Giornata mondiale della libertà di stampa: i media caraibici affrontano nuove sfide nell'era dell'IA

Immagine creata con Canva Pro.

Giornata mondiale della libertà di stampa [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione], che ricorre ogni anno il 3 maggio, è un toccante promemoria del bisogna della libertà di stampa, un occasione per ricordare i sacrifici fatti ricercando quella libertà, ed un opportunità per i giornalisti e gli operatori dei media di considerare qualsiasi questione che possa interessare il quarto potere [it].

Quest'anno, l'argomento trattato nell'evento della giornata mondiale della libertà di stampa è l'impatto dell'intelligenza artificiale (IA) sui media. Le discussioni verteranno su come garantire che l'IA rafforzi, anziché minare, la libertà di stampa e i valori democratici.

Gli strumenti di IA, oltre a rappresentare una trasformazione in termini di efficienza, multilinguismo e analisi dei dati, tra gli altri processi, sollevano anche questioni etiche uniche. La disinformazione generata dall'IA, la tecnologia deepfake, moderazione distorta dei contenuti e le minacce alla sorveglianza dei giornalisti rappresentano solo alcuni dei rischi, per non parlare dei loro potenziali effetti sul modello di business del settore e di ciò che può significare per la sostenibilità a lungo termine dei media.

Comprendendo la natura pressante di queste problematiche, Global Voices ha condiviso [it] la propria politica sull'utilizzo del IA nelle redazioni. Il Media Institute of the Caribbean (MIC), invece, ha rilasciato un comunicato stampa in cui sottolinea la necessità “urgente” di affrontare l'impatto trasformativo dell'IA sul giornalismo nel contesto delle sfide uniche della regione, ovvero “la vitalità dei media, la disinformazione e i disastri naturali”.

Inoltre anche il tema dei disastri naturali è stato ripreso nella Giornata mondiale della libertà di stampa 2025, che ha affrontato il tema del giornalismo di fronte alla crisi climatica globale. A questo punto, l'Associazione di Trinidad e Tobago (MATT) ha osservato come “la stampa non sia solo un difensore della democrazia, ma anche un difensore del futuro della società.”

Quel futuro che deve senza dubbio includere l'utilizzo dell'IA, ma resta il problema di come si possa gestire in modo etico e responsabile. Secondo il MIC, la collaborazione regionale è fondamentale per “sfruttare il potenziale dell'IA salvaguardando il discorso democratico”:

AI is reshaping journalism globally, but its implications are acute in the Caribbean, where media ecosystems face structural vulnerabilities. While AI tools offer opportunities for automated reporting, data analysis, and audience engagement, they also risk deepening existing inequities. Caribbean newsrooms are already strained by shrinking advertising revenues. (It is noteworthy that between 15 and 25% of such revenues are diverted to platforms like Meta and Google Ads). There also exist fragile economies to which we now add the need to grapple with AI-driven content saturation.

L'intelligenza artificiale sta ridisegnando il giornalismo a livello globale, ma le sue implicazioni sono più acute nei Caraibi, dove gli ecosistemi dei media devono affrontare vulnerabilità strutturali. Se da un lato gli strumenti di IA offrono opportunità per l'automatizzazione dei servizi, l'analisi dei dati e il coinvolgimento del pubblico, dall'altro rischiano di aggravare le disuguaglianze esistenti. Le redazioni giornalistiche dei Caraibi sono già messe a dura prova dalla contrazione degli introiti pubblicitari. (È da notare che tra il 15 e il 25% di tali entrate vengono dirottate verso piattaforme come Meta e Google Ads). Esistono anche economie fragili, alle quali si aggiunge ora la necessità di affrontare la saturazione dei contenuti determinata dall'intelligenza artificiale.

La curatela algoritmica sui social media si pone come un'ulteriore minaccia, “poiché i contenuti gratuiti generati dall'intelligenza artificiale competono con le costose notizie prodotte dall'uomo.” Le redazioni dei Caraibi, con i loro mercati più piccoli che operano all'interno di economie insulari vulnerabili, saranno in grado di resistere alla pressione? Il Presidente del MIC Kiran Maharaj ha suggerito che  “l'IA potrebbe democratizzare l'accesso all'informazione, ma in assenza di barriere potrebbe erodere la sostenibilità finanziaria dei media caraibici. Dobbiamo sostenere una governance equa dell'IA che dia priorità al giornalismo di interesse pubblico”.

