La TV statale cinese sollecita gli utenti online a rivelare i dettagli privati dei manifestanti e giornalisti di Hong Kong

La CCTV esorta i suoi followers su Weibo a "smascherare" i manifestanti

Screenshot dal sito di doxing hkleaks.ru.

La televisione statale cinese ha sollecitato i netizen della Cina continentale a usare il sito di doxing [it] hkleaks.ru per rivelare dettagli privati sui manifestanti e i giornalisti di Hong Kong.

Il sito hkleaks.ru è stato fondato per doxxare i manifestanti e giornalisti di Hong Kong pubblicando le loro informazioni personali, incluse foto, indirizzi, date di nascita, numeri di telefono e account social media. Il sito ha anche un indirizzo email dedicato a ricevere segnalazioni sui manifestanti di Hong Kong.

Cos’è il doxxing?

Il doxxing è la pratica [en] di pubblicare le informazioni personali di qualcuno senza il loro consenso, e con intento minaccioso o intimidatorio. Parte di queste informazioni potrebbe essere già pubblica o facilmente reperibile, come ad esempio foto pubblicate dall’utente stesso nei suo profili social; tuttavia tramite il doxxing si cerca di molestare e minacciare il bersaglio.

Il 18 settembre, la Televisione Centrale Cinese (CCTV) ha pubblicato un video sul suo account ufficiale di Weibo nel quale sollecitava altri utenti ad usare il sito per “smascherare” i rivoltosi di Hong Kong.

Il sito di doxxing, originariamente registrato verso la fine di agosto come hkleaks.org ,è stato trasferito su dominio russo recentemente a seguito di proteste riguardo violazione di privacy [en]:

Il sito di doxxing hkleaks.ru, ospitato su dominio russo, usando l'email russa (Yandex) e il servizio di protezione DDOS russo (ddos-guard) posta informazioni personali su manifestanti, attivisti. Recentemente ha postato informazioni su un dipendente di HK01 e sullo staff editoriale e non del Apple Daily.

Fin’ora il sito ha pubblicato le informazioni personali di più di 90 persone. La maggior parte delle vittime sono legislatori pro-democrazia, studenti attivisti e giornalisti dell’Apple Daily e dello Stand News. Il sito li ha etichettati come “rivoltosi pro-indipendenza di Hong Kong”.

Il sito ha anche incoraggiato altri a presentare informazioni personali dei manifestanti di Hong Kong all’amministratore tramite un indirizzo email russo.

Stando alla legge sulla privacy di Hong Kong è illegale pubblicare informazioni personali. Tuttavia, visto che la Russia è fuori giurisdizione, il Commissario per la privacy di Hong Kong ha potuto solamente registrare [zh, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] un reclamo per violazione della privacy presso l’ufficio registri domini e la compagnia host Russi.

Intanto, i dettagli del sito sono stati divulgati sistematicamente tramite le piattaforme di social media cinesi. Il video pubblicato su Weibo dall’emittente statale CCTV contiene materiale preso dal sito di doxxing e sollecita i netizen “all’azione”:

【转发!认清这些嘴脸!被摘下面罩香港暴徒名单】近日,有网友制作了一个名叫“香港解密”的网站,里面罗列了各种乱港分子和“港独”的名单。网站分成“毒果记者”“港独暴徒”“乱港头目”三类,并按照姓氏排列,方便大家看清楚这些丑恶嘴脸!摘下他们的面罩,一起行动!转!(听港一铜锣湾)

[Condividete! Date una bella occhiata a queste brutte facce! Smascherate i manifestanti di Hong Kong] Ultimamente, alcuni internauti hanno creato il sito “HKleaks” che contiene una lista dei pro-indipendentisti e istigatori di Hong Kong. Il sito ha tre categorie: “giornalisti della mela avvelenata”, “rivoltosi pro-indipendenza di Hong Kong”, “istigatori del caos a Hong Kong”. Inoltre, il contenuto è ordinato per cognome per facilitare la ricerca di queste brutte facce agli utenti. Smascheriamoli e agiamo. Condividete! (tramite WeChat: La voce di Causeway Bay)

Il video è stato condiviso da media locali, divisioni della Lega della Gioventù Comunista Cinese, account Weibo della polizia locale e altri. Successivamente, è arrivato a Hong Kong tramite WeChat e Weibo, dove ha raggiunto altre piattaforme mediatiche, per esempio WhatsApp.

