40 milioni di persone soffrono di varie forme di disturbi mentali, tra cui depressione, ansia e disturbi derivati dall'uso di sostanze.

La depressione è una delle patologie mentali più comuni al mondo. Si stima che 1 donna su 3 e 1 uomo su 5 siano affetti da un episodio di depressione importante entro i 65 anni.

Bella Mfon, artista nigeriana autodidatta residente ad Abuja, ha combattuto la depressione per oltre un decennio. Nel 2018, ha iniziato a dipingere durante una sessione di arteterapia che “ha acceso una sorta di luce” dentro di lei. Pur riconoscendo che l'arte è stata un fattore importante nel suo processo di guarigione, Mfon ha affinato meticolosamente le sue capacità per farsi un nome nella scena artistica nigeriana e non solo. Lavora principalmente con acrilico e texture e utilizza la tecnica della pittura a colata/fluida, che si può ammirare sul suo account Instagram

Global Voices ha intervistato Mfon telefonicamente per capire come difende la salute mentale attraverso la sua arte e la sua singolare scoperta.

‘The Island of Ambivalence’, 2023. Acrilico su tela. 91,44 x 91,44 cm (36 x 36 pollici). Foto fornita da Bella Mfon, uso consentito.

Pamela Ephraim (PE): Può dirci come ha scoperto il suo talento artistico?

Bella Mfon (BM): Ho scoperto di poter dipingere nel 2018. Ho lottato con la depressione per oltre dieci anni e ho iniziato a dipingere come forma di terapia. Un giorno sono andata a fare una seduta di terapia e mi hanno presentato l'arteterapeuta. Mi suggerì di dipingere perché non volevo parlare. Mi diede alcuni pennelli e una tela per creare qualsiasi cosa mi venisse in mente; il tema della lezione di quel giorno era “uscire dal buio”. Mentre dipingevo, mi disse che avevo un talento naturale. La pittura aveva un effetto confortante su di me. Accendeva in me una sorta di luce. Mi resi conto che mi faceva sentire meglio senza dover affrontare la tradizionale seduta di terapia.

Ho contattato l'insegnante e gli ho detto che volevo continuare a dipingere. Mi ha indirizzato verso l'acquisto di materiali artistici e così è iniziato tutto. In seguito, sono andata su Pinterest e YouTube per saperne di più e ho iniziato a ricreare tutto quello che trovavo affascinante.

Ho poi scoperto la tecnica della pittura a colata/fluida che uso oggi. Come dice il nome, la pittura a colata, o arte fluida, è una tecnica utilizzata per creare dipinti versando la vernice su una tela anziché dipingere meticolosamente un soggetto. Si aggiunge un solvente per addensare la consistenza della vernice rendendola adatta ad essere versata. Versando o rovesciando la pittura su una superficie, i colori si fondono insieme per creare effetti marmorei e di gocciolamento sorprendenti. Quando lavoro con questa tecnica ci sono solo io, le mie emozioni e i colori.

‘Courage’. Acrilico su tela. 127 cm x 102 cm (50 x 40 pollici). Foto fornita da Bella Mfon, uso consentito.

PE: Come sostiene la salute mentale attraverso la sua arte? Consiglierebbe l'arteterapia ad altri?

BM: L'arte è stata un elemento fondamentale per il mio processo di guarigione. Non so dove sarei senza il dono dell'arte. Nel mio piccolo, cerco di far capire che la salute mentale è uno degli aspetti più importanti della nostra vita. Solo perché viviamo in un Paese che non l'ha ancora compresa, non significa che dovremmo evitarla.

Cerco di usare la mia arte in modo tale che le persone, guardandola, si immergano nell'interiorità e cerchino di sfruttare la loro luce interiore. Voglio che la mia arte sia comprensibile e che parli a coloro che sperimentano fragilità, solitudine e abbandono. Quelli che si sentono nessuno. Quelli che si sentono come se dovessero dimostrare di essere degni. Perché io sono stata tutte queste persone.

