Karim Mandonga, il pugile tanzaniano che ha riportato questo sport nei cuori dei kenioti

La boxe in Kenya – Immagine di clemgirardot. Sotto licenza CC BY-NC-SA 2.0.

Un pugile esuberante sta ravvivando l'entusiasmo per questo sport in Africa Orientale. Non capita tutti i giorni che un pugile promuova quasi da solo il proprio incontro in un paese straniero. Ma è esattamente quello che ha fatto il pugile tanzaniano Karim Mandonga [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione], noto anche come “Mandonga Mtu Kazi”, il 15 gennaio 2023: quando ha battuto il pugile keniota Daniel Wanyonyi nell'incontro dei pesi supermedi nella capitale del Kenya, Nairobi, il loro è diventato l'incontro più chiacchierato. Eppure, non era nemmeno l'atto principale.

Il pugilato in Kenya ha subito una battuta d'arresto negli ultimi due anni, con un calo di presenze e di interesse da parte degli sponsor a causa della chiusura dei club locali di quartiere e dei club sociali sponsorizzati dalle aziende locali. Questi club fornivano un campionato competitivo tra i pugili nel loro periodo di massimo splendore, come si legge su Xinhuanet:

[Former boxer Thomas] Wamburu said the high boxing standards of the 1980s and 1990s were helped by (the presence of boxing clubs in neighborhoods around Nairobi that nurtured youths who were inclined towards boxing. The most outstanding were the Dallas Boxing Club and the Nakuru Boxing Club, each of which produced some of Kenya's finest boxers to date. Stephen Muchoki, gold medal winner in the light flyweight category during the 1974 Commonwealth Games, and Philip Waruinge, who won silver at the 1972 Olympics, belonged to Dallas and Nakuru respectively.

Wamburu, ex pugile, ha detto che gli elevati standard pugilistici degli anni '80 e '90 sono stati aiutati dalla presenza di club pugilistici nei quartieri di Nairobi che hanno nutrito i giovani propensi alla boxe. I più importanti erano il Dallas Boxing Club e il Nakuru Boxing Club, ognuno dei quali ha prodotto alcuni dei migliori pugili del Kenya fino ad oggi. Stephen Muchoki, vincitore della medaglia d'oro nella categoria dei pesi mosca leggeri ai Giochi del Commonwealth del 1974, e Philip Waruinge, argento alle Olimpiadi del 1972, appartenevano rispettivamente al Dallas e al Nakuru.

Come è riuscito Mandonga a scatenare la collera e a radunare così tanti kenioti che, settimane prima, non erano nemmeno a conoscenza dei combattimenti in programma?

Il pugile, noto per la sua iperattività e la sua parlantina, ha fatto il giro di Nairobi da quando è atterrato pochi giorni prima dell'incontro. Come si vede nel video qui sotto, Mandonga ha fatto il giro di uno dei più grandi mercati di vestiti usati del Kenya, Gikomba, dove vive il suo avversario Wanyonyi, per pubblicizzare il suo incontro.

Benvenuto su Twitter @karimMandonga. È strano che sia andato a Gikomba per affrontare Wanyonyi. Dev'essere un fan sfegatato dei grandi @AFCLeopards. Video: pic.twitter.com/MLMA10niNl

Amato dei media per le sue battute, le tattiche di Mandonga ricordano quelle del leggendario Muhammed Ali, probabilmente uno dei più grandi pugili e sportivi del nostro tempo. Ali ha iniziato a pubblicizzare i suoi incontri dopo essere diventato professionista nel 1963, mentre si preparava ad affrontare Sonny Liston. Le sue frequenti sfuriate erano un modo per far capire all'avversario il suo stato d'animo e gli valsero il soprannome di “The Louisville Lip” (letteralmente “Il Labbro di Louisville”, data la sua parlantina). Nel 2022-23, Mandonga ha promosso quasi da solo l'incontro, che faceva parte dei sei incontri in programma per la serata, con pugili tanzaniani e kenioti.

La teatralità di Mandonga è entrata in gioco come parte del soft power della Tanzania nella regione, come ha osservato Nico Minde. La musica, il cinema e ora anche il pugilato hanno reso la Tanzania un attore più evidente sulla scena regionale e internazionale. “L'ascesa fulminea di Mandonga e la sua fama internazionale sono un'estensione dell'attrazione culturale della Tanzania nella regione”, scrive Minde.