In molti hanno supposto che Pechino ha preso parte al doxxing dei manifestanti. Una delle vittime ha spiegato a uno dei consiglieri pro-democrazia di distretto, Chiu Chu Bong, perché lui credette che la polizia della Cina continentale fosse coinvolta nel doxxing:

有榜上有名的和理非手足向本人透露,自己只是正常參與遊行,非知名社運人士,只擔任普通文職工作,卻被網頁指責為勇武派暴徒,參與多次非法集會,甚至公開個人資料,包括全名、出生日期、Facebook及地址。
早兩個月返大陸過關,被公安扣留5個鐘,期間公安沒收手機檢查,並觀看到相片,指佢參與非法遊行。公安更以USB手指盜取手機內的資料。
事主表示所參與的遊行,全部都有警方發出的不反對通知書。在公安要求填寫的口供紙,地址欄亦刻意寫錯兩處,但上述網頁同樣地照顯示出錯誤的地址。
所以,事主100%肯定係公安將香港人的個人資料洩露。

Un manifestante pacifista mi ha detto che era solo un cittadino ordinario che si era unito alle proteste. Lavorava come impiegato, ma è stato etichettato come un “militante” che aveva partecipato a diverse dimostrazioni illegali. Il sito ha pubblicato il suo nome per intero, data di nascita, account Facebook e indirizzo. Due mesi fa è stato detenuto per 5 ore dalla polizia della Cina continentale che ha controllato le foto sul suo cellulare e lo ha accusato di partecipare in proteste illegali. La polizia ha scaricato le informazioni dal suo telefono con un (cavo) USB. Lui sostenne che tutte le dimostrazioni a cui ha preso parte avevano il permesso della polizia. La polizia gli ha fatto riempire una dichiarazione, sulla quale lui ha deliberatamente scritto l’indirizzo sbagliato. Lo stesso indirizzo sbagliato è apparso sul sito. Per cui, lui è sicuro al 100% che le autorità hanno fatto trapelare le sue informazioni.

Un’altra vittima ha dichiarato all’Apple Daily News che la sua foto sul sito è la stessa usata per il suo documento di viaggio cinese. Quindi, sospetta che l’agenzia di viaggio China Travel Service (Hong Kong) Limited [en], affiliata con il governo cinese, sia una delle fonti. Un’altra fonte ha dichiarato che l’indirizzo e il numero di telefono che ha usato per fare richiesta per il suo visto cinese sono stati pubblicati sul sito.

Il doxxing è stato usato anche da alcuni manifestanti di Hong Kong per pubblicizzare le informazioni di una banda pro-Pechino che li aveva attaccati e dei poliziotti che hanno usato eccessiva forza durante i loro arresti, tuttavia le informazioni pubblicate sono state prontamente cancellate perché in violazione della legge sulla privacy. Al contrario, il doxxing di manifestanti e giornalisti facilitato da media affiliati al governo cinese o al partito comunista potrebbe risultare in una purga politica enorme.

Il doxxing è stato usato anche da alcuni manifestanti di Hong Kong per pubblicizzare le informazioni di una banda pro-Pechino che li aveva attaccati e dei poliziotti che hanno usato eccessiva forza durante i loro arresti, tuttavia le informazioni pubblicate sono state prontamente cancellate perché in violazione della legge sulla privacy. Al contrario, il doxxing di manifestanti e giornalisti facilitato da media affiliati al governo cinese o al Partito Comunista potrebbe risultare in una purga politica enorme.

L’associazione giornalisti di Hong Kong ha rilasciato una dichiarazione [en] in cui esprime le sue preoccupazioni riguardanti la sicurezza degli individui che sono stati vittime di doxxing.

Nel frattempo, gli attivisti di internet stanno presentando una rimostranza alla compagnia host chiedendo che il sito di doxxing venga messo offline.

Le proteste anti estradizione cominciate in giugno a Hong Kong si sono trasformare in un movimento pro democratico per un governo più responsabile. Per leggere di più sulle proteste visita la pagina dedicata [it] di Global Voices.

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