Il dibattito sulla riforma della Costituzione spagnola è stato molto vivo negli ultimi mesi, sia sul fronte politico che nella società civile. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando centinaia di persone a scendere in piazza per manifestare il loro dissenso, è stato l'annuncio del cosiddetto #reformazo [es, come gli altri link tranne dove diversamento specificato], espressione che sta ad indicare i cambiamenti costituzionali proposti dal PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) con il sostegno del PP (Partito Popolare). Si tratta di cambiamenti ampiamente criticati perché messi sul tavolo del Parlamento a distanza di appena tre mesi dalle elezioni politiche, nel pieno dell'estate, senza alcun preavviso per la cittadinanza e per i gruppi parlamentari, e in assenza di qualsiasi forma di dibattito tra le fila degli stessi partiti politici.
Al centro dei dibattiti c'è l'articolo 135 la cui modifica permette la riduzione della spesa pubblica, considerando l'attuale crisi economica ma anche le pressioni dei cosiddetti mercati finanziari e i dettami dell'UE. L'attuale testo legge come segue:
Il dibattito nazionale si è articolato su due fronti principali, quello politico e l'ambito sociale.
Il dibattito politico ha preso forma dalle stese fila del Partito Socialista, con casi come quello di Antonio Gutiérrez deputato ed ex segretario generale delle Comisiones Obreras (il maggior sindacato spagnolo) che annunciò che non si sarebbe ricandidato se le politiche del PSOE fossero continuate sulla linea attuale, che implicava l'adozione di misure economiche tipiche del neoliberismo caro alla destra nazionale. Inoltre, non bisogna dimenticare le ultime riforme attuate dal governo in tema di occupazione.
A diverse riprese sono state organizzate manifestazioni in tutto il Paese, sia dalle assemblee della Puerta del Sol sia dall'intero movimento 15M contro quello che Democracia Real Ya! definisce un colpo di Stato finanziario.
Lo stesso giorno sono state registrate “tipiche” tensioni tra una polizia ancora nervosa e la stampa.
acampadasol: Slogan concordato per giovedì: “Diciamo no a questa riforma costituzionale. Basta con gli ordini dei mercati e del capitale.” #AGSol
Un cambiamento, quello della Costituzione, che porterà il Paese verso l'inevitabile deriva e la perdita di benefici sociali in cambio dell'implementazione di privatizzazioni e politiche neoliberali; uno scenario a cui il giornalista Iñaki Gabilondo ha recentemente fatto riferimento in suo intervento.
La riforma costituzionale è stata approvata lo scorso 2 settembre dalla Camera: 316 deputati hanno votato a favore, 5 hanno espresso parere contrario. Il partito Izquierda Unida (Sinistra Unita), rappresentata in Parlamento da Gaspar Llamazares, ha partecipato a questa votazione facendo uso del suo diritto di veto, facendo sì che il “patto” tra il PSOE e il PP non ricevesse anche l'appoggio del partito catalano Convergencia i Uniò (CiU) che avrebbe significato maggiore stabilità politica per l'iniziativa di riforma.
Juan_Nadie: Gaspar Llamazares contro il #reformazo e a favore del referendum: Testo e video wp.me/p1IvYw-dc