Nella Giornata internazionale della donna, la Giamaica deve combattere le barriere sistemiche che frenano le donne

Immagine creata con Canva Pro.

L'otto Marzo è la Giornata internazionale della donna (IWD) e il motto [en, come i link seguenti] del 2025 è “Accelerate Action.” Secondo il rapporto Gender Gap, per raggiungere la parità di genere, al ritmo attuale, ci vorrà fino al 2158. In questo contesto, la Giornata Internazionale della donna si concentra sull'urgente necessità di compiere “passi rapidi e decisivi per raggiungere l'uguaglianza di genere”, nonché su “un maggiore slancio nel lottare contro le barriere sistemiche e i pregiudizi che le donne devono affrontare, sia nella sfera personale che in quella professionale”.

Per ottenere ciò ci sono varie possibilità: emancipazione, accesso sfere dell'istruzione, dell'arte e dello sport, lo sviluppo di diversi talenti e il sostegno alle donne in settori come lo STEM e l'agricoltura sostenibile. Tuttavia, un'organizzazione non governativa (ONG) caraibica, Stand Up for Jamaica (SUFJ), si sta concentrando su un'area particolare: le barriere sistemiche che impediscono l'avanzamento delle donne nella regione.

In una dichiarazione condivisa sul blog di Petchary, l'organizzazione per i diritti umani ha dichiarato: “La Giornata internazionale della donna ci ricorda che la lotta per l'uguaglianza di genere non è affatto finita. Dalla disparità salariale alla discriminazione sul posto di lavoro e alla violenza di genere, le donne continuano a lottare contro le barriere sistemiche in tutto il mondo, anche in Giamaica. Questa giornata non deve essere simbolica, ma deve servire come una chiamata all'azione per un cambiamento reale e duraturo”.

Petchary si è detta pienamente d'accordo, aggiungendo: “”Non possiamo continuare a ripetere ogni anno gli stessi vecchi cliché sull'emancipazione femminile. Ci sono così tante donne brillanti e determinate, in Giamaica e nei Caraibi, in molti campi diversi, che si trovano ancora a sbattere contro il proverbiale soffitto di vetro. Le donne ambiziose e talentuose devono ancora sopportare il “mansplaining”, il parlare e l'essere interrotte durante le riunioni dagli uomini; gli uomini caraibici sono molto abili in questo. Il patriarcato è naturale nei Caraibi e non se n'è mai andato”.

A livello globale, il SUFJ ha rilevato che le donne continuano a essere discriminate attraverso la mancanza d'istruzione e/o dell'indipendenza economica, il matrimonio minorile, la violenza domestica e l'assenza di tutele legali.

“Le donne hanno spesso meno accesso all'assistenza sanitaria, con conseguenti tassi di mortalità materna più elevati nei Paesi in via di sviluppo”, prosegue la dichiarazione. “In politica e nella leadership, la rappresentanza femminile rimane sproporzionatamente bassa, con le donne spesso escluse dagli spazi decisionali. I diritti riproduttivi sono minacciati in diverse regioni, limitando l'autonomia delle donne sul proprio corpo. Queste ingiustizie non sono episodi isolati: sono barriere sistemiche che continuano a ostacolare la piena partecipazione delle donne alla società”.

Sul posto di lavoro, invece, la disuguaglianza salariale “rimane un problema persistente”, con le donne che continuano a guadagnare meno dei loro colleghi maschi a parità di lavoro. Per quanto riguarda la Giamaica, il SUFJ ha confermato che tali disparità si verificano in diversi settori: “Le donne si trovano ad affrontare ostacoli per quanto riguarda le posizioni di leadership, le opportunità economiche e l'equità sul posto di lavoro. Il divario salariale, la violenza di genere e il lavoro domestico non retribuito continuano a ostacolare i progressi verso la piena uguaglianza”.

UN Women ha rilevato che il 39% delle donne giamaicane ha subito violenza da parte del partner, mentre un rapporto dell'UNDP sullo sviluppo umano nei Caraibi ha rilevato che il 30,4% delle donne caraibiche teme di essere aggredita sessualmente.

Il SUFJ si è spinto oltre: “Molte donne giamaicane, soprattutto quelle delle comunità a basso reddito, lottano per avere un accesso limitato alle opportunità economiche, ai sistemi di sostegno e alla protezione dalla discriminazione e dalla violenza. Soprattutto nelle aree rurali, sono in prima linea quando le comunità affrontano i crescenti impatti dei cambiamenti climatici.”

Riconoscendo la Giornata internazionale della donna come “una rinnovata chiamata all'azione”, il SUFJ ha chiesto una combinazione di “azione di base, solidarietà e organizzazione collettiva”. Il SUFJ ha dichiarato che “le donne e le comunità che si uniscono per costruire reti di sostegno, di advocacy e di emancipazione [a] livello comunitario sono essenziali per contrastare le barriere sistemiche” e ha sfidato i governi regionali, le imprese e le comunità ad “affrontare attivamente le disuguaglianze e a creare politiche che garantiscano salari equi, protezione dalla violenza e pari opportunità per le donne in tutti i settori della vita”.

Petchary ha riassunto la situazione in questo modo: “Le barriere sistemiche esistono ancora. Sappiamo che esistono, proprio qui in questa regione. Inoltre, l'ombra della violenza di genere incombe su tutti noi. […] Le donne devono essere solidali, agire e continuare a lottare per i loro diritti. Non è una cosa facoltativa”.

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