Nell'agosto del 2012 a Buñol, nei pressi di Valencia, un venditore ambulante senegalese, Moulaye Ndiaye, venne spinto giù da un ponte alla vigilia della festa della Tomatina [es, come per gli altri link eccetto ove diversamente indicato]. Moulaye stava vendendo i suoi prodotti in giro quando un ragazzo gli ha strappato gli occhiali che indossava. Dopo averne chiesto invano la restituzione, ha preferito andarsene e a quel punto è stato spinto giù dal ponte alto più di sei metri. Lo zaino e le canne di bambù sottostanti ne hanno ammortizzato la caduta, salvandogli la vita. È però stato ricoverato per un mese nel reparto di terapia intensiva dell'Ospedale di Manises con un trauma cranico, varie costole rotte e una lesione al midollo. L'aggressione gli anche ha provocato un abbassamento della vista all'occhio destro e una lesione molto grave alla cervicale e alla spalla, impedendogli così tornare a lavorare.
Il Movimiento contra la Intolerencia sta chiedendo sul suo blog e sulla sua pagina Facebook la collaborazione di quanti hanno assistito all'aggressione, perchè si mettano in contatto con l'organizzazione in modo da evitare l'archiviazione del caso, dato che la polizia non ha ancora individuato l'aggressore. È inolre ancora attiva l'ampia mobilizzazione cittadina : i locali sono rimasti molto colpiti dalla gravità dell'episodio.
Ángel Galán, coordinatore del Movimiento contra la Intolerancia, e Salva La Cruz, portavoce di cear.es stanno cercando di aiutare Ndiaye. E nei seguenti interventi offrono diverse opinioni sul tema dell'immigrazione in Spagna alla luce della riforma sanitaria.
Moulaye tiene 39 años y vive desde hace 6 años en España en situación irregular; lo que hace que con el nuevo decreto Ley 16/2012(BOE 24 de abril de 2012) se le haya intentado cobrar la asistencia sanitaria recibida. Los redactores de este decreto piensen que los inmigrantes irregulares que no pagan impuestos se aprovechan del sistema sanitario.
Según Medicos del Mundo la reforma es contraria al derecho internacional público y a los tratados suscritos por España. Para Mónica Garcia de Red acoge “las personas en situación irregular contribuyen, a través de sus impuestos indirectos al sostenimiento de la sanidad pública”.
El pasado 23 de febrero de 2013 se anunció la muerte de una mujer boliviana tras ser rechazada dos veces en centros de salud por no tener papeles. Se ha abierto una petición en change.org para pedir explicaciones.
Secondo la Caritas locale non si tratta solo di congiuntura ma di una vera stortura della struttura con cui si sta cercando di blindare il sistema di protezione sociale, escludendone i più poveri e gli ultimi della società”:
Moulaye dice que ahora no piensa más que salir adelante. No le guarda rencor a la persona que le agredió. Solo quiere agradecer a los que lo han ayudado: los ciudadanos, las ONGS, el Alcalde de Buñol que le ha pagado el collarín y la faja ortopédica. Dice que quiere que lo ayudan a tener papeles. Según Ángel Galán, coordinador de Movimiento contra la Intolerencia de Valencia, le han dado una residencia provisional por medidas excepcionales, pero sin sentencia firme se le complicará su situación.
Lo que es cierto es que la Ley de Extranjeria deja claro que para renovar los permisos de trabajo, como minimo se tiene que cotizar seis meses a la seguridad social o en otros casos excepcionales. Lo que hace que los inmigrantes que se encuentran en paro no van a poder renovar su tarjeta de residencia y volverán a ser ilegales. Moulaye Ndiaye se desespera sabiendo que puede volver a ser “ilegal” con su discapacidad.