I vignettisti siriani che osano rappresentare Bashar Al-Assad la stanno pagando molto cara. Il 25 agosto 2011, il famoso vignettista sessantenne Ali Ferzat [it] fu rapito e picchiato da tre uomini a volto coperto che gli spezzarono i polsi.
Akram Rslan è un altro disegnatore siriano, vignettista presso il giornale governativo Fedaa [ar]. Egli è stato arrestato il 2 Ottobre 2012 dopo aver pubblicato una vignetta critica nei confronti del presidente Assad, come riporta il blogger The-Syrian sul suo blog [ar]:
Era solo una questione di tempo perché [Rslan] fosse arrestato. Continuava a criticare il regime e la sua oppressione, arrivando ad attaccare il presidente in persona. [Rslan] non si è nascosto, è rimasto a casa e ha continuato a lavorare presso il giornale Fedaa, che ha sede ad Hama. Il regime alla fine ha perso la pazienza e l'ha arrestato sul posto di lavoro lunedì 2 ottobre 2012. Da allora non si hanno più notizie di lui.
Il blogger pubblica anche la biografia del vignettista e una selezione dei suoi lavori, compreso il cartone che probabilmente ha causato il suo arresto (si veda sotto). Il disegno illustra il famigerato slogan spesso cantato dagli scagnozzi di Assad, gli “Shabiha,” che affermano che preferirebbero bruciare il paese piuttosto che lasciare il potere:
Akram Rslan, nato nel 1974 a Soran-Hama, si è laureato in Letteratura nel 1996. È uno dei tanti partecipanti della rivoluzione siriana che preferiscono combattere lontano dai riflettori e di cui non sappiamo molto finché non vengono arrestati o martirizzati. Libertà per l'artista [Rslan] Akram. Di seguito è presentata una selezione dei lavori di Rslan, tra cui il fumetto che lo ha incriminato (il primo).
Il Centro per la Libertà di Stampa di Doha [en] ha condannato l'arresto del vignettista, rilasciando il seguente comunicato:
Il centro chiede alle autorità siriane di rilasciare immediatamente Rslan e di porre fine alle attuali violenze contro i giornalisti e coloro che criticano il regime di Assad. Il Governo deve fare di più per assicurare che chi lavora nei media sia protetto e non subisca intimidazioni, violenze o arresti per la sola ragione di fare il proprio mestiere.
Anche il sito web ArabCartoon [ar] ha condannato l'arresto.
Youtube [ar] ha lanciato una campagna per la liberazione di Akram Rslan, intitolata “Libertà per Akram Rslan”.