Bambini ucraini perduti: la guerra e i rapimenti da parte della Russia mettono in ombra un altro grave problema

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In un istituto per bambini disabili. Foto UNICEF, licenza secondo CC Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

Il 17 marzo 2023 la Corte Penale Internazionale [ICC] ha emesso un mandato di cattura contro il presidente russo Vladimir Putin per i rapimenti organizzati dei bambini ucraini. 

Questa mossa da parte dell'ICC avrebbe potuto scatenare un dibattito sull'abuso istituzionalizzato di bambini vulnerabili in Ucraina.

Ma così non è stato.

Un crimine di guerra

Sulla base dei dati ufficiali ucraini, ci sono 19.514 [uk, come i link seguenti] casi confermati di trasferimenti forzati di bambini ucraini, presi dai territori, soprattutto a sud ed oriente, occupati sin dal 2022 dalla Russia e portati in Russia o nella parte di Ucraina occupata dalla Russia dal 2014.

Il numero di bambini che, secondo le autorità ucraine, sono stati rapiti, cambia continuamente. I parenti, le ONG, gli attivisti e gli enti statali operano per riportare a casa i bambini ucraini. Il 21 marzo 2023 il Commissario per i Diritti Umani del Parlamento Ucraino, Dmytro Lubinets, ha informato del ritorno a casa di circa 15 bambini; il giorno seguente la ONG Save Ukraine ha detto che ne sono ritornati altri 17. Il numero di bambini rapiti in quel periodo, secondo il sito dell'ente governativo Children of War , non era però inferiore, bensì superiore, a quello di diverse settimane fa [en, come i link seguenti, se non diversamente indicato]

A metà febbraio 2023 la piattaforma Conflict Observatory  del Dipartimento di stato statunitense ha pubblicato un rapporto del Laboratorio di Ricerche Umane presso l'Istituto di Salute pubblica dell'Università di Yale, dove venivano riportati 43 siti in Russia e nella Crimea  occupata dai russi dove almeno 6.000 bambini ucraini venivano trattenuti e “rieducati”.

Il trasferimento forzato di persone da un territorio occupato viene considerato un crimine di guerra  a livello internazionale

Si è ampiamente ipotizzato che il rapimento e la rieducazione dei bambini ucraini facciano parte del tentativo di genocidio da parte di Mosca. Più ovvi sono gli scopi propagandistici all'interno della Russia per stimolare il supporto popolare verso l’ “operazione militare speciale” di Putin in Ucraina. I canali televisivi nazionali in Russia pubblicizzano [ru] i trasferimenti come il salvataggio di poveri bambini abbandonati e traumatizzati.  

Il 27 marzo 2023, la Corte Penale Intrnazionale ha emesso un mandato di arresto contro il presidente russo Vladimir Putin ed il Commissario per i diritti di bambini del gabinetto del presidente russo, Maria Lvova-Belova, facendo riferimento ai “trsferimenti illegali” e citando lo Statuto di Roma.

Diversi giorni prima, l'Osservatorio per i Diritti Umani (HRW) aveva anche pubblicato un rapporto che sottolineava il trasferimento forzato dei bambini ucraini dagli istituti residenziali alla Russia denominandolo crimine di guerra. Alcuni bambini di queste istituzioni sono stati accolti da famiglie affidatarie in Russia. 

Questo, però, non era l'argomento principale del rapporto, che si focalizzava invece sul problema degli istituti residenziali ucraini per bambini in senso più ampio.

Un fallimento epocale

Secondo HRW, l'Ucraina ha il secondo maggior numero di istituti residenziali per bambini in Europa dopo la Russia. Secondo il rapporto, al momento dell'invasione russa su vasta scala in Ucraina c'erano oltre 700 istituti di questo genere con oltre 100.000 bambini.

Contrariamente agli impegni di  deistituzionalizzazione [uk] presi dall'Ucraina come parte del processo di integrazione nell'Unione Europea, né il numero di istituti, né quello dei bambini residenti è sceso nel corso degli anni. In effetti, considerando la costante riduzione della popolazione ucraina in generale, è invece aumentato, come riporta Marianna Onufryk, vice direttrice del consiglio della ONG Ukrainian Child Rights Network, in un'intervista con Global Voices.  

In Ucraina questo sistema istituzionale, riconosciuto dannoso per lo sviluppo ed il benessere dei bambini ed eliminato nella maggior parte dei paesi europei, è stato per decenni famoso per diversi tipi di abuso.

L'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina ha aggiunto numerosi traumi supplementari a molti bambini che si sono improvvisamente trovati intrappolati, sotto pesanti bombardamenti, a vivere in cantine, senza cibo e farmaci, vedendo morire le persone. 

Inoltre, riporta HRW, dal 2022, gli istituti residenziali ucraini hanno sofferto di una riduzione critica di personale a fronte di un aumento costante di residenti. Molti bambini di zone occupate o vicine alla linea del fronte sono stati trasferiti in istituti già sovraffollati in zone più sicure, molte delle quali carenti di spazio per un'idonea occupazione e di servizi e specialisti per i bambini con bisogni speciali. 