Il comunicato del MIC ha proseguito osservando che “i Caraibi non sono immuni alla disinformazione incentivata dall'intelligenza artificiale, che esacerba le divisioni sociali e mina la fiducia nelle istituzioni”.

Nel 2023, l'organizzazione insieme all’Associazione dei lavoratori dei media dei Caraibi (ACM), ha condotto uno studio sui modi in cui la disinformazione si è concentrata su elezioni regionali e campagne di salute pubblica. Il vicepresidente del MIC e cofondatore dell'ACM Wesley Gibbings ha suggerito che “i media caraibici devono adottare strumenti di verifica guidati dall'intelligenza artificiale e investire in programmi di alfabetizzazione digitale”, aggiungendo: “La nostra sopravvivenza dipende dal mantenimento della fiducia del pubblico attraverso l'accuratezza e la trasparenza”.

Tali sfide sono state ulteriormente esacerbate dalla suscettibilità della regione ai disastri naturali, per cui uragani, inondazioni, terremoti e altri eventi legati al clima interrompono le operazioni dei media e mettono a dura prova le risorse finanziarie. Ad esempio: in particolare nella faticosa stagione degli uragani che i Caraibi hanno dovuto affrontare tra il 2017 [it] e 2024, che, secondo il MIC, ha messo a nudo “la fragilità delle infrastrutture mediatiche e l'urgente necessità di una preparazione ai disastri e di una pianificazione della resilienza”.

Mentre “la fusione di conoscenze tradizionali con previsioni e avvisi in tempo reale potenziati dall'IA può essere fondamentale nella risposta alle catastrofi”, l'uso improprio dell'IA attraverso la disinformazione, ecc. può anche peggiorare queste situazioni. Le soluzioni proposte dal MIC comprendono politiche volte a tassare i giganti tecnologici e a reinvestire i proventi nel giornalismo, l'esplorazione di modelli di reddito basati sull'IA e, come previsto dalla politica dell’ IA Road Map dell'UNESCO, l'istituzione di una task force regionale per l'etica dell'IA. Tale organismo, si propone, “verificherebbe gli algoritmi per individuare eventuali distorsioni e promuoverebbe standard di verifica dei contenuti [per] fornire le informazioni necessarie per le principali decisioni normative e politiche”.

Fino a che la preparazione contro i disastri va avanti – una problematica importante per i piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS) come i Caraibi, che sono in prima linea nella crisi climatica – il MIC ha suggerito di integrare gli strumenti di IA nei protocolli di emergenza nazionali, di includere i media come primi soccorritori e di espandere le reti di media comunitari offrendo formazione e supporto.

Il MIC guarda a un futuro in cui l'IA possa essere trasformata “in un alleato per la libertà di stampa e la resistenza democratica”, ad ogni modo il MATT pone la sua attenzione al qui ed ora, ringraziando il personale dei media che ha coperto le recenti elezioni generali di Trinidad e Tobago “con professionalità, coraggio, dedizione, resilienza e impegno per la verità” e segnalando i problemi che “minacciano l'indipendenza e l'integrità giornalistica, tra cui le pressioni politiche, le molestie ai lavoratori dei media e le barriere all'accesso alle informazioni pubbliche”.

Le sfide attuali includono “la rapida diffusione della disinformazione e dell'informazione sui social media, che mina la fiducia del pubblico e complica il lavoro dei giornalisti professionisti”. Se da un lato l'associazione cerca di sostenere elevati standard etici e di promuovere la fiducia tra i media e il loro pubblico, dall'altro il MATT ha citato “l'urgente necessità di rafforzare le tutele per i giornalisti, di garantire la trasparenza nella governance e di sostenere un dialogo aperto tra gli operatori dei media, i politici e il pubblico”.

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