Il 22 ottobre [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] un 25enne attivista nepalese di nome Iih, accompagnato da un gruppo di volontari, ha raggiunto la città di Sauhara dopo aver percorso ben 167 chilometri in quattro giorni dalla capitale Kathmandu. Una volta arrivato, il gruppo ha distribuito dei pacchetti per 75 famiglie locali impiegate nel campo del turismo, il settore che costituisce la maggior fonte di reddito di questa città, gravemente danneggiata dalla pandemia del Covid-19.
Non è stata la prima volta che Iih ha deciso di intraprendere dei cammini così lunghi per il Nepal, né la prima volta che ha fatto parlare di sé apparendo su testate giornalistiche in seguito alle sue azioni di protesta anticonformiste.
Nato come Ishan Adhikari, Iih abbandona [ne] la prestigiosa scuola di Santa Xavier di Kathmandu all'età di 14 anni, progettando di viaggiare per tutto il Paese. Nel 2015 si incammina per 37 giorni attraverso le pianure meridionali del Nepal [ne], percorrendo un’area di 1.203 chilometri. Tra il 2017 e il 2018 [ne] viaggia ancora per tutto il Paese, da est a ovest, ricoprendo addirittura una distanza di ben 6.000 chilometri in 225 giorni.
È durante questo viaggio che a un tratto decide di rinunciare al suo nome di nascita, utilizzando un nuovo soprannome: “Iih”.
CK Lal, uno fra i maggiori giornalisti del Nepal, scrive di lui:
The choice of Ishan's nom de plume is dissent in itself. The word Iih in Nepali stands for “this” and its Sanskrit meaning implies the deity of desire […] a mischievous interpretation of Iih in Nepali is akin to showing the middle finger, probably to the established order of the state and society.
La scelta di Ishan di utilizzare un nom de plum (pseudonimo) esprime un dissenso. In lingua nepali “Iih” si traduce in “questo” e il corrispettivo significato in sanscrito indicherebbe la divinità del desiderio […] un'interpretazione maliziosa di “Iih” in nepali suggerirebbe, invece, l'atto del mostrare il dito medio, probabilmente con intento rivolto a Stato e società.
Iih, che oggi gode di un ampio seguito sui social media, è diventato molto noto in Nepal già a partire dal 2016 quando, in segno di protesta contro le violenze perpetrate dalla polizia locale, era stato arrestato per aver imbrattato di vernice rossa [ne] i muri di Singha Durbar, sede del governo nepalese.
A partire da quest'anno, invece, Iih ha iniziato a volgere l'attenzione delle sue proteste verso l’inefficienza degli interventi attuati dalla nazione in risposta alla questione del Covid-19.
Il Nepal ha infatti registrato al 2 novembre più di 170.000 infezioni da COVID-19. Il picco più alto dell'indice dei contagi si è raggiunto nei giorni del 10 ottobre e del 21 ottobre, con oltre 5.000 nuovi casi registrati per ciascun giorno.
Già nel mese di marzo, quando il Nepal aveva istituito il lockdown a livello nazionale, Iih aveva contestato duramente le misure anti COVID-19 adottate dalle autorità.
In quella fase, infatti, il governo testava i casi sospetti di COVID-19 utilizzando test rapidi di diagnosi (RDT) ritenuti meno affidabili nella rilevazione del SARS-CoV-2. Soltanto in un secondo momento venivano effettuati, invece, i test di reazione a catena della polimerasi (PCR), ma solo nel caso in cui i risultati dei test rapidi fossero positivi.
Per questi motivi, Iih aveva deciso di avviare la campagna di rivolta #EnoughIsEnough (quando è troppo è troppo) organizzando una serie di manifestazioni a livello nazionale a partire dal mese di giugno. Il movimento si è battuto per richiedere la diffusione dei test RT-PCR [it], la sospensione dei test rapidi e la rettifica della strategia di quarantena; inoltre, maggiore trasparenza e responsabilità nell'uso dei fondi destinati all'ambito COVID-19, protezione dei lavoratori impegnati in prima linea e sostegno delle classi più deboli.
