Indonesia: le nuove norme sull'incitamento all'odio minacciano la libertà di espressione?

Indonesian police. Photo from Flickr page of Sbamueller. CC License.

Polizia indonesiana. Foto presa dalla pagina Flickr di Sbamueller. Licenza CC.

La polizia indonesiana ha emesso una circolare che collega l'incitamento all’odio al codice criminale del paese. Mentre la polizia afferma che questa misura sia necessaria per prevenire conflitti sociali, alcuni attivisti la ritengono una minaccia alla libertà di espressione.

L’8 ottobre scorso, il capo della polizia ha firmato la circolare No. SE/6/X/2015 riguardo alla gestione dell'incitamento all’odio (ujaran kebencian). La circolare definisce questo tipo di discorsi citando diversi elementi già esistenti nel codice criminale e estendendo l’ambito del reato.

Per ora l'incitamento all’odio include gli insulti, la diffamazione, la blasfemia (penistaan), gli atti di offesa (perbuatan tidak menyenangkan), gli atti di provocazione, l’istigazione, e la divulgazione di notizie false. La circolare elenca anche le modalità modi in cui tali discorsi sono divulgati: discorsi di campagna elettorale, slogan, social media, manifestazioni, sermoni religiosi, media elettronici e mass media.

La polizia ha affermato che l’intento [en, come tutti i link seguenti] della circolare è quello di guidare l’applicazione della legge per contrastare l'incitamento all’odio e evitare il diffondersi della violenza, specialmente dei conflitti religiosi. L’Indonesia è il paese con la più grande popolazione musulmana al mondo. Negli ultimi anni, alcune comunità minoritarie e alcune chiese cristiane sono state attaccate da estremisti e da fondamentalisti religiosi.

L’ispettore generale Anton Charliyan, capo della Divisione per le Pubbliche Relazioni della Polizia Nazionale, ha spiegato l’importanza della circolare:

Non possiamo permetterci di lasciare che queste nuove tecnologie e strumenti digitali siano usati nel modo sbagliato e se ne abusi. La lingua può essere come il fuoco. Non parlate avventatamente. Rispecchiate la vostra cultura attraverso un uso positivo delle parole e del linguaggio, e dimostrate di essere una nazione dalle buone maniere.

Alcuni attivisti, gruppi legati ai media, e avvocati hanno prontamente criticato la circolare, ritenendola una misura non necessaria che può portare ad una violazione dei diritti umani.

Bagir Manan, Presidente del Consiglio di Stampa indonesiano, ha detto al quotidiano Jakarta Globe che la circolare è un passo indietro verso l’era coloniale, quando le critiche alle autorità erano giudicate come incitamento all’odio:

Ho delle preoccupazioni riguardo alla circolare. Dice realmente alle persone di tenere a bada la lingua quando si tratta di disseminare l’odio, ma dice anche che ci sono modi legali per seminare l’odio. Potrebbe essere pericoloso.

Vogliamo davvero tornare indietro a quell’epoca? Che democrazia sarebbe se una persona fosse messa dietro le sbarre per aver espresso la sua opinione?

LBH Pers, uno studio di assistenza legale, ha avvertito che la circolare potrebbe prendere di mira il dissenso legittimo. Un estratto della loro dichiarazione è citato da Hukum Online:

L’applicazione di questa legge potrebbe portare ad arresti sbagliati; quelli che finiranno per essere arrestati non saranno i veri colpevoli, e questo sarà sostanzialmente una causa di tensione. È meglio separare la diffamazione dai discorsi di incitamento all’odio, cosicché la polizia non abusi della sua autorità tentando di gestire delle disposizioni così poco chiare.

Anche Yerry Nikholas Borang, del gruppo multimediale Engage Media, è preoccupato che la circolare fornisca un ampio mandato alla polizia:

…ciò fornisce alla polizia una potente arma, permettendole di decidere cosa può o non può essere definito discorso di incitamento all’odio, ed è certamente problematico e pericoloso.

L’ex Ministro della Giustizia e dei Diritti Umani, Amir Syamsuddin, vuole che la polizia ritiri la circolare sottolineando che potrebbe causare confusione:

La gente potrebbe pensare che la circolare voglia limitare la libertà di espressione. Potrebbe anche essere considerata come una forma di controllo sociale e come una disposizione contro la democrazia.

In un editoriale, il quotidiano Jakarta Post riconosce il valore della circolare nell’occuparsi dei discorsi di incitamento all’odio che si aggravano, ma suggerisce che si riveda la vasta definizione di discorso di incitamento all’odio.

Dati i troppi casi di insulti e diffamazione, eliminare queste categorie dalla nuova circolare permetterebbe di concentrarsi meglio sui discorsi di incitamento all’odio.

Irfan Abubakar, direttore del Centro di Studi di Religione e Cultura alla Syarif Hidayatullah State Islamic University di Jakarta, mette in evidenza che la circolare non criminalizza il diritto dei cittadini di criticare le autorità pubbliche.

Egli insiste affinchè la polizia si riguadagni la fiducia dei cittadini:

La circolare è uno slancio importante per migliorare la protezione da parte dello stato di gruppi di minoranze religiose i cui diritti sono stati troppo spesso violati. Ma fino a che punto la circolare sia in grado si contribuire al miglioramento della gestione dei conflitti religiosi? Questo dipende dall’impegno della polizia nell’applicare realmente la norma nel modo in cui i suoi autori la intendono.

Allo stesso tempo, la polizia ha ora l’arduo compito di rispondere allo scetticismo e all’incomprensione diffusi nella comunità, a causa dell’associazione dei discorsi di incitamento all’odio a qualsiasi forma di critica pubblica. Deve essere sottolineato che la circolare non intendeva mettere a tacere la libertà di espressione o reprimere le riforme democratiche. È piuttosto un necessario sollecito alla polizia per intervenire prima che i discorsi di incitamento all’odio diventino crimini d’odio.

Il fatto che la polizia stia educando le sue fila per affrontare l'incitamento all’odio nella società è visto da molti come una giusta iniziativa. Se l’applicazione della circolare porterà realmente ad abusi, questa è una preoccupazione che deve essere affrontata dal governo. Il sospetto che la polizia distorca l’apparente missione della circolare per i suoi fini riflette la scarsa considerazione che i cittadini hanno verso l’applicazione della legge nel paese.

Non aiuta il fatto che il governo abbia recentemente promulgato diverse leggi e politiche contenenti delle misure a danno dei diritti individuali.

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