Il Ministro del Turismo libanese [en, come tutti gli altri link tranne dove diversamente specificato] ha appena lanciato una nuova campagna pubblicitaria chiamata “Lebanon Blues” che mira ad attirare potenziali turisti da tutto il mondo. L'idea che sta alla base dell'iniziativa è quella di mostrare come si sentono i turisti di ritorno da una vacanza in Libano.
Nella versione statunitense dello spot televisivo, si vede un uomo che non riesce a concentrarsi perchè sta ancora pensando a leggiadre donne libanesi dagli abiti succinti:
Lo spot ha subito provocato irritazione e rabbia sul web, e un gruppo di donne ha scritto una lettera al Ministro del Turismo, pubblicata anche da diversi blogger [ar]:
Caro Ministro del Turismo,
Siamo un gruppo di donne libanesi, un gruppo che esiste da più di dieci anni. Già da tempo ci sentiamo umiliate e insultate come donne dai video-clip, dagli spot, dai programmi televisivi e dall'uso strumentale che viene fatto del corpo di noi donne in ogni tipo di articolo e di pubblicità. Il nostro destino è segnato nel momento stesso della nostra nascita: saremo casalinghe (con tutto il rispetto per le casalinghe). Perfino il nostro aspetto ci viene imposto: dobbiamo essere bionde, magre, con il seno grosso e labbra tumide. I nostri corpi vengono strumentalizzati dai media per aumentare i loro profitti: abbiamo sempre combattuto, e stiamo tuttora combattendo, questo tipo di pubblicità e di messaggi umilianti.
In un Paese come il Libano c'è da aspettarsi di tutto in qualsiasi momento. Dobbiamo aspettarci una pubblicità ideata dal Ministro del Turismo che ci dice: “Sorridete ai turisti, così potranno andarsene sorridendo ancora di più”, anche se non c'è nulla di cui sorridere in questo Paese. A questo punto ci possiamo aspettare perfino un invito a smettere di suonare il clacson delle automobili. Quello che però ci rifiutiamo di accettare è l'ultimo spot ideato dal Ministro del Turismo, che usa il corpo delle donne libanesi per attirare i turisti. È accettabile che il Ministero del Turismo promuova il nostro Paese come “cabaret del Medio Oriente”? Non potrebbe dar linfa al turismo senza svendere il corpo delle donne? Caro Ministro, come può lei, e soprattutto, come possiamo noi accettare che i nostri corpi diventino oggetto della lussuria dei futuri turisti? In che modo “Lebanon Blues” sarebbe collegato ai nostri corpi nudi? Come può il Ministro del Turismo lanciare al mondo intero il messaggio che il Libano è un Paese che vende le sue donne per il piacere dei turisti?
E’ un messaggio che contiene enormi contraddizioni che vorremmo evidenziare:
Prima di tutto, noi, come donne, non possiamo trasmettere la nazionalità ai nostri figli e ai nostri mariti: siamo considerate figlie di uomini libanesi e non donne libanesi. Quindi non potete usarci nei vostri spot turistici.
Secondo, dato il nostro rispetto nei confronti delle donne costrette a prostituirsi e le nostre continue rivendicazioni per delle leggi che ne regolino il lavoro e ne proteggano la sicurezza, la salute e i diritti, chediamo al Ministro del Turismo di prendere posizione e smettere di promuovere il Libano come un Paese ideale per il turismo sessuale quando, in realtà, le prostitute vengono orribilmente sfruttate e devono subire umiliazioni e ingiustizie. Se questa richiesta dovesse essere troppo grande, chiediamo allora che il Ministro lanci una campagna per regolamentare il lavoro di queste donne, facendo sì che venga supervisionato da autorità competenti e incorruttibili.
Terzo, viste le nostre convinzioni sulla libertà di cui dovremmo godere, siamo ben lontane dall'accettare lo sfruttamento del corpo femminile e vorremmo delle delucidazioni sulla posizione adottata dal Ministro degli Interni riguardo allo spot pubblicizzato dal suo collega, il Ministro del Turismo. In questo periodo, infatti, il Ministro degli Interni sta lottando per far approvare la “legge sulla decenza“, che multerebbe le donne libanesi vestite in tal modo da “oltrepassare il limite della decenza”. Vorremmo anche chiedere, in quanto non comprendiamo e perciò ci scusiamo della nostra ignoranza, come sia possibile promuovere il Libano come un “paradiso del sesso”, (anche se non viene chiamato così esplicitamente nello spot) in un momento in cui tutti i cittadini sono soggetti all’articolo 534 che controlla la loro vita sessuale, stabilendo quali siano le “pratiche accettabili” e quali le “pratiche proibite”, spalancando le porte della galera a chi indugia in pratiche “fuorilegge”?
Quarto: come osa il Ministro del Turismo provocarci in questo modo e “svenderci”, quando le donne sono ancora vittime di violenza, sfruttamento e stupri, senza alcuna legge che le protegga dalla discriminazione e dagli abusi di una società dominata dagli uomini? Come può provocarci con delle immagini false e insensate, ignorando il nostro dolore e la triste verità in cui viviamo, solo per fare soldi?
La lettera conclude così:
La verità è che non siamo donne libere di indossare bikini e di far festa tutta la notte. La verità è che viviamo nelle privazioni, siamo povere e oppresse. I nostri corpi, che in questa pubblicità sembrano liberi, sono in realtà soggetti a molti vincoli sociali, famigliari, legali ed economici.
Noi tutte, donne ferite e umiliate, chiediamo al Ministro del Turismo di ritirare subito questa pubblicità e pretendiamo delle scuse per l'offesa subita: i nostri corpi non sono dei frutti succosi da offrire ai turisti per incoraggiarli a visitare la nostra terra e prendere ciò che desiderano.
Le assicuriamo che ci stiamo guardando intorno e se troveremo altre pubblicità offensive e lesive della nostra libertà denunceremo chiunque ne sia responsabile.
Di seguito alcune reazioni allo spot su Twitter:
@SamerKoussa: Pensate che il Libano sia questo?#Tfeh
@migheille: oh wow, il ministro libanese del turismo ha ufficialmente messo in vendita le donne: http://www.youtube.com/watch?v=Siovanti2u0 #mustCheck #WTF
@abzzyy: Il Ministro del Turismo dovrebbe vergognarsi http://goo.gl/fb/tJHIa #Fail #ImpactBBDO
@UxSoup: Il Libano non è esattamente il vaticano o la mecca. Stanno pubblicizzando quello che sta succedendo davvero. Il sesso si vende bene. Fatevene una ragione.
@migheille: @UxSoup nessun paese è la mecca o il vaticano e tutte le donne di tutti i paesi sono sexy, perché non mi fai vedere un altro ministro che abbia fatto la stessa cosa?
@Fishful_Thinkin: La creatività s'inchina di fronte al capitalismo. http://abzyy.com/?p=669 #Fail. Shame #Lebanon.
Il Libano è attualmente al suo secondo mese senza Governo; le donne libanesi saranno più rispettate quando se ne insedierà uno?