Un altro aspetto della tragedia su cui si sono concentrate le discussioni è stato il modo di fare informazione dei citizen media: tramite i blog, ma anche su Twitter [ja] e, dando origine a parecchie controversie, attraverso l'uso di video in diretta (streaming) [ja]. Come ha sottolineato Akihito Kobayashi (小林啓倫) [ja], pur se questo non è il primo caso in Giappone di notizie che circolano innanzitutto sui new media, ciò tuttavia testimonia del cambiamento tempi. Persino la NHK, la televisione nazionale giapponese, è sembrata ricorrere a fotografie riprese da Internet, scattate con i cellulari da qualcuno che si trovava in zona.
Un fotogramma del video ripreso da Lyphard. Non esiste prova della diretta.
Gli omicidi con coltellate date a caso come quello di Akihabara non sono poi così rari in Giappone [ja], ma l'attenzione riservata a tali eventi dai citizen media appare alquanto nuova. La combinazione di questi due fattori, tuttavia, non è stata molto ben vista dall'opinione pubblica. Un articolo pubblicato su J-CAST [ja] riporta la forte reazione negativa dei settimanali contro i curiosi che, come i paparazzi, scattavano foto sulle vittime che perdevano sangue. Un'indagine online a cura di Livedoor [ja] citata nel suddetto articolo, riporta che per i due terzi degli intervistati ritiene che scattare foto in simili situazioni sia un comportamento immorale.
Ancora più scioccante delle riprese fotografiche, per alcuni, è stata la trasmissione di video in diretta (streaming). Le dirette di due utenti via Ustream, in particolare, lyphard e kenan (su Twitter @lyphard e @kenan_), sono state seguite da migliaia di spettatori prima dell'interruzione del collegamento. Su fragments of love il 9 di giugno (ossia il giorno dopo gli omicidi), sillat descrive così la sua esperienza, avendo seguito i messaggi su Twitter e la diretta via Ustream:
Era domenica, e passavo il pomeriggio sul letto, quando ho acceso il Mac per dare un'occhiata a cosa succedeva su Twitter, come faccio di solito, e che regnava il caos. Guardavo passare i messaggi, e c'erano sconvolgenti battute su un terribile incidente avvenuto ad Akihabara, e sul fatto che l'area commerciale pedonale fosse stata chiusa. Allo stesso tempo, c'era qualcosa in streaming su ust [Ustream]. Era la trasmissione in diretta da @kenan_ e @Lyphard che per caso si trovavano sul luogo dove stava accadendo l'intera faccenda. Quando il numero di visitatori sull'account di @kenan_ è arrivato intorno ai 3.000, si è interrotta la connessione (forse per via dell'eccessivo traffico sul chat IRC), così non sono più riuscito a vedere nulla, ma ho potuto seguire, fin dall'inizio, l'intera ripresa in diretta di @Lyphard. Ebbene, anche su questo sito i visitatori crescevano in maniera esponenziale, così il browser si è bloccato, e a quel punto la trasmissione è finita, pur se ho continuato per un po’ a seguire le notizie che arrivavano via Twitter e dalla NHK, e si faceva tutto più complicato, ma poi infine le cose si sono charite.
In genere le notizie ci arrivano da poche testate, soprattutto giornali, radio e TV; spesso riceviamo le informazioni da questi cosiddetti ‘media di massa’. È la tipica trasmissione delle informazioni da una minoranza specifica verso una maggioranza generica. Ma con lo sviluppo di Internet, è diventato più facile per quest'ultima fare informazione. Ecco cosa s'intende quando si parla di Web 2.0.
Penso che tutti già sappiano dell'accaduto, ma l'incidente di oggi ad Akihabara è stato trasmesso in diretta su Ustream.
È stato visto solo dagli utenti di quel servizio, ma sembra che poi sia stato ritrasmesso su 2channel e quando il numero dei visitatori ha toccato i 2000, il carico è stato eccessivo per il server e il servizio di streaming si è interrotto.
È stata un'esperienza molto intensa, con le persone vicine alla macchina fotografica ferite gravemente mentre ricevevano le prime cure, usando i vestiti per bloccare l'emorragia.
Non era altro che la trasmissione in diretta di quanto andava accadendo, ma non avrebbe dovuto essere fatta. È stata un'imprudenza. Almeno questo è quanto immagino abbiano pensato quelli che erano lì, perché un poliziotto mi ha chiesto: ‘Ti diverti a riprendere l'angoscia della gente?’.
In un altro post, kenan descrive la scena nel momento in cui ha girato il video, a partire dalle 13:09:33 dell'8 di giugno:
In quel momento, la polizia, i pompieri e le ambulanze si stavano organizzando al meglio.
L'area intorno all'incrocio era stata chiusa. Teloni di plastica venivano usati per nascondere le vittime alla vista dei curiosi.
Dalla macchina fotografica potevo inquadrare l'incrocio di Sofmap. La puntai in direzione del lato opposto, e in quel momento le macchine della polizia hanno cominciato a circondare l'incrocio e le squadre investigative presero a raccogliere gli indizi.
Il blogger hageatama fornisce ulteriori dettagli sul contesto generale e difende kenan per avere trasmesso la diretta video:
Fin dall'inizio, il traffico sul server di “Ustream”, che permette un'interazione in diretta tra il chat IRC e una telecamera web, è stato molto alto, soprattutto grazie al “gruppo Koenji”, che è sempre attivo sul canale IRC #Twitter. Da ieri notte fino all'alba, ci siamo ritrovati sull'acconto di @retlet's su Koenji, divertendoci a ritrasmetterci mentre giochiamo alla prima generazione di To Heart. Ustream lo usiamo tranquillamente tutti i giorni.