Secondo i ricercatori di HRW e Marianna Onufryk, tra quelli non evacuati si contano soprattutto i neonati ed i bambini con disabilità complesse a causa delle speciali condizioni di trasporto che richiedono secondo i regolamenti ucraini.

Onufryk ha anche confermato quanto riportato da HRW, e cioè che in alcuni istituti i direttori si sono opposti all'evacuazione. “Alla domanda diretta sui motivi della loro obiezione hanno risposto: ‘Se mandassi via i bambini, dove lavorerei?'”

Persi nella devastazione

Una delle cose che colpisce di più in questa storia è che oltre il 90% dei bambini residenti negli istituti residenziali ucraini – compresi quelli adottati in Russia – hanno almeno un genitore. Come risulta dal rapporto, su 105.000 bambini residenti in questi istituti prima dell'invasione russa su vasta scala, solo meno di 10.000 erano orfani. Degli altri, oltre la metà frequentava gli istituti come scuole con centro diurno. 

Dopo l'attacco russo all'Ucraina di fine febbraio 2022 i bambini non orfani degli istituti residenziali sono stati rimandati alle famiglie, senza però considerare la situazione e le necessità delle singole famiglie. Infatti, molti che sovente non erano in grado di prendersi cura di se stessi sono stati indotti a prendersi cura di un'altra persona in aggiunta, nel bel mezzo di una guerra.

E, dicono sia HRW che Marianna Onufryk, poiché stato ed enti amministrativi locali sono stati colti impreparati dall'invasione, si è perso il collegamento con molti bambini rimandati alle famiglie dagli istituti.

La maggioranza delle famiglie, comunque, ha immediatamente rimandato i bambini in istituto.

Gradualmente sono stati raggiunti da molti nuovi orfani di guerra, bambini separati dai genitori che vivono nei territori recentemente occupati o catturati da forze russe, e bambini provenienti da famiglie improvvisamente piombate in povertà.  “Ci sono stati molti casi dove dopo l'evacuazione dei bambini gli istituti si sono quasi immediatamente riempiti di nuovi bambini”, ha detto Onufryk. 

Gli istituti residenziali hanno presentato impressionanti capacità di sopravvivenza. Ad esempio, ci sono stati casi di documenti contraffatti [uk] che attestano la frequenza delle visite dei genitori in modo da non venire privati dei diritti di paternità. Sovente le condizioni di salute di questi bambini vengono falsificate [uk], cosa riportata anche dal rapporto HRW. Ciò rende impossibile od indesiderata l'adozione di certi bambini negli istituti, ha spiegato Onufryk a Global Voices.

Onufryk aggiunge inoltre che, allo stesso tempo, anche se un istituto è di sostegno, potrebbero volerci fino a sei anni per ottenere una decisione dal tribunale che riconosca un bambino con genitori viventi ma non presenti come orfano da adottare.  

In Ucraina non ci sono tribunali o giudici specializzati, ed i tribunali normali sono sovraccarichi di casi come risultato di un'altra riforma distorta. Nel 2022 alcuni di essi, come anche alcune strutture governative responsabili delle questioni dell'infanzia, sono stati paralizzati a causa dell'occupazione, di colpi militari e della caotica evacuazione del personale.

Secondo le norme internazionali, in questa situazione lo stato ha temporaneamentre vietato le adozioni da parte di stranieri.

Marianna Onufryk, come altri esperti in questioni di deistituzionalizzazione, ha fatto presente che uno dei problemi primari con la riforma bloccata e gli istituti residenziali fiorenti in Ucraina è la povertà. Ha detto che diverse semplici misure come il soggiorno diurno nelle scuole normali per i bambini più piccoli, pasti caldi e scuolabus per i bambini provenienti da zone lontane, ridurrebbero già di circa la metà il numero dei bambini negli istituti, suggerendo che questo sarebbe addirittura più economico per lo stato che continuare a versare milioni in strutture notoriamente obsolete. Secondo lei, la sola cosa che manca realmente allo stato ed alla società ucraina è la volontà politica. 

L'attenzione emergente alle questioni degli istituti residenziali è stata distratta sin da fine 2013 dalla sanguinosa rivoluzione di Kiev seguita dall'attacco militare russo nascosto al sud-est dell'Ucraina, durato otto anni e sfociato nell'invasione su vasta scala del 2022. Citando una ricerca ancora non pubblicata di un sondaggista ucraino per la ONG ucraina SOS Children’s Villages, Marianna Onufryk ha detto che, come risultato, la percentuale di persone nel paese che crede che i bambini soffrano negli istituti residenziali è scesa dal 59% del 2018 al 27 % nel 2022. 

Circondate da questioni di emergenza, è stato facile per gli istituti chiusi con abitanti invisibili, una minima percentuale della popolazione ucraina, scomparire dalla vista della gente. 

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