I gruppi della società civile dellaprovincia di Papua Occidentale (Nuova Guinea, Indonesia) hanno lanciato il sito Papuani dietro le sbarre [en, come tutti i link seguenti] per documentare le storie dei prigionieri politici del paese. Alla fine di aprile 2013, sono stati contati nelle carceri almeno 40 prigionieri politici, e nel 2012 sono stati documentati circa 210 arresti politici.
La regione fa parte dell'Indonesia, anche se negli ultimi 50 anni molti cittadini hanno combattuto per l'indipendenza. Il governo indonesiano nega la presenza di prigionieri politici in Papua Occidentale, e insiste sul fatto che gli attivisti vengano arrestati per violazione del codice penale.
Il progetto online, avviato dalla Coalizione della Società Civile per il Sostegno della Legge e dei Diritti Umani in Papua, mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione dei diritti umani:
Questo sito si propone di aumentare la consapevolezza sui i prigionieri politici in Papua, in modo che nessuno venga dimenticato. Molti dei prigionieri hanno subito arresti arbitrari, violenze, abusi, torture, processi ingiusti, intimidazioni e negligenze.
Si tratta di un’iniziativa popolare, e rappresenta una vasta collaborazione tra avvocati, gruppi per i diritti umani, gruppi adat, attivisti, giornalisti e singoli individui in Papua Occidentale; Ma anche ONG con sede a Giacarta e gruppi internazionali di solidarietà.
La Papua Occidentale è tra le province indonesiane più ricche di risorse nonstante abbia un alto tasso di povertà:
Nonostante sia uno dei territori più ricchi di risorse dell'Indonesia e ospiti la società mineraria Freeport, ovvero il suo più grande contribuente, la Papua occidentale è una delle regioni più povere per quanto riguarda i livelli di povertà e gli indicatori di sviluppo umano, con gravi problemi legati al sistema sanitario inadeguato, alla mortalità infantile e materna, all'HIV / Aids e al basso livello di istruzione.
Negli ultimi anni, i gruppi per i diritti umani hanno denunciato le “pratiche violente e repressive” dei militari e della polizia nel reprimere il movimento indipendente:
Queste pratiche consistono in intimidazioni, tattiche terroristiche, arresti e detenzioni arbitrari, interrogatori condotti senza la presenza di avvocati, visite dei familiari negate, torture, maltrattamenti e rifiuto di assistenza sanitaria durante la detenzione, fucilazioni in circostanze misteriose, sparizioni forzate ed esecuzioni extra-giudiziarie. I difensori dei diritti umani sono particolarmente soggetti agli abusi.
L'utente Papua land of peace scrive riguardo l’ origine del conflitto nella regione:
Fin dall'inizio, la maggior parte dei Papuani si oppose al dominio indonesiano, e non gradì il modo in cui gli era stato negato il diritto di autogovernarsi. In risposta a questa opposizione – sia dai gruppi armati che dalla popolazione in generale – il governo indonesiano ha fatto ricorso alla violenza e all'oppressione.
Questo è lo sfondo alla colonizzazione da parte degli indonesiani, che minaccia l'esistenza degli indigeni della Papua – ed è la radice del conflitto che continua ancora oggi.
Il sito Papuani dietro le sbarre è una risorsa preziosa per ottenere maggiori informazioni sui prigionieri politici attuali e del passato della Papua Occidentale. Molte persone presenti nel database sono stati arrestate per aver innalzato la bandiera con la stella del mattino, che è vietata; Altri sono stati accusati di tradimento per aver partecipato ad una manifestazione contro il governo.
Molti dei prigionieri politici elencati su questo sito sono stati arrestati per attività come manifestazioni o critiche contro il governo, per essere interessati alla politica, o per essere affiliati a gruppi critici o che hanno atteggiamenti di sfida nei confronti del governo. A volte persone che non sono assolutamente attive a livello politico vengono arrestate, solo perché presenti ad un evento politico o perché accompagnavano un'attivista politico.
Siti come Papuani dietro le sbarre e Campagna per una Papua Occidentale libera, forniscono informazioni utili sul paese, dato che i principali media informativi devono affrontare diverse sfide e limitazioni nella copertura della situazione dell’area:
Il flusso di informazioni in Papua Occidentale è esso stesso politicizzato. Giornalisti locali e nazionali hanno affrontato minacce, intimidazioni, percosse e talvolta esecuzioni mentre lavoravano dalla Papua Occidentale. L'accesso per i giornalisti stranieri e le ONG dei diritti umani è fortemente limitato, e il Comitato internazionale della Croce Rossa è stato espulso dalla regione nel 2009, mettendo fine al monitoraggio indipendente delle condizioni carcerarie.
Il sito web suggerisce diversi modi per sostenere i prigionieri politici della Papua Occidentale. Tra questi, un esempio concreto è quello di scrivere ai prigionieri:
Questo è un modo fantastico per assicurarsi che i prigionieri politici sappiano di non essere soli. Consultate la lista ‘Prigionieri Attuali’ per trovare qualcuno a cui scrivere. È possibile spedire le lettere direttamente all’indirizzo della prigione o contattare il sito per avere dettagli su come inviare le lettere agli avvocati locali dei diritti umani, che possono recapitare a mano la corrispondenza e assicurarsi che venga ricevuta.