
Immagine tratta dalla pagina web con l'articolo di Russia Post. Usata con l'autorizzazione di Russia Post.
Lo storico Rustam Alexander analizza l'aumento dell'omofobia in Russia che si traduce in retate sempre più frequenti e brutali nelle discoteche gay russe nelle quali, a volte, i presenti e i dipendenti vengono accusati di vari reati. L'articolo è stato pubblicato in origine su Russia Post [en] il 6 dicembre 2024. Global Voices ne pubblica una versione modificata con autorizzazione.
Il 30 novembre, la Polizia moscovita organizzò una retata [ru, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] in varie discoteche per gay di Mosca. Appena una settimana prima, il 23 novembre, la Polizia aveva fatto irruzione allo Zebra, nella città di Voronež [it], dove si celebrava una festa privata LGBTQ+. Uomini in uniforme e col volto coperto sbatterono a terra i presenti alla festa e li condussero in un commissariato locale dove sono furono sottoposti a ciò che le autorità definirono successivamente “colloqui preventivi”. Tra i detenuti c'era il famoso travesti Zaza Napoli (alla nascita, Vladim Kazantsev). Gli organizzatori della festa affrontano ora pene fino a 10 anni di prigione per “estremismo LGBTQ+”.
L'offensiva del Cremlino contro un movimento inesistente
Queste non sono le prime retate di questo tipo. Settimane prima, alla fine di ottobre, la polizia russa effettuò una retata durante uno spettacolo notturno di trasformisti nel bar Dark House di Yaroslavl [it]. Gli artisti furono anche portati in commissariato e furono interrogati in merito alla loro eventuale partecipazione a organizzazioni estremiste e al consumo di droghe. In seguito, furono accusati di diffondere “propaganda LGBTQ+”, reato molto meno grave dell'”estremismo LGBTQ+”. Certamente, Novaya Gazeta Evropa ha reso noto che, dopo l'invasione in grande scala dell'Ucraina del febbraio 2022, la polizia russa ha fatto irruzione in almeno 59 feste come parte della sua offensiva contro il cosiddetto “movimento LGBTQ+”.
Queste retate nelle discoteche per gay della Russia sono diventate sempre più violente e molto più frequenti da quando, il 30 novembre 2023, il Tribunale Supremo Russo [en] classificò l'inesistente movimento LGBTQ+ come organizzazione estremista. Meno di 48 ore dopo aver preso la decisione, il 2 dicembre 2023, la polizia di Mosca effettuò una retata in tre discoteche per gay di Mosca [en], prese di mira i clienti e fotografò i loro documenti.
Vari mesi dopo, già nel marzo 2024, la polizia irruppe in un'altra discoteca per gay, Pose, a Orenburg [it], una città a 1.400 chilometri a sud-est di Mosca. Questa volta la polizia non solo maltrattò i clienti, ma arrestò anche il gestore e il direttore artistico della discoteca. Furono le prime persone in Russia accusate di estremismo LGBTQ+ per aver gestito una discoteca per gay.
La prima flessibilità post-sovietica
Le prime discoteche “ufficiali” per gay della Russia cominciarono ad apparire nel 1993, poco dopo che Boris Yeltsin derogò [en] le leggi che punivano la sodomia consensuale. Anche se fu una grande vittoria per la comunità gay russa, la decisione di Yeltsin si scontrò con la resistenza della polizia russa. Sbigottiti per la deroga alle leggi sulla sodomia e per la crescente visibilità della cultura gay nelle città russe, alti funzionari diedero libero sfogo alla loro frustrazione nella stampa.
Uno di loro, Vladimir Pron, funzionario di un dipartimento di indagine criminale di Mosca, commentò nell'aprile del 1993: “La società aspirava alla dissolutezza e ora ha ciò che voleva. Per il momento, la polizia non ha il diritto di controllare in alcun modo gli omosessuali. Anche se siamo a conoscenza dell'esistenza di un ‘antro gay’, non abbiamo il diritto di presentare alcuna denuncia contro di ciò, dato che spesso questi luoghi sono stati legalizzati come discoteche”.
Nonostante ciò, in alcune occasioni la polizia russa ha effettuato retate in club per gay prendendo a pretesto il fatto che le licenze per la vendita di alcolici erano scadute e che i loro clienti facevano uso di droghe. In generale, dopo essere stati fermati, i clienti venivano rimessi in libertà nel corso della stessa notte, mentre i proprietari dei club venivano multati se le loro licenze per la vendita di alcolici erano effettivamente scadute. In queste retate le accuse penali erano molto rare, a differenza di quanto accade nella Russia attuale, nella quale una condanna penale per aver gestito o per essersi recati in una discoteca per gay è diventata una possibilità molto reale.
