I soldati russi stanno combattendo gruppi “antiterrorismo” ucraini nella parte orientale del paese. Funzionari a Kiev affermano che in sostanza si tratta di un'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. A Mosca il Cremlino dice che i militari nei pressi di Donetsk e Luhansk sono in realtà dei “volontari” che combattono a fianco dei separatisti mentre sono in congedo dalle proprie mansioni. Persino i notiziari russi ora riconoscono [ru, come i seguenti, salvo diversamente indicato] le morti in battaglia degli eroi “altruisti” del paese, i quali, a quanto pare, hanno preso parte alla guerra senza nemmeno informare le proprie mogli o madri.
Il governo russo ha fatto del suo meglio per controllare le informazioni di dominio pubblico sulle attività delle truppe russe in Ucraina. Nonostante ciò il monopolio del Cremlino sui servizi di intelligence militari è stato messo in dubbio dai suoi stessi soldati che, come molti giovani russi, sono utenti appassionati dei social media. Sia nel caso di “bombardamenti segreti” [en] di bersagli in territorio ucraino, che nel caso di marce clandestine [en] all'interno del paese stesso, i soldati russi si sono spesso allontanati dalla linea politica ufficiale, diffondendo sul web testimonianze di interventi illegali o interrompendo improvvisamente ogni comunicazione, facendo in tal modo pensare alla cattura o alla morte in battaglia.
Nonostante ci siano delle norme che ne vietano l'uso, molti soldati russi sono in possesso di telefoni cellulari con connessione ad Internet che utilizzano per aggiornare i propri profili su Vkontakte, il social network più usato in Russia. A fine luglio, a seguito dei primi scandali su Vkontakte, un membro della Duma ha persino presentato una proposta legislativa che vieta le “selfies” nell'esercito.
Lo scorso weekend il gruppo RuNet ha trovato un nuovo motivo di derisione dei soldati russi che utilizzano Internet: la foto di più di una dozzina di telefonini inchiodati ad un asse di legno. L'immagine, intitolata “Once Upon a Time in the Army” (“C'era una volta nell’ esercito”) è comparsa su Vkontatke sul profilo di Aleksandr Kupin, un soldato diciannovenne di San Pietroburgo. La foto di Kupin ha ottenuto solo 19 “likes” su Vkontakte, ma grazie a Ruslan Leviev, un blogger liberale russo che si oppone all'intervento di Mosca in Ucraina, ha attirato l'attenzione degli utenti su Twitter:
Похоже Минобороны РФ решило принять меры :) pic.twitter.com/uici69jDVu
— Руслан Левиев (@RuslanLeviev) September 7, 2014
Sembra che il Ministero della Difesa russo abbia deciso di prendere dei provvedimenti. :)
Per quanto riguarda Kupin, lui stesso ha detto a RuNet Echo che in realtà non ha scattato la fotografia: “Ovviamente era uno scherzo dal momento che [nell'esercito] nessuno ha il diritto di rovinare o distruggere i beni personali di un cadetto.” Kupin ha anche detto che l'immagine non è sua, ma che l'ha ricevuta da un amico e l'ha pubblicata semplicemente per gioco. Kupin ha inoltre aggiunto: “Non cominciate a preoccuparvi. Fate sapere alla gente che nell'esercito siamo tutti contenti”, e così dicendo ha fatto il tipico segno col pollice all'insù.
È molto probabile che Kupin non stia mentendo sulla fotografia. Nell'immagine si può notare che i telefoni inchiodati all'asse sono tutti modelli sorpassati, e che la foto è stata pubblicata almeno cinque giorni prima sul sito pinterest.com con la didascalia “Chiunque abbia servito nell'esercito sa di cosa si tratti!” Peraltro, l'autore di questa battuta è una residente di Kiev di nome Tamara Gurzuff, una blogger di Facebook e Twitter con idee fortemente anti-Russia.
Le affermazioni di Kupin suggeriscono che non ci sia nessuno nell'esercito russo che stia tentando di limitare l'accesso al mondo esterno da parte dei propri soldati, ma ciò non quadra con molti altri resoconti della situazione. Infatti proprio un paio di settimane fa un rapporto pubblicato su Novaya Gazeta descriveva dettagliatamente come le mogli e le madri dei soldati mettano di nascosto nelle loro valigie dei telefoni cellulari, nel tentativo disperato di rimanere in contatto con loro. La moglie di un paracadutista afferma di aver saputo dal marito a metà agosto che i telefoni sono confiscati perché gli ucraini potrebbero essere in grado di identificare il numero di truppe tramite il telefono.
In altre parole “l'età d'oro” degli scoop provenienti dal cuore della macchina da guerra russa potrebbe essere giunta al termine. Di sicuro qualcuno riuscirà ancora a trafugare i telefoni cellulari dal mondo esterno attraverso i controlli, ma è difficile immaginare cosa se ne faranno di videocamere e di tastiere quei pochi soldati scaltri.