ultimi articoli di Maria Elena Marino da aprile, 2010
Cina: onore al leader del ‘partito dei 50 centesimi’
Il 22 aprile, all'Università del Popolo, Wu Hao è stato oggetto di lancio di banconote. Il giovane autore dell'atto ha dichiarato che si tratta di un tributo ai commentatori Web da "50 centesimi", ingaggiati dal governo. Le diverse reazioni della blogosfera cinese.
Colombia: tutelare le tradizioni e la cultura indigene grazie ai video online
Alcuni appartenenti alla popolazione indigena della tribù Senu hanno realizzato brevi filmati, così da raccogliere testimonianze dirette sul cibo: le tradizioni, le ricette e il significato profondo di cosa e come si nutre questa comunità. Un progetto all'interno del Piano audiovisivo nazionale avviato dal governo.
Guatemala: voci e strumenti online per tutelare il prezioso ecosistema del Paese
Grazie alla sua biodiversità, il Guatemala rientra tra i 25 paesi del mondo che presentano la più ampia varietà di risorse naturali. Ma gli ambientalisti sono particolamente preoccupati per le attività di esplorazione petrolifera del Parco Nazionale Laguna del Tigre.
Citizen media in primo piano al Festival Internazionale del Giornalismo
Dal 21 al 25 aprile Perugia ospiterà la quarta edizione di questo importante evento che punta ad avvicinare sempre più le testate tradizionali con il variegato panorama del giornalimo indipendente. Ottima occasione per incontrare alcuni collaboratori di Global Voices, oltre alla redazione italiana.
Taiwan: ampia la partecipazione online sul caso del ‘killer dei gattini’
A seguito delle indagini e delle prove raccolte dai netizen, un laureato della National Taiwan University è stato condannato a 18 mesi di reclusione per maltrattamento contro gli animali, per le violenze e la morte inflitte a dei gattini. Una sentenza mai vista prima che infiamma il dibattito online.
Quando libertà d'espressione e multinazionali non vanno d'accordo…
Primo piano sulla recente campagna di Greenpeace contro la Nestlé per l'uso dell'olio di palma, causa di conseguenze distruttive sull'ambiente e sull'habitat degli oranghi soprattutto in Indonesia e Malesia. Mentre la Nestlé ha ottenuto la rimozione da YouTube di un "video virale" e promette altri interventi censori, con ovvie cadute d'immagine, la vicenda va scatenando una spirale di reazioni sul Web.