Molti blogger del Sudafrica e di altre aree del continente africano guardano con preoccupazione agli alimenti geneticamente modificati. Ecco di seguito un riepilogo dei pareri espressi recentemente da alcuni di loro su cibo e semi geneticamente modificati (OGM, Organismi Geneticamente Modificati [it]).
Foto di Vagawi su Flickr
UrbanSprout [in] rimanda a un articolo della testata Mail Online [in] sul calo di fertilità registrato nelle cavie alimentate con mais geneticamente modificato.
Secondo il Dott. Jurgen Zentek, docente di Medicina Veterinaria all'Università di Vienna e autore principale dello studio, il regime alimentare a base di OGM ha influito sulla fertilità dei topi da laboratorio.
Nel corso di una sperimentazione tesa a valutare gli effetti della continuata somministrazione di simili cibi sulla riproduzione, i topi della stessa generazione si sono rivelati molto prolifici. I genitori sono stati sottoposti sia a un regime a base del 33% di mais geneