Per la terza volta dal 2018, un'organizzazione femminista pakistana, chiamata Hum Aurtein [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione.] (Siamo donne) ha organizzato la Marcia Aurat (marcia delle donne) per commemorare la Giornata Internazionale della Donna [it], celebratasi domenica 8 Marzo 2020. Nonostante i gruppi ultraconservatori minacciassero d'interrompere la protesta, quest'anno la marcia ha avuto luogo nelle città di Lahore, Karachi, Islamabag, Multan, Quetta, Peshawar e Sukkur, ma con le massime misure di sicurezza.
Molte donne, trans, bambini e uomini hanno marciato per mostrare il loro sostegno e per denunciare la difficile situazione delle donne che, in Pakistan, subiscono torture e ingiustizie, e vengono private dei diritti socio-politici ed economici. I partecipanti avevano dei manifesti con degli slogan con i quali richiedevano quei diritti che sono stati loro negati per molto tempo.
Leena Ghani, una delle organizzatrici della Marcia Aurat, ha postato un tweet:
I am in awe and still unable to take it all in. Thank you Lahore for making @auratmarchlahore herstorical! This is what happens when womxn come together! You can’t stop us!!
It’s time you join us, as we march into a brave new world! Upwards and onwards! ❤✊?#AuratMarch2020 pic.twitter.com/cNsfkaCkos— Leena #AuratMarch2020 (@Leena_Ghani) March 8, 2020
Estoy conmovida e incapaz todavía de asimilarlo todo. ¡Gracias, Lahore, por hacer que esta marcha pase a la historia! ¡Esto es lo que pasa cuando las mujeres se juntan! ¡No puedes pararnos!
Es hora de que te unas a nosotros, mientras marchamos hacia un nuevo y valiente mundo! ¡Suma y sigue! ❤✊?
Sono commossa e ancora incapace di assimilare tutto. Grazie, Lahore, per fare in modo che la nostra marcia passi alla storia! Questo è ciò che succede quando le donne si uniscono! Non potete più fermarci!
È ora di unirti a noi, alla nostra marcia verso un mondo nuovo e coraggioso! Ad maiora! ❤✊? #MarciaAurat2020
Sahar Tariq ha pubblicato una foto del padre mentre si trovava a partecipare alla marcia a Islamabad. Lo si vede tenendo in mano un manifesto che dice: “Mia figlia, la sua scelta”:
That’s my dad! #AuratMarch2020 #AuratAzadiMarch https://t.co/U3GoojZ6sW
— Sehar Tariq (@sehartariq) March 8, 2020
¡Este es mi padre! Marcha Aurat 2020. Marcha Aurat Azadi.
Questo è mio padre! #MarciaAurat2020 #MarciaAuratAzadi.
Il Pakistan è una società patriarcale nella quale, generalmente, alla donne non è permesso esprimersi. Per molti, la Marcia Aurat è uno spazio sicuro nel quale esternare le proprie apprensioni; perfino la comunità trans si sente libera di raccontare le proprie esperienze e rivendicare una vita decente.
Today I marched for all the victims of sexual violence and abuse. I stand with you. I remember you.
This shirt is handmade with markers to highlight the age range of the victims. #AuratMarch2020 #AuratMarchLahore pic.twitter.com/WS0uC4yiTr
— Javaria (@JavariaWaseem) March 8, 2020
Hoy he marchado para todas las victimas de violencia sexual y abuso. Estoy con ustedes. Me acuerdo de ustedes.
Esta camiseta está hecha a mano con marcadores para destacar el rango de edad de las victimas. Marcha Aurat 2020. Marcha Aurat Lahore.
Oggi ho marciato per tutte le vittime di violenza sessuale e abusi. Sono con voi. Mi ricordo di voi.
Questa maglietta è stata scritta a mano per mettere in risalto la fascia d'età delle vittime. #MarciaAurat2020 #MarciaAuratLahore.
Quest'anno, i gruppi si sono intensificati molto per cercare d'interrompere la marcia e vietarla per sempre. Sono state presentate delle petizioni alla Corte Suprema di Lahore, Sind e Islamabad per richiedere di fermare la marcia e tutte le attività a essa relazionate. Nessuna delle rispettive Corti ha approvato queste richieste. Maulana Fazl ur Rehman, presidente della fazione di Jamiat Ulema-e-Islam (Consiglio degli Intellettuali Islamici), si è spinto oltre, minacciando di arrestare la marcia con la forza.