Breve storia del pugilato keniota

Negli anni '60 e '70, il pugilato era uno sport importante in Kenya. Pionieri come il celebre Philip Waruinge vinsero il Trofeo Val Baker, che viene assegnato al pugile più meritevole dei Giochi Olimpici, durante i Giochi del 1968 in Messico. Negli anni '80, i pugili kenioti sono stati tra i più temibili sul ring e hanno portato il paese alla notorietà durante i Giochi All-Africa del 1987. La squadra nazionale, nota come “Hit Squad”, vinse otto medaglie d'oro su 12 possibili. Questo culminò con la conquista della prima medaglia d'oro africana nel pugilato alle Olimpiadi del 1988 a Seul, in Corea del Sud, grazie al famoso Robert Wangila Napunyi. Tuttavia, a partire dagli anni '90, il Kenya e gli stati africani non hanno più avuto lo stesso successo sul ring, sia a livello continentale che internazionale.

A metà dello scorso decennio, il pugilato professionistico ha visto una breve rinascita in Africa Orientale dopo che la società di scommesse Sportpesa ha sponsorizzato la Kenya National Boxing League. Tuttavia, dopo il ritiro dei fondi di Sportpesa nel 2019, lo sport ha faticato a tornare in auge e la pandemia da COVID-19 ha aggravato la situazione. La federazione pugilistica e i promotori hanno organizzato incontri per riportare questo sport alla sua gloria. Lavorando in Kenya e Tanzania, i loro sforzi sembrano dare lentamente i loro frutti.

L'incontro tra Mandonga e Wanyonyi, inizialmente previsto come evento di apertura, è diventato l'incontro principale, facendo passare in secondo piano l'altro incontro, che ha visto trionfare il keniota Rayton Okwiri sul tanzaniano Ally Ndaro.

Le reazioni online degli africani

I kenioti su Twitter si sono scatenati con le loro reazioni prima e dopo l'incontro.

Michelle Katami, producer sportiva della BBC, ha descritto le sensazioni della folla durante la prova del peso di Mandonga e Wanyonyi:

Karim ‘Mtu Kazi’ Mandonga è arrivato per il peso… ha buone vibrazioni e hype…

Stephen Ochieng, giornalista sportivo di MozzartBet, ha immortalato la folla al completo, in gran parte dovuta al clamore provocato da Mandonga:

L'effetto Mandonga Mtu Kazi

Eric Njiru, giornalista sportivo della casa editrice locale HomeBoyz Radio (del gruppo Radio Africa), ha ripreso le fasi finali dell'incontro e la vittoria di Mandonga su Wanyonyi:

Karim Mandonga has battuto l'avversario keniota Wanyonyi. Congratulazioni Mandonga

Stephen Mutoro, un attivista sociale, ha notato le capacità di linguaggio del pugile tanzaniano:

Questo Mandonga è più un commentatore comico che un vero pugile. Sta dando filo da torcere ad Arap Uria. E se Wanyonyi (non Yehovah) gli offrisse un tranquillo ko tecnico? La Federazione Pugilistica del Kenya deve mantenere #Mandonga come promotore della boxe in Kenya.

Terence Creative, un creatore di contenuti keniota su YouTube e altre piattaforme social, si è accorto subito di questa tendenza e ha imitato il modo di parlare di Mandonga in un video comico che ha raggiunto 58.000 visualizzazioni il 19 gennaio.

I tanzaniani su Twitter:

EMwakyendenge @Erick_Gyabo, un autoproclamato panafricanista, ha affermato:

#MandongaMtuKazi dovrebbe essere nominato ambasciatore della boxe in Africa. Ama il suo lavoro e ama la boxe. Per le aziende è anche il momento di utilizzare #MandongaMtuKazi per pubblicizzare e promuovere le proprie attività!

Nathan Mpangala, vignettista, illustratore e fumettista, ha sottolineato:

Mandonga ha mescolato SPORT e ARTE, ha creato una figata. Da ciò nascono opportunità. Buona fortuna #Mandonga

Jalilu Zaid @jaliluzaid un fotografo in erba:  

Traduzione: “”Se c'è la possibilità, i tanzaniani devono presentarsi all'aeroporto Mwalimu JK Nyerere per accogliere Mandonga. Merita rispetto”. Video: “Mandonga anakuja Kenya na ngumi mpya ya Sugunyo” (tradotto vagamente come: Mandonga, arriva in Kenya con una nuova tecnica nota come Sugunyo).

Abilità e bellezza della boxe. Il pugilato professionistico rimane uno degli sport più amati dal pubblico di tutto il mondo. In Kenya, il recente incontro di Mandonga ha contribuito a ringiovanire questo sport, a beneficio sia dei pugili che dei loro fan.

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