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Le donne in Turchia si schierano solidali con le donne iraniane

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Iran, Turchia, Citizen Media, Cyber-attivismo, Diritti umani, Donne & Genere, Governance, Legge, Libertà d'espressione, Politica, Protesta, Storia, Ultim'ora
On peut voir une femme tenant un micro et une pancarte avec écrit un message en turc. L'action se déroule dans la rue et d'autres personnes se trouvent derrière cette femme avec d'autres pancartes.

Screenshot del reportage video di Medyascope TV [1] della manifestazione organizzata davanti al Consolato generale dell'Iran a Istanbul, il 21 Settembre 2022.

Dalle campagne video che circolano sui social media, [2] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] alle manifestazioni di strada [3] e ai cantanti che si tagliano i capelli sul palco [4] [tr] – le donne di tutti i ceti sociali della Turchia hanno espresso il loro sostegno alle manifestazioni in corso [5] [it] in Iran. In un paese in cui i diritti delle donne non fanno che peggiorare [6], l'assassinio di Mahsa Amini fa male.

Il 21 Settembre [7], una folla si è riunita davanti al consolato generale dell'Iran a Istanbul, tenendo [8] la foto di Mahsa Amini e striscioni. Secondo [9] la stampa locale, la polizia locale ha impedito lo svolgimento di una manifestazione simile nella famosa piazza Taksim a Istanbul il 20 settembre.

Le donne di tutta la Turchia si sono unite alle manifestazioni di sostegno nei giorni successivi alla morte di Mahsa Amini per mano della polizia morale iraniana.

Bodrum al popolo Iraniano #OPiran #IranianLivesMatter

Le donne iraniane e le organizzazioni di solidarietà delle donne hanno organizzato un'azione in piazza Smirne Cumhuriyet per Mahsa Amini, uccisa dalla polizia morale iraniana.

Il partito politico turco filo-curdo, Partito democratico dei popoli (HDP), ha dichiarato in un comunicato stampa [7] di condannare l'assassinio di Mahsa Amini da parte della tirannica polizia iraniana:

Sosteniamo la ribellione delle donne e diciamo loro “la vostra manifestazione è la nostra manifestazione.” Questa lotta è una lotta comune per la libertà, perché siamo tutti consapevoli di questi soprusi verso le donne. Siamo contrari a questo sistema con a capo uomini che cercano di rimanere al potere privando le donne dei loro diritti e delle loro vite. Continueremo a chiedere alle autorità di riconoscere questi femminicidi. Non importa da dove lottiamo, salutiamo le proteste di strada in Iran, e lo slogan “Jin, Jiyan, Azadi” gridando “Jin, Jiyan, Azadi” a nostra volta.

« Jin, Jiyan, Azadi » significa « Donna, vita, libertà » in Curdo.

Anche il leader imprigionato dell'HDP, Selahattin Demirtas, si è unito [19] [tr] alla manifestazione di sostegno dalla sua cella radendosi la testa.

Il 26 settembre, durante il suo concerto, la cantante turca Melek Mosso si è tagliata i capelli [4] [tr] prima di dichiarare: «Stasera dedico le mie canzoni a tutte le donne, nessuno ci toglierà la libertà.»

La musicista Melek Mosso, che era già stata il bersaglio del governo turco e aveva visto i suoi concerti più volte limitati, si è tagliata i capelli sul palco a sostegno della #ManifestazioneInIran (#IranProtests) per #MahsaAmini.

Il fondatore, direttore artistico e direttore d'orchestra del famoso coro Bogazici Jazz Choir ha twittato «Basta!» Condividendo un estratto del coro che ha fatto il giro di Internet.

Il 29 Settembre, parlando con i giornalisti di Ankara, il leader del partito dell'opposizione, il Partito Repubblicano del Popolo (CHP), Kemal Kılıçdaroğlu, ha detto [25] [tr]: Non sono le donne a dover pagare il prezzo più alto, indipendentemente dal paese di appartenenza. Dobbiamo rispettare le donne.»

In una discussione su Twitter [26] [tr], la leader femminile del partito di destra, il Buon partito, ha detto:

It is the most basic and sacred right of women to lead a happy and peaceful life, to be free in their choices and to live without being pushed around.

We can never accept the contrary.

On this occasion, I wholeheartedly greet the women who took to the streets for their freedom and rebelled against oppression in Iran;

I call on the Iranian administration to listen to the right voice raised by women for a dignified life and to make urgent reforms that befit human dignity.

Condurre una vita serena e felice, essere liberi di fare le proprie scelte e di vivere senza essere malmenati sono parte dei diritti fondamentali e sacri di una donna.

Accettare il contrario è impossibile.

Per l'occasione, saluto sinceramente le donne che si sono spostate in strada per lottare per la loro libertà e che si sono ribellate contro l'oppressione in Iran;

Esorto l'amministrazione iraniana ad ascoltare la voce delle donne per una vita più dignitosa e a creare al più presto nuove riforme che riflettano la dignità umana.

Il sostegno alle manifestazioni in Iran era assente tra i membri del partito al potere, il Partito della giustizia e dello sviluppo (AK). Parlando [27] con Al-Monitor, Isin Elicin, il produttore di «FemFikir» [FemIdea], un programma presentato dall'organo di stampa indipendente Medyascope, che ha dichiarato che il silenzio non è sorprendente, data l'esperienza del partito al potere durante le manifestazioni di Gezi [28] in tutto il paese e i raduni [6] permanenti organizzati dalle donne contro il ritiro [29] [it] dal paese dalla Convenzione di Istanbul.