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Il 2021 è l'anno del “fazzoletto arancione” per la separazione Stato-Chiesa in Argentina

Categorie: Argentina, Citizen Media, Diritti umani, Politica, Protesta, Religione

Militanti della Campagna Federale per la Separazione di Stato e Chiese alla marcia del Pride, Giugno 2018. Foto di Leonardo Miranda Quiroga, postata su Instagram [1] e usata previa autorizzazione.

A gennaio 2021, dopo la legalizzazione [2] [it] dell'aborto in Argentina, è emerso con una nuova carica [3] [es, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] il movimento del fazzoletto arancione [4], simbolo della campagna per la separazione Stato-Chiesa.

In un paio di settimane il gruppo dietro la campagna arancione  [5]ha ricevuto numerose richieste e nuovi sostenitori sui suoi profili nei social media. Ha anche dato inizio a campagne d'informazione [6], dato informazioni sul processo  [7]di congedo formale dalla chiesa e condiviso lamentele di abuso di potere, genocidi [8]ingerenze religiose nell'educazione [9] e nella legge, e abuso di minori [10] o insabbiamento dello stesso. Hanno anche fatto interviste [11] con figure di diversi ambiti sociali [12]politici. [13]

Miriamo alla separazione definitiva di stato e chiesa! Unisciti al nostro movimento dalla tua provincia!

Con lo slogan “Chiesa e Stato: Affari Separati”, la campagna lotta per fondare uno Stato argentino laico che non stanzi fondi pubblici per la Chiesa cattolica [24]. Soprattutto, il movimento vuole uno Stato dove la fede religiosa — cattolica o altra — non determini politiche che colpiscono il pieno esercizio dei diritti. Non si tratta solo di lobbismo religioso, bensì la storia mostra che i legislatori hanno usato la religione come motivo per votare contro diritti umani fondamentali, tra cui il divorzio, il matrimonio tra persone dello stesso sesso, la Legge dell'Identità di Genere, l'aborto e un'educazione sessuale completa. In cambio, ricevono supporto (e voti) da persone che condividono tali convinzioni.

Nicolás Panotto, teologo e direttore generale di Otros Cruces, una ONG che sostiene la libertà religiosa in accordo con la democrazia, spiega [25] il boom della campagna:

Ya a inicios de 2018 se vivió una indignación generalizada al conocerse sobre los 130 millones de pesos (unos 4.6 millones de dólares) que el Estado argentino otorga a la iglesia católica para cubrir los sueldos de la curia, los estudios de seminaristas y otros gastos “filantrópicos”. Pero el debate sobre el aborto ha mostrado que la vinculación orgánica entre Estado e iglesia sobrepasa lo financiero, y mete la cola como un factor determinante y excluyente en el tratamiento de políticas públicas, donde los intereses particulares (entre ellos religiosos) no deberían ser condicionantes.

Già all'inizio del 2018 si sollevò un'indignazione generale quando scoprimmo dei 130 milioni di pesos (circa 4.6 milioni di dollari) regalati dallo Stato argentino alla Chiesa cattolica per coprire i salari della curia, studi seminariali e altre spese “filantropiche”. Ma il dibattito sull'aborto ha dimostrato che la relazione intrinseca tra Stato e Chiesa va oltre l'aspetto finanziario, in quanto interferisce con politiche pubbliche dove gli interessi individuali (e religiosi) non dovrebbero essere determinanti.

Si potrebbe dire, quindi, che la campagna arancione sia emersa dall’ “onda verde” [26] che lotta per il diritto all'aborto. La campagna arancione si è resa rapidamente visibile [27] durante il primo dibattito nel 2018 riguardo alla legge sull'interruzione volontaria di gravidanza  [28][it], nel corso del quale ha reagito tanto alla forte pressione [29] della Chiesa durante le discussioni [30] e la votazione quanto ai discorsi improntati alla religione, diffusi tra quelli contrari alla legge.

Quando si parla di separare lo Stato dalla Chiesa, tendiamo a pensare solo alla Chiesa cattolica. Ma la campagna sottolinea “Chiese” (al plurale). Il sondaggio [31] più recente sulle fedi religiose in Argentina, realizzato dal CONICET [32], mostra [33] che il numero di persone che professano il cattolicesimo è in decrescita, mentre cresce il numero di persone che praticano la fede evangelica, con dottrine molto più conservatrici di quella cattolica. Questo dà a leader e rappresentanti di lista evangelici in America Latina [34] una spinta maggiore di potere politico e sociale [35]: nel 2019 hanno presentato più di 200 candidati [36] nelle liste elettorali per varie posizioni.