Esiste inoltre una forte affinità fra gli otaku, la ‘PC town’ di Akihabara e gli utenti di Twitter. Se andate al Linux Cafe , ci troverete sempre qualcuno, non solo nel weekend ma anche in ogni sera della settimana.
In altre parole, la trasmissione video di qualcuno che fa qualcosa, cosa che mi rendo conto essere di difficile comprensione per le persone normali, è il risultato della combinazione delle due condizioni riportate sopra, e la stessa trasmissione in diretta su Ustream di @kenan su quanto accadeva ad Akihabara, per noi non è nulla di straordinario.
L'altra persona che ha ripreso dal vivo la scena, lyphard, ha poi spiegato sul suo blog gunnyori:
Io mando su ust [Ustream] quello che mi capita sul momento. Non c'è nessuna differenza fra trasmettere l'incidente e quanto facevo fino a quel momento, ovvero mandare in onda quello che succedeva all'interno del Linux Cafe. La ragione per cui l'ho fatto era che volevo trasmettere quello che stava capitando, l'atmosfera del momento. Tutto qui.
Non posso dire di non avere anch'io condiviso la curiosità di quelli che erano lì. Ammetto di aver provato una certa eccitazione quando il numero dei visitatori che seguivano la diretta su ust [Ustream] cresceva fino a toccare il centinaio.
そんな私は不謹慎なのでしょうか?
Ciò vuol forse dire che ho fatto qualcosa di inappropriato?
Nella discussione svoltasi su Hatena Question [ja] riguardo l'eventuale comportamento illegale di kenan e lyphard, la maggior parte ha riconosciuto l'importanza dell'accaduto. Ecco l'opinione di uno di loro, YUSIZO [ja]:
Mettendo da parte la questione se si tratti di comportamento giusto o sbagliato, penso che in casi simili la cronaca dei fatti realizata da cittadini medi, sia un evento estremamente importante.
Anche se lui non avesse realizzato quella “cronaca personale”, penso che comunque ci avrebbe pensato qualcun altro, e nel giro di pochi giorni, molte altre persone avrebbero diffuso i dettagli di quella scena drammatica tramite video e foto ripresi con i cellulari, e penso che parecchi avrebbero poi dichiarato il proprio punto di vista.
La tecnologia sta avanzando, e oggi chiunque può facilmente caricare i propri video e foto su Internet, e questo tipo di cronaca a livello individuale è inevitabile.
Molti si chiedono che cosa stia accadendo al concetto di “pubblico” (公共性). Il blogger raurublock scrive delle pressioni che i mass media subiscono dagli sponsor, e spiega come quanto accaduto stavolta dimostri la trasformazione fondamentale subita dai media:
È facile capire che, in questo incidente, il sostanziale monopolio di questo tipo di mass media sia collassato. Da qui in avanti, i deboli vincoli che si applicati finora ai media cominceranno a sparire, e sarà necessario affrontare la questione di ‘cosa sia pubblico o meno’, qualcosa su cui finora non si è riflettuto granché.
Molti blogger e commentatori hanno scritto di questo confine in via di sparizione fra lo sguardo dei curiosi e la cronaca professionale. Un articolo del giornalista e blogger Fujishiro Hiroyuki Fujishiro [藤代裕之] [ja] suggerisce come nell'epoca in cui chiunque può fare informazione, la questione di quale sia la cronaca “giusta” diventa priva di significato. In un articolo su CNET, l'opinionista su web, ex giornalista e autore, Sasaki Toshinao Sasaki [佐々木俊尚] (vedi anche l'intervista tradotta) sottolinea come sia in realtà un'illusione il fatto che finora i giornalisti tradizionali siano stati esenti dalle critiche mosse agli utenti di Ustream. E offre un interessante esempio di cosa succede a un giornalista quando quest'illusione non c'è più:
Un mio conoscente, reporter di un importante quotidiano, fu inviato in piena notte ad occuparsi di un incendio. Dimenticò la macchina fotografica in ufficio, e l'unica cosa che aveva a disposizione per fare le foto era il cellulare. Non avendo scelta, riprese la scena dell'incendio con quel sistema. La polizia e i pompieri che si trovavano sul luogo lo rimproverarono più volte, chiedendogli di smetterla: ‘Quel che stai facendo è vergognoso’. Non gli restò altro che chiedere scusa, spiegando: ‘Mi spiace, ma io lavoro per il giornale’.
Ma fin dove può spingersi questo nuovo tipo di citizen media? Ci sono forse dei limiti? Il blogger complexequality propone un'acuta riflessione:
Se tutto ciò vi è sembrato troppo da vedere, provate a ipotizzare il seguente scenario. L'aggressore sta riprendendo in diretta la sua vita con il cellulare. Molte persone la stanno seguendo su Internet. Si tratta di “cronaca”. E così, se l'aggressore avesse una macchina fotografica appesa al collo, e trasmettesse l'intera scena che si svolge davanti a lui, proprio mentre la polizia lo sta arrestando, su Ustream? Saremmo forse rimasti lì a guardarla?
Nota per i miei lettori regolari: qui ho sostituito l'uso occidentale ‘Nome Cognome’ con l'uso giapponese ‘Cognome Nome’. Correggerò in tal senso anche tutti i miei post precedenti.