Tooba Syed, organizzatrice della marcia a Islamabad, ha postato un tweet:
I have protested and demonstrated countless times in this city but never have I seen so many people from the city coming out for a cause. The women of Islamabad you were wonderful yesterday. Anyone who wants to continue building & organising. Get in touch! pic.twitter.com/kzKymnRiz8
— Tooba Syed AWP ☭ (@Tooba_Sd) March 9, 2020
Venden odio, militarismo y violencia, tratan las mujeres como peones del Estado, del capital y de la familia patriarcal.
Luchamos para una paz duradera e igualdad, las mujeres al poder Tooba Syed e Ismat Shahjahan.
Cada día se unen más a la lucha. Por eso nos temen.
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He protestado y manifestado no sé cuántas veces en esta ciudad pero nunca he visto tanta gente de la ciudad salir por una causa. Ayer, las mujeres de Islamabad estuvieron maravillosas. Cualquiera que quiera seguir construyendo y organizando, ¡ponte en contacto!
Vendono odio, militarismo e violenza, trattano le donne come fossero pedine dello Stato, del capitale e della famiglia patriarcale.
Ci battiamo per una pace duratura e per l'uguaglianza, e per dare potere alle donne.
Ogni giorno si uniscono sempre più persone alla nostra lotta. Per questo ci temono.
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Ho protestato e manifestato innumerevoli volte in questa città, ma non ho mai visto così tanta gente scendere in strada per una causa. Ieri, le donne di Islamabad sono state meravigliose. Chiunque voglia continuare a costruire e organizzare, ci contatti!
Syed ha anche fatto sapere di un attacco sferrato alla processione di Islamabad da parte di un membro di un partito religioso di destra:
This is how the attacked us. Before this point they were sending “laanat” on us and then made signs of wanting to inflict sexual violence on us. They already had stones & lathis on them! pic.twitter.com/mfQAy4tGEK
— Tooba Syed AWP ☭ (@Tooba_Sd) March 8, 2020
Así es como nos atacaron. Antes de esto nos habían lanzado “laanat” (maldiciones) y luego hacían señales de querer infligirnos violencia sexual. ¡Ya tienen piedras y lathis (bastones de caña de bambú)!
Ecco come ci hanno attacate. Prima dell'accaduto, ci avevano lanciato “laanat” (maledizioni) per poi fare segno di volerci violentare. Stanno continuando a intimidirci con pietre e canne di bambù!
Syed continua dicendo:
Tell us again how Aurat March is a threat to this country. The threat comes from these rabid mullahs who are willing to injure and kill those who stand up peacefully for their rights. The attack on the Aurat March today in Islamabad is an affirmation of that threat. https://t.co/TcAGLyI6U9
— Imaan Zainab Mazari-Hazir (@ImaanZHazir) March 8, 2020
¡Dios mio! Desde la manifestación de los mulá, al otro lado de la carretera, empezaron a lanzar ladrillos, palos y zapatos contra la Marcha Aurat en Islamabad fuera del club de prensa e intentaron romper la barrera formada por la policía en el medio.
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Cuéntanos otra vez cómo la Marcha Aurat es una amenaza por este país. La amenaza procede de estos mulás violentos que están dispuestos a herir o matar a quienes defienden pacíficamente sus derechos. El ataque de hoy a la Marcha Aurat en Islamabad es una confirmación de esta amenaza.
Oh mio Dio! Dal raduno dei Mullà, dall'altro lato della strada, hanno iniziato a lanciare mattoni, bastoni e scarpe contro la Marcia Aurat a Islambad e hanno cercato di rompere la barriera formata dalla polizia in mezzo.
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Raccontateci ancora come la Marcia Aurat rappresenta una minaccia per questo Paese. La vera minaccia proviene da questi Mullà violenti, disposti anche a ferire o uccidere chi difende pacificamente i propri diritti. L'attacco alla Marcia Aurat di oggi a Islambad è solo una conferma di questa minaccia.
Presente alla marcia di Karachi c'era Dua Mangi, la studentessa di Giurisprudenza di vent'anni, sequestrata a Novembre del 2019. Haris Fatah Soomro, l'amico che era con Mangi durante l'incidente, è stato colpito da un proiettile. Successivamente, hanno insultato Mangi per essere stata con un uomo.
I was so happy! #DuaMangi and #Harris at #AuratAzadiMarch pic.twitter.com/4UJg7nSgJf
— Pooja what is this behavior? (@Obaid_Atique) March 8, 2020
¡Estoy tan feliz! Dua Mangi y Harris en la Marcha Aurat Azadi.