Parlando al sito di notizie OnlineKhabar, Iih ha riferito:
… I posted a story on Instagram, asking, “If anyone wants to come to the street, send me your Facebook ID, I will make a Facebook group and add you.”
About 400 youth sent their IDs saying that they are ready to come to the streets. […]
So, before I did anything, those 400 started inviting other friends to the group called ‘Enough is Enough’.
…Ho pubblicato una storia su Instagram, chiedendo: “Se qualcuno vuole scendere in strada a protestare, mi mandi il suo contatto Facebook, così vi aggiungerò al gruppo che sto creando.”
Circa 400 ragazzi mi hanno così inviato i loro contatti, dicendo che erano pronti a scendere in strada. […]
Poi, prima che facessi qualcosa, questi contatti hanno iniziato a invitare altri amici nel gruppo ‘Enough is Enough’.
Iih è stato poi arrestato durante una delle proteste di #EnoughIsEnough avvenute a giugno:
Nepal Police arrested Ishan along with two others from Maitighar, but hundreds of others continue the protest #EnoughIsEnough #HappeningNow pic.twitter.com/dzfYyUzOPj
— Dewan RAI (@rdewan) June 13, 2020
La polizia del Nepal arresta Ishan insieme a due compagni del Maitighar, ma sono ancora in centinaia a protestare.
Questo breve servizio realizzato dalla redazione Asia del magazine Vice, documenta alcune delle dimostrazioni avvenute questa estate in Nepal:
A giugno, in risposta alle misure adottate dal governo nazionale per la questione COVID-19, Iih, che di solito è sempre in movimento, si è seduto per protestare tramite il Satyagraha, una forma di ribellione nonviolenta attuata generalmente mediante sciopero della fame o della sete.
Lo sciopero si è concluso 12 giorni dopo, quando le autorità hanno firmato un accordo di 12 punti di riforma richiesti dalla campagna di #EnoughIsEnough, promettendo di attuare una migliore strategia:
घरमा बसेर तपाई यसरी #MySatyagraha वा आफ्नै भाषामा #मेरोसत्याग्रह अनी Enough is Enough Nepal लेखेर प्लेकार्ड बनाई फोटो खिची समाजिक सञ्जालमा पेस्ट गरेर पनि तपाईले हाम्रो ‘सरकारलाई कोभिड-१९ को सबल व्यबस्थापन को माग गर्दै’ भईरहेको सत्याग्रह लाई साथ दिन सक्नु हुन्छ ! #EnoughIsEnough pic.twitter.com/jeIOerew7y
— Enough Is Enough Nepal (COVID-19) (@EnoughisEnoughN) June 28, 2020
Per supportare il Satyagraha, affinché il governo attui misure più efficienti nella gestione del Covid-19, scrivi nella tua lingua #MySatyagraha su un cartellone, scattagli una foto e postala sui social!
The #EnoughIsEnough protest & Nepal government’s agreement, signed today: pic.twitter.com/iQGu8Ndscx
— Kashish Das Shrestha (@kashishds) July 7, 2020
Firmato oggi l'accordo fra gli esponenti di #EnoughIsEnough e il governo nepalese.
Al 17 luglio, il governo non aveva ancora implementato le misure anti COVID-19 in atto, Iih ha così iniziato un altro Satyagraha che ha interrotto il 9 agosto, quando le autorità hanno firmato un altro accordo di 12 punti di riforma relativi alla sua campagna di protesta.
Iih, ancora oggi, continua il suo viaggio aiutando i più bisognosi e chiedendo al governo che si prenda cura del suo popolo.
Sul suo account Instagram scrive:
“How far would I travel
Just to be where you are?
How far is the journey
From here to a star?
Per quanto ancora dovrò viaggiare
per giungere a te?
Quanto è lunga la strada
da qui a una stella?