Il Turkmenistan resta un paese non sicuro per le donne

Donne turkmene in abiti tradizionali.   Foto  a cura di  Veni Markovski dal sito Flickr. CC-BY-2.0.

Secondo quanto riporta l'indice del Women Peace and Security pubblicato recentemente [en, come i link seguenti] dal Georgetown Institute for Women, Peace and Security e il PRIO Centre for Gender, Peace and Security, il Turkmenistan è il paese dell'Asia Centrale  più sicuro per le donne.  Sebbene queste conclusioni siano basate su dati provenienti da fonti internazionali  attendibili, esse contrastano con l'immagine riportata dai media indipendenti e gruppi in difesa dei diritti umani nonché i dati riportati dagli esperti internazionali.

Ad esempio, secondo i risultati delle ricerche, una donna su sei in Turkmenistan ha subìto violenza domestica (VD) nel corso della propria vita e quasi il 40% ha sperimentato una varietà di forme di controllo sociale. Secondo il 59% delle donne turkmene, un uomo ha il diritto di picchiare  la propria moglie. 

Oltre alla violenza domestica, le donne in Turkmenistan si trovano a far fronte ad atteggiamenti di natura patriarcale promossi dallo stato, discriminazione di genere e  a numerose limitazioni connesse ai loro diritti.  Dal momento in cui il Presidente Serdar Berdymukhamedov è stato eletto, l'anno scorso, la condizione delle donne nel paese è solo peggiorata.

Donne, pace e sicurezza nel paese dei dittatori

Il Turkmenistan è un paese dell'Asia Centrale  la cui popolazione si aggira attorno alle 6 milioni di persone. Questo dato è relativamente sconosciuto per la maggior parte delle persone, essendo uno dei paesi più isolati al mondo. Il Turkmenistan ha ottenuto l’ indipendenza dall'Unione Sovietica nel 1991 e da allora, è stato governato da tre diversi dittatori circondati da ampi culti di personalità. Gli ultimi due presidenti sono padre e figlio, Gurbanguly Berdymukhamedov  ha trasmesso il mandato presidenziale  al figlio Serdar Berdymukhamedov  nel 2022  dopo aver governato il paese dall'anno 2006.

L'indice del Women, Peace and Security (WPS) assegna un voto ed una classifica a 177  paesi in tutto il mondo in termini di giustizia, inclusione e sicurezza  delle donne, misurandone la performance in 13 aree, sfruttando i dati delle agenzie delle Nazioni Unite, della Banca Mondiale, del Gallup World Poll e di altre  fonti. Il Turkmenistan si trova al 58esimo posto. Il Kazakhstan al  70esimo, il Tajikistan al 90esimo, l'Uzbekistan al 94esimo e il Kyrgyzstan al  95esimo.

Secondo il WPS, il Turkmenistan è il peggiore paese in relazione all'accesso delle donne alla giustizia nell'Asia Centrale ed Europa centrale ed orientale. Il Turkmenistan funziona anche peggio nei suoi gruppi  di inclusione finanziaria delle donne. Ma il paese ha ottenuto un punteggio migliore in altri campi: il punteggio più alto è stato quello del suo gruppo che si occupa della percezione delle donne in merito alla loro sicurezza comunitaria, misurando la percentuale di donne che donne che hanno affermato di sentirsi al sicuro nel poter camminare da sole alla sera nella zona in cui risiedono. Per quanto concerne la violenza intima provocata dal partner, misurata in termini di percentuale di donne che hanno subito recenti abusi fisici o violenza sessuale, il Turkmenistan è stato classificato come secondo paese peggiore dell'Asia Centrale  con il  7.2%  in confronto al to 6%  del Kazakhstan.

Violazione dei diritti delle donne

Mentre il Turkmenistan ha ottenuto il punteggio complessivo più alto del WPS tra i paesi dell'Asia Centrale, la situazione delle donne rimane statica. Come documentato dall’ International Partnership for Human Rights (IPHR) e dal  Turkmen Initiative for Human Rights (TIHR) in un recente report, le autorità turkmene  non solo non sono riuscite a contrastare gli stereotipi di genere discriminatori  e pratiche negative ma le hanno attivamente promosse . Le speranze di un miglioramento in seguito al trasferimento dei poteri presidenziali dal padre sono state infrante dal lancio di una nuova campagna che mira a controllare l'aspetto delle donne con il pretesto della salvaguardia dei valori nazionali tradizionali.

Ad esempio, secondo quanto riporta un'informazione ottenuta dal TIHR e altre fonti indipendenti, alle donne impiegate delle agenzie di stato e alle studentesse è stato imposto di indossare abiti in stile nazionale, di non truccarsi in modo appariscente, di non tingersi i capelli e di non usufruire dei servizi di bellezza, sotto la minaccia di possibili ripercussioni. Sono stati segnalati anche detenzioni arbitrarie di donne che hanno usufruito dei servizi di bellezza e anche di irruzioni da parte della polizia nei saloni di bellezza.