Sono così felice! #DuaMangi e #Harris alla #MarciaAuratAzadi.
Il giorno prima, le donne a Sukkur avevano organizzato un raduno, per poi tenere la prima Marcia Aurat della città l'8 Marzo, sfidando così le minacce dei partiti religiosi.
Sukkur [it] si trova al Nord di Sind, generalmente influenzata dalle comunità religiose conservatrici. Le donne che ci vivono portano il burqa e il chador. La Marcia Aurat è stata la prima manifestazione del genere svoltasi a Sukkur, dove c'è un'alta incidenza di violenza di genere.
Global Voices ha parlato con Arfana Mallah, professore e attivista di Sind, il quale ha riferito che “le fazioni religiose avevano minacciato le donne di Sukkur, per cui molte di loro non erano disposte a partecipare alla manifestazione. Ma in seguito alla garanzia di sicurezza offertaci dalla Polizia e dagli organizzatori, le donne hanno deciso di partecipare alla Marcia Aurat. In questa regione le donne sono state sottomesse e uccise per molto tempo in nome del patriarcato, e adesso è importante che esse manifestino per il loro diritti”.
Aurat March Sukkur giving us life with their joy ?????@g5UtON7MKYcxgBU pic.twitter.com/vNJUwTgQZa
— Aurat March – عورت مارچ (@AuratMarchKHI) March 7, 2020
La Marcha Aurat en Sukkur nos da vida con su alegría ?????
La Marcia Aurat a Sukkur ci riempie il cuore con la sua allegria?????
Anche a Multan, città storica del Sud di Punjab, si è tenuta la prima Marcia Aurat. Nonostante sia una città prevalentemente conservatrice e religiosa, ha visto la partecipazione entusiasta di molte donne, che sventolavano dei manifesti nei quali si dava voce a un sentimento ignorato per molto tempo. È avvenuto solo un piccolo scontro quando un uomo si è diretto verso le partecipanti con un linguaggio violento, il che ha dato vita a una lite che gli agenti di polizia hanno sedato.
So we were enjoying our march, didn’t abuse anyone, respected and followed all the rules devised by administration of multan but this man had the audacity to come and say that these women are “bayghairat” andhttps://t.co/KAh16OOTNa
— Laiba Jobless (@Laiba_Zainab) March 8, 2020
Así que estábamos disfrutando de nuestra marcha, no abusábamos de nadie, respetábamos y seguíamos todas las reglas establecidas por la administración de Multan, pero este hombre tuvo la audacia de venir y decir que estas mujeres son “bayghairat” (N d T: es una palabra urdu y tiene un significado particular, la traducción que más se le acerca es “deshonroso”).
Ci stiamo godendo così la nostra marcia, non maltrattiamo nessuno, rispettiamo e seguiamo tutte le norme imposte dall'amministrazione di Multan, ma quest'uomo ha avuto il coraggio di venire e dire che queste donne sono “bayghairat” (una parola in urdu dal significato particolare, la traduzione che più si avvicina è “disonorevole”).
In risposta alle Marce Aurat, alcuni gruppi religiosi hanno organizzato delle Manifestazioni Haya (“umiltà”) a Lahore, Gujranwala, Faisalabad e a Islamabad, per portare avanti l'idea che l'Islam abbia già emancipato le donne e che la Marcia Aurat sia un'attività finanziata dai Paesi esteri per diffamare il Pakistan e fare il lavaggio del cervello alle donne.
Un gruppo ha organizzato una Marcia Mard (“la marcia degli uomini”), che ha cercato d'intromettersi nella Marcia Aurat con delle bandiere in sostegno dello scrittore Khalil ur Rehman Qamar, il quale, agli inizi di Marzo, ha avuto in televisione una discussione molto sgradevole con la famosa analista femminista Marvi Simid.
Tuttavia, gli agenti di sicurezza hanno impedito che questi uomini interrompessero la manifestazione. Anche nel 2019 era stata programmata una Marcia Mard, che però non è stata tenuta.
After Aurat March, Mard March happened in Karachi.#Pakistan #AuratMarch #MardMarch #Karachi pic.twitter.com/tYc9Va9onI
— News99 (@News99P) March 12, 2019
Después de Marcha Aurat, la Marcha Mard tuvo lugar en Karachi. Pakistán.
Dopo la Marcia Aurat, la Marcia Mard ha avuto luogo a Karachi. #Pakistan #MarciaAurat #MarciaMard #Karachi