La lotta per uno Stato argentino laico risale all'origine della repubblica nel 1800, seguita da un'altra dopo il 1950 [37]. La più recente campagna è cominciata con un gruppo Facebook creato nel 2018 da Taty Barranco [38], militante femminista e attivista per i diritti umani, la diversità e l'identità di genere. Lo scopo del gruppo era riunire persone che si sentivano a disagio o danneggiate dall'imposizione dei dogmi religiosi in contesti educativi pubblici e privati.

Originaria di Salta, una delle province più religiose e conservatrici in Argentina, Taty ha parlato con Infobae [39] della forte influenza della religione nella sua vita:

Mi mamá creció en el campo, en un lugar muy conservador de Salta. Fue criada por una mujer muy religiosa, que siempre ejerció su violencia psicológica con un rosario en la mano. […] Quedó embarazada de mí a los 19 años, y la violencia por parte de esa mujer empeoró. ¿Por qué? Por el dogma religioso y moral que dice que si te quedas embarazada joven sos una prostituta.

Mia madre è cresciuta nelle campagne, in un luogo molto conservatore a Salta. È stata cresciuta da una donna molto religiosa, che esercitava sempre violenza psicologica su di lei con un rosario in mano. […] È rimasta incinta di me a 19 anni, e la violenza da parte di quella donna è peggiorata. Perché? Per via del dogma religioso e morale che afferma che se resti incinta giovane, sei una prostituta.

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In pochi giorni il gruppo Facebook creato da Barranco ha raggiunto 40,000 membri [39], il che ha sollevato la necessità di organizzare e dividere i compiti. Insieme, e ispirati dal fazzoletto verde, hanno inventato il design e il colore del fazzoletto: ecco com'è nato il fazzoletto arancione.

A poco a poco hanno creato comitati e movimenti regionali per diffondere l'attivismo e rendere la campagna più diversificata a livello nazionale e geografico. I suoi membri hanno affinità politiche, sociali e persino religiose differenti, ma una visione comune: che le istituzioni e le credenze religiose dovrebbero essere limitate alle scelte di vita individuali ed essere tenute lontane da affari pubblici che influiscono sulla vita dei cittadini come collettività. 

Uno dei punti focali della campagna è l’apostasia [41] [it], ossia l'abbandono formale del legame con l'istituzione cattolica consacrato nel sacramento del battesimo. Si tratta di un'azione simbolica individuale ma molto importante, e molti si avvicinano alla campagna chiedendo come si fa [42] e restano per supportare la causa.

Un altro punto focale è l'iniziativa “Spazio Pubblico Laico [43]“, che registra e denuncia la presenza di monumenti e simboli religiosi in spazi pubblici laici, tra cui piazze, parchi, tribunali, ospedali, stazioni ferroviarie e metropolitane, uffici, università e scuole pubbliche.

Essendo autogestito, il gruppo non ha ancora uno status legale, né riceve supporto finanziario dallo Stato, da sostenitori o da privati. Il gruppo consiste di persone che offrono volontariamente il loro tempo e la loro conoscenza e che si organizzano soprattutto tramite le reti social.

Di recente si sono unite alla coalizione Organizzazioni Laiche Argentine (OLA) [44], fondata a Marzo 2021, nella speranza di unire le forze e mettere fine ai privilegi [24] delle istituzioni religiose e dei loro rappresentanti rifiutando tutte le leggi e i decreti (incluso l’Articolo 2 della Costituzione Nazionale [45], che afferma che “il governo federale supporta la fede romana cattolica apostolica”) per eliminare prestazioni finanziarie [24] pagate dalle tasche dello Stato (o meglio, da quelle di chi paga le tasse).

Al momento la campagna arancione si focalizza su questi punti: diffondere attivismo, farsi conoscere, attrarre militanti e sostegno, costruire alleanze [46], informare ed educare il pubblico con svariato materiale di alta qualità tramite gli account su Twitter [47], Facebook  [48]e Instagram [5], nella speranza di crescere ed espandersi in tutta l'America Latina, così come ha fatto l'onda verde [49].

Anche se quest'anno hanno fatto progressi significativi, il sistema che cercano di cambiare è ancora molto solido ed è ancora così profondamente integrato nella matrice sociale e culturale che a volte è invisibile a molti. Lo scopo del gruppo è stato espresso per la prima volta da Barranco in un'intervista con La Tinta [3]:

Nos interesa viralizar información e instalar el debate, porque lo que no se ve, no existe.

Ci interessa far diventare virale l'informazione e dare il via al dibattito, perché quello che non si vede non si conosce.