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I bambini indiani hanno maggiormente sofferto i lockdown causati dal COVID-19

Categorie: Asia meridionale, India, Citizen Media, Cyber-attivismo, Diritti umani, Disastri, Economia & Business, Governance, Lavoro, Salute, COVID-19
Bijoy Mal, a secondary school student from West Bengal's Nadia district at his house. [1]

Bijoy Mal, uno studente di scuola media dal distretto di Nadian, nel Bengala Occidentale, a casa sua. Immagine presa da VideoVolunteers [1]. Usata tramite permesso.

Questo post è originariamente apparso su VideoVolunteers [1][en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione], una premiata organizzazione internazionale di media comunitari che si trova in India. Una versione revisionata è stata pubblicata sotto come parte di un accordo di condivisione dei contenuti.

Non appena il Primo Ministro Narendra Modi ha annunciato [2] un lockdown lungo 21 giorni nella notte del 24 marzo 2020, molte imprese e settori (sia organizzati che non) sono arrivati ad un punto morto. Visto che il lockdown è stato continuamente prolungato, abbiamo visto immagini quotidiane dei lavoratori salariati [3] che si sono spostati dalle loro piccole cittadine e paesini per ritornare nelle loro case in quanto non erano in grado [4] [it] di guadagnare abbastanza per sfamare se stessi, tanto meno pagare l'affitto per mantenere i loro alloggi urbani.

Mentre ogni settore tornava lentamente alla normalità per mezzo di ogni nuova ondata di “sblocco” [5], un altro ha continuato a funzionare solo online: l'istruzione. E, sebbene il lockdown è stato complicato per ogni classe sociale e nazione, esso ha avuto conseguenze devastanti [6] per l’educazione elementare nelle scuole rurali indiane. Le autorità hanno cercato di fare del loro meglio per inventarsi qualcosa di innovativo. Gli insegnanti sono stati formati durante la notte sulle piattaforme di presentazione online e i bambini sono stati adattati alla “nuova normalità [7]” di fare lezione su internet. Anche gli esami sono stati condotti virtualmente. Più del 60% [8] della popolazione Indiana vive ancora nei villaggi e, benché moltissimi Indiani si avvicinano ad Internet sempre più velocemente, c’è ancora molta strada da fare, soprattutto per quanto riguarda la scuola online.

Le autorità hanno annunciato lo spostamento delle classi nel mondo virtuale, ma non si è mai controllato se questo tipo di istruzione è a posto. La Comunità dei Corrispondenti [9] dei Video Volunteers (CCs), i quali provengono dalle comunità più svantaggiate ed emarginate dell’India, riportano che un consistente numero di famiglie non possiedono uno smartphone per partecipare alle lezioni online programmate.

In many households of India's rural population, there is no smartphone or one smartphone per family that makes it impossible for children to attend online classes.

In molte case della popolazione rurale indiana non vi è nessun smartphone o se ne possiede uno per famiglia, il che rende impossibile la partecipazione dei ragazzi alle classi online. Immagine presa da VideoVolunteers [1]. Usate tramite permesso.

“In questo periodo trovo difficile studiare visto che le scuole sono chiuse ormai da più di un anno, e non ho uno smartphone per seguire le lezioni”, dice Bijoy Mal, uno degli studenti di scuola media proveniente dal distretto di Nadian, nel Bengala Occidentale, con cui il nostro corrispondente della comunità Dibyojyoti Karmakar [10] ha parlato. In alcuni casi è presente uno smartphone in famiglia, con una media di 2 adulti e 3 bambini. Le loro lezioni spesso si accavallano l’una con l’altra ed essi finiscono per acquisire meno nozioni rispetto agli altri studenti. Inoltre, se lo smartphone viene portato con sé dall’uomo di casa nessun bambino può seguire le lezioni.

In un caso piuttosto preoccupante riportato da CC Kalpana Jawade, un ex studente di nome Sunil Tungar, dal villaggio di Kalgaon del distretto di Yavatmal di Maharashtra, è costretto a lavorare [11] come operaio nelle campagne poiché non è in grado di proseguire con la sua educazione. L’altro grande dilemma che la gente di Kalgaon deve affrontare è se usare la loro paga giornaliera per comprare il cibo e i beni essenziali o utilizzare i soldi per ricaricare gli smartphone ed avere accesso ad Internet.

Secondo l’esperienza del bambino di una nostra CC, Goretti Kujur da Jharkhand, l’insegnante non è totalmente in grado di comunicare con gli studenti a causa della connessione lenta. I bambini, specialmente i più piccoli, si stanno ancora adattando [12] a questo nuovo tipo di istruzione e non sono assolutamente capaci di comprendere le lezioni.