Consiglierei l'arteterapia al 100% a chiunque, se non altro per il fatto che ti dà voce quando non puoi parlare per te stesso. L'arteterapia può essere uno strumento potente per la scoperta di sé stessi e la guarigione, e sta diventando sempre più popolare ad Abuja.

PE: Quali sono le sfide dell'essere un artista emergente in Nigeria, soprattutto dal punto di vista finanziario?

BM: Una delle sfide che affrontiamo è la visibilità, che è migliorata per me grazie alla mostra che ho tenuto l'anno scorso alla Thought Pyramid Art Gallery. È stata la prima edizione della mostra collettiva “Undiscovered”. Come artista emergente, onestamente, è bene avere qualcosa da parte. Secondo me, l'industria è satura. Ci sono così tante persone di talento in Nigeria e la svolta non avviene da un giorno all'altro. Per alcuni ci vuole un po’ di tempo; potrebbe accadere in un anno o due. Inoltre, visto lo stato della nostra economia, sarebbe bene avere un sostegno, qualcosa che paghi le bollette in modo da poter creare dal profondo del tuo cuore, non creando e facendo pressione sull'arte affinché faccia soldi per te.

PE: Quanti dei suoi dipinti sono stati esposti nella prima edizione della mostra collettiva Undiscovered e quali sono quelli a cui tiene particolarmente?

BM: Cinque dipinti. È difficile scegliere, ma direi che Transcendence è il mio preferito. Significa “elevarsi”. È una bella rappresentazione di ciò che sono. Sono una persona resiliente e trovo sempre la forza di rialzarmi, non importa cosa mi riserva la vita.

‘Transcendence’, 2023. Acrilico su tela. 51 cm x 165 cm (20 x 65 pollici). Foto fornita da Bella Mfon, uso consentito.

PE: Quali sono le sue principali influenze artistiche?

BM: Il primo della mia lista è Barry Yufusu. Ha avuto una grande influenza sulla mia vita perché mi ha visto prima di chiunque altro. Quando dico che mi ha visto, intendo dire che sono andata da lui come una bambina distrutta che non sapeva cosa voleva fare della sua vita. Mi ha consigliato di non mollare e di credere in me stessa. Barry ha avuto una grande influenza sulla mia carriera artistica perché mi ispira e vedo da dove è partito e quanta strada ha fatto. Osservare il suo percorso è stato positivo e mi ricorda di rimanere fedele a me stessa.

Un'altra persona che mi ha ispirata è Olga Soby, un'artista ucraina che vive in Canada. Anche lei è specializzata nella tecnica della pittura a colata/fluida e adoro il modo in cui riesce a creare varie immagini solo con il colore. Sono sempre sulla sua pagina social, alla ricerca della prossima ispirazione o della prossima tavolozza di colori. Adoro il suo lavoro e la piattaforma che ha creato per sé stessa.

Infine, Iniobong Usoro. Utilizza l'architettura e l'arte contemporanea per creare i suoi dipinti. Adoro il suo uso del colore, il modo in cui mescola e modella lo sfondo e il modo in cui le sue opere evocano emozioni quando le si vede. Ogni volta che vedo il suo lavoro, si risveglia qualcosa in me. È accattivante da osservare.

‘Spice’. Acrilico su tela. 127 cm x 102 cm (50 x 40 pollici). Foto fornita da Bella Mfon, uso consentito.

PE: Quale pubblico è stato più ricettivo nei confronti dei suoi dipinti?

BM: I giovani nigeriani sui social media sono stati i più ricettivi nei confronti della mia arte. È interessante vedere che stanno abbracciando questa tecnica perché, sa, siamo abituati alla nostra forma d'arte tradizionale. Questo è il mio modo di esprimermi e vedere che le persone lo accettano è una bella sensazione. Spero di attirare l'attenzione di un pubblico globale un giorno, ma sono grata che i nigeriani stiano accettando la mia forma d'arte.

 

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