Nonostante le continue retate in queste discoteche, più o meno frequenti a seconda del momento, per gli omosessuali russi non c'è stato un momento Stonewall [it] (nota editoriale: la rivolta di Stonewall è una serie di manifestazioni spontanee e violente contro una retata della polizia del 28 giugno 1969 nel pub conosciuto come Stonewall Inn, a New York). Anche se la legge sulla sodomia è stata derogata nel 1993, gli atteggiamenti omofobici tra molti russi continuano a prevalere (i sondaggi del Centro Levada [en] – organizzazione indipendente e non governativa per la ricerca sociologica e per i rilevamenti statistici in Russia – indicano che sono aumentati negli ultimi anni: il 62% dei russi hanno dichiarato di essere in disaccordo, in parte o totalmente, con il fatto che gay e lesbiche abbiano gli stessi diritti degli altri cittadini, contro il 35% nel 2005 e il 40% nel 2010). In ogni caso, le persone LGBTQ+ in Russia potevano comunque avere delle vite relativamente soddisfacenti, senza persecuzioni, ostracismo e senza venire medicalizzate. In questo contesto, le discoteche per omosessuali offrivano sicurezza e una sensazione di comunità.
Un ambiente sempre più repressivo
Poco dopo l'invasione in grande scala dell'Ucraina, Tinder, una popolare app d'appuntamenti per gay e persone LGBTQ+, ha abbandonato la Russia. Anche se Grindr [en] e altre “app per entrare in contatto” simili sono rimaste, erano meno sicure [en] di Tinder che, in generale, si considerava un app di incontri. Anche prima della guerra, dei gruppi di vigilanza contro i gay russi usavano Grindr e altre app simili per attaccare [en] e anche uccidere [en] utenti, senza che le autorità russe offrissero protezione alle vittime. A causa del rapido peggioramento della situazione delle persone LGBTQ+ in Russia, è probabile che questa tendenza possa solo intensificarsi. In questo contesto, la sensazione di comunità che davano le discoteche per i gay aveva ancora più importanza.
Allo stesso modo, le discoteche per gay erano spesso gli unici spazi dove le stelle della cultura pop potevano mostrare apertamente il loro appoggio ai diritti della comunità LGBTQ+. La televisione statale russa è stata dominata dalla retorica sui “valori tradizionali” e l'ostilità verso le persone LGBTQ+ e molte persone famose hanno criticato o mantenuto il silenzio. Tuttavia, artisti come Lolita e Olga Buzova non hanno esitato a dare concerti nelle discoteche gay di Mosca.
Il 2 dicembre 2023, quando la polizia di Mosca fece una retata nella discoteca per gay Mono, Buzova aveva in programma uno spettacolo lì. Venendo a sapere della retata, cancellò la sua esibizione all'ultimo momento. Attualmente, è probabile che i personaggi famosi ci pensino due volte prima di esibirsi in questi locali, soprattutto dopo le reazioni provocate dalla polemica festa di Nastya Ivleeva [en] alla fine del 2023 (si veda la copertura di Russia.Post qui).
Attualmente, gli unici personaggi famosi che possono onorare con la loro presenza le discoteche per gay sono figure come Zaza Napoli che, a differenza di Buzova, è famoso soprattutto tra il pubblico delle discoteche gay. Tuttavia, dopo la citata detenzione allo Zebra, è probabile che anche Zaza Napoli mostri una certa cautela.
In questo scenario attuale sempre più repressivo, i proprietari delle discoteche per gay hanno tentato diverse strategie per sopravvivere. Alcuni hanno scelto di dimostrare la loro lealtà a Putin e alla sua aggressione militare contro l'Ucraina.
Nell'aprile 2022, poco dopo l'invasione, la discoteca per gay Mono proibì le canzoni di artisti ucraini come Svetlana Loboda, Max Barskih, Okean Elzy, Ivan Dorn, Nadia Dorofeeva [it] e molti altri.
Anche gli artisti russi che avevano criticato apertamente l'”operazione militare speciale” di Putin, come Oxxxymiron, Valery Meladze e Noize MC [it] (cantanti eterosessuali molto popolari), sono stati inclusi nella lista nera del Mono. Le loro canzoni sono state proibite per la pista da ballo e sono state eliminate anche dalle liste di canzoni disponibili per il karaoke. Tuttavia, questa dimostrazione di lealtà non ha evitato che Mono si convertisse nel primo obiettivo delle retate omosessuali della polizia nel dicembre 2023.
Anche Zaza Napoli ha cercato di prendere la distanza dalla comunità LGBTQ+ in varie occasioni. In una di queste, la travesti è arrivata a esclamare: “Perché devo rispettare i LGBT? Dovrebbero imparare a comportarsi”. Nonostante ciò, queste dichiarazioni così poco convincenti non l'hanno protetta dalla retata della polizia allo Zebra.
In Russia continuano a funzionare numerose discoteche gay e la polizia non potrà chiuderle tutte contemporaneamente. Tuttavia, è solo questione di tempo: la polizia russa ha un curriculum consolidato di attacchi a questi spazi e non ci sono ragioni per pensare che smetteranno di farlo ora.
All'inizio di dicembre, è stato chiesto a Valery Fadeyev [en], presidente del Consiglio dei Diritti Umani di Putin, se la legislazione contro i gay approvata negli ultimi anni avrebbe influenzato in modo negativo la vita della persone LGBTQ+ in Russia. La sua risposta: “No, non sono stati colpiti. Spero che tutto continui ad andare bene per i gay”.