In un altro caso dal distretto di Puri, in Odisha, la nostra CC Sumitra Barik riporta [13] che una brillante studentessa non è in grado di proseguire i suoi studi per mancanza di risorse.

Usha Patel [14], la nostra CC dal distretto di Jaunpur dell'Uttar Pradesh, ha parlato con il direttore di una delle scuole della sua comunità per capire qual è il loro punto di vista su questo nuovo modo di imparare online. Ram Kumar Mali, il preside della scuola primaria di Sarangdih ha detto:

The first layer is obviously of those who have an Android smartphone and can attend live classes on Google Meet. If they aren’t able to attend, we share notes through WhatsApp for them to access later if they weren’t present during the class. If the family doesn’t have a smartphone, we ask them to listen to lectures on regional television channels or the local radio station where the government produces episodes of classes.

Il primo livello è per coloro che hanno uno smartphone Android e possono seguire le lezioni live su Google Meet. Se non possono partecipare condividiamo gli appunti attraverso Whatsapp per farli accedere successivamente se non sono stati presenti. Se la famiglia non possiede uno smartphone chiediamo loro di ascoltare le lezioni sui canali regionali in televisione o via radio, dove il governo trasmette gli episodi delle lezioni stesse.

Tuttavia, la verità è che ci sono famiglie che non possiedono nemmeno la TV o la radio, e che vivono in un mondo lontano dal virtuale. Il governo di Uttar Pradesh, sotto il precedente mandato, ha distribuito computer gratis [15] agli studenti delle scuole medie, ma questa iniziativa è stata limitata alle aree urbane e non si è mai arrivati nelle zone interne dello stato.

Pramila Kumari, una studentessa di quinta elementare di una delle scuole primarie in Mahalidih, nel blocco di Gola nello stato del Jharkand, ha dichiarato [16] che non va a scuola da più di nove mesi. Il fatto allarmante è che molti bambini delle città e dei distretti rurali d’India stanno perdendo l’abitudine di andare a scuola e seguire le lezioni, il quale avrà degli effetti a lungo termine sulle capacità che questa generazione acquisiranno, e si rifletteranno sulle competenze generali della nazione.

Several bright students like Pramila Kumari haven't gone to school for nine months and are forced to study by themselves. [1]

Numerosi brillanti studenti come Pramila Kumari non vanno a scuola da nove mesi e sono costretti a studiare da autodidatti. Immagine presa da VideoVolunteers [1] . Usata tramite permesso.

Molti studenti, che erano stati mandati a scuola dai loro genitori perchè avrebbero ricevuto pasti gratis, al momento stanno ricevendo [17] razioni [18] alimentari (cibo sovvenzionato). Ma le quantità sono misere in confronto alla dieta media di un bambino che va a scuola. “Riceviamo un kg di grano ed un kg di riso, ma non è abbastanza. Prima mio figlio andava a scuola e mangiava lì il suo pranzo”, afferma Asha Ben da Surat, Gujarat mentre parla al nostro CC Mumtaz Pathan.

In una situazione così triste, gli attivisti sociali e coloro che lavorano per la comunità si sono impegnati per continuare a far educare i bambini che abitano nelle zone rurali. Il CC Chetan Salve [19] da Nandurbar, Maharashtra, insieme a Narmada Bachao Andolan [20], hanno creato la Nirman Shala [21], un'iniziativa a gestione comunitaria in cui gli adulti che hanno finito la scuola superiore o si sono laureati insegnano ad oltre 300 studenti nei villaggi locali. La scuola apre alle 7:30 di mattina, con lezioni regolari con incluso il suono della campanella e gli intervalli.

Nirman Shala team from Maharashtra ensured that classes resume with their usual schedule while maintaining physical distancing at all times. [1]

La squadra del Nirman Shala da Maharashtra assicura che le classi riprenderanno con il loro solito programma mentre verranno mantenute la distanza sociale per tutto il tempo. . Immagine presa da VideoVolunteers [1] . Usata tramite permesso.

In un altro caso di formazione continua, mentre vengono mantenute le distanze sociali, il gram panchavat di Madhota in Chhattisgarh, nel distretto di Bastar, ha investito [22] dei soldi per installare degli autoparlanti e amplificatori in almeno 12 mohalla (quartieri) del villaggio in modo che i bambini possano continuare con la loro istruzione. Al momento questa iniziativa è limitata ai bambini che vanno dalla prima alla quinta elementare.

Altre iniziative guidate dalla comunità hanno un’alta priorità di modo che i bambini piccoli non dimentichino i valori che gli sono starti impartiti grazie all'istruzione e che continuino il loro viaggio attraverso l’essere indipendenti e diventare dei cittadini pieni di risorse per il loro paese.