Le donne subiscono anche discriminazioni di genere in merito all'accesso  ai servizi  pubblici e si imbattono in serie difficoltà nel poter ottenere o rinnovare la loro patente guida. Alcune di queste problematiche, sono state segnalate il 6 novembre  quando è stato stimato il record dei diritti umani del Turkmenistan, durante la Universal Periodic Review (UPR) nella città di Ginevra. L’ UPR è un processo di peer review  statale  coordinato  dal Consiglio  per i diritti umani delle Nazioni unite. Durante questa revisione, il  Turkmenistan  ha ricevuto  diverse raccomandazioni su come migliorare i diritti delle donne.

Al tempo stesso, la crisi economica che si è protratta nel paese, ha influito in modo negativo sulle donne in tutto il Turkmenistan, ciò significa ch'esse si trovano costrette a fare la fila per ore per  prodotti alimentari razionati; in seguito a ciò si sono verificati occasionalmente delle proteste spontanee che le autorità hanno prontamente represso. I dipendenti del settore pubblico in Turkmenistan è composto in maggioranza da donne e di conseguenza, le donne sono colpite in modo disproporzionato dalle pratiche repressive messe in atto dallo Stato nei confronti degli impiegati del settore pubblico, pratiche come la mobilitazione forzata per la raccolta annuale del cotone o la partecipazione ad eventi di propaganda di massa organizzati dallo Stato.

Violenza domestica diffusa

Secondo il primo sondaggio nazionale in assoluto sulla violenza domestica eseguita nel 2020, una donna su sei ha subìto violenza dal suo attuale o ex compagno. La ricerca è stata condotta dalle autorità turkmene e dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA). È stato dimostrato esserci maggiore violenza nelle regioni di Lebap (nel nord Est) e  Dashoguz (al nord). Circa il 13% di donne ha dichiarato di aver subìto violenza economica da parte dei loro partner, incluse limitazioni di accesso al denaro.

Il sondaggio ha dimostrato che l'atteggiamento di controllo verso le donne da parte dei loro mariti/compagni è un problema diffuso. Circa il 40% delle donne ha riferito di aver subìto alcune dorme di controllo sociale. Il 22% ha invece riferito di aver subìto delle limitazioni circa la loro libertà in merito a quando possono uscire di casa, e, quasi il 21% afferma che è vietato loro studiare o lavorare fuori casa. Secondo quanto dimostrato dal sondaggio, questo comportamento di controllo va di pari passo con la violenza domestica, con almeno una donna su dieci  intervistate la quale afferma che sia giustificabile il fatto che i mariti picchino le loro mogli se queste lasciano l'abitazione senza il loro permesso.

Inoltre, la mancata denuncia delle violenze domestiche è un problema serio dato che le donne sopravvissute si trovano a far fronte ad una pressione sociale che le incita a non “disonorare la famiglia” denunciando l'abuso. Meno del 12% delle donne sopravvissute che sono state intervistate si sono rivolte alla polizia o altre istituzioni per chiedere aiuto; le due principali cause  per cui le donne dicono di non aver denunciato sono essenzialmente la paura e la pressione sociale. Le donne sono più propense a non denunciare l'abuso e ciò significa che la violenza domestica potrebbe essere molto più diffusa di quanto dimostri il sondaggio.

Nel gennaio e febbraio 2024, il Comitato delle Nazioni Unite per l’Eliminazione delle Discriminazioni (CEDAW) revisionerà il record del Turkmenistan per i diritti delle donne.  Nella lista di domande indirizzate alle autorità prima di questa revisione, il comitato ha chiesto loro di dare una spiegazione riguardo “l'imposizione dei codici di abbigliamento e dell'aspetto e altre pratiche discriminatorie” in un contesto  in cui è “ulteriormente rafforzato dall'attivo controllo del comportamento delle donne”. Indagheranno anche sulle misure adottate al fine di “smantellare gli atteggiamenti patriarcali che sono alla radice della violenza di genere contro le donne” e allo scopo di rendere la violenza domestica un reato, un passo non ancora compiuto dal paese.

Per quanto riguarda il Turkmenistan come posto sicuro in cui le donne possono camminare da sole alla sera, occorre notare che, nell'indice del WPS il Turkmenistan è stato affiancato a paesi come il Kuwait, gli emirati Arabi e la Cina che hanno similmente un'esteso organo di sicurezza.  Se la costante sorveglianza può aiutare le donne a sentirsi più sicure nelle strade, in Turkmenistan, questo stesso organo di sicurezza viene usato per reprimere i loro  diritti fino al punto in cui, come afferma una famosa youtuber, Ilya Varlamova, le donne vivono quasi “senza diritti”.

Di seguito un video da YouTube sulla violazione dei diritti delle donne in  Turkmenistan.

Mentre gli attuali modelli patriarcali  e le violazioni dei diritti persistono, non vi sono i presupposti per discutere in modo significativo della sicurezza del Turkmenistan per le donne.

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