Siria: nuove proteste dopo il discorso di Assad

Lunedì 20 giugno il Presidente siriano Bashar Al Assad ha tenuto un discorso [en, come tutti i link che seguono] in cui ha presentato i piani per le riforme, i quali includono la ‘formazione di un comitato per formare comitati per lo studio delle riforme stesse’ e la necessità di un dialogo nazionale. Su Twitter, le reazioni hanno continuato a fluire mentre Assad parlava. Le promesse di Assad sono state accolte con ulteriori proteste attraverso tutto il Paese e richieste di lasciare il potere.

Dagli Emirati Arabi Uniti, Sultan Al Qassemi scrive su Twitter:

Circa 1400 siriani sono stati uccisi dalle forse di sicurezza & la reazione di Bashar è quella di formare dei comitati di tre mesi per studiare la formazione di comitati.

Il siriano Malath Aumran ironizza:

Oggi è più chiaro che mai – Assad non può rimanere al potere e non farà delle riforme #assadspeech

e va avanti:

Un dialogo nazionale non si può dare quando una delle parti si rifiuta di parlare delle questioni REALI e della situazione REALE

Dima Khatib commenta:

#AssadSpeech —> un altro leader arabo a negare la #syria

E la yemenita Noon Arabia dice:

#Assadspeech, un altro discorso da un altro Presidente il cui tempo è scaduto. Spero sia il magico terzo e ultimo! #Syria

Una mappa mostra le proteste in tutta la Siria dopo il discorso di Assad

Dopo il discorso, Aumran scrive su Twitter:

La nostra risposta a #assadspeech: più di 12 proteste già riportate nella nostra #syria: http://www.lccsyria.org/1128

SeekerSk aggiunge:

Circa 1000 poliziotti del regime nel campus universitario di #Aleppo – Circa 50 studenti detenuti dopo le proteste in risposta a #AssadSpeech #Syria

Razaniyat nota:

Darayya (periferia di Damasco) ora si unisce alle proteste a Homs, Hama, Latakia e Aleppo condannando l'#AssadSpeech e reclamando la caduta del regime!

E UgaritNews condivide questo video delle proteste a Hama in seguito al discorso, nel quale i contestatori scandivano “La gente vuole rovesciare il regime” e “La nostra amata nazione! Vattene Bashar!”

Questo post fa parte del nostro Speciale Proteste in Siria 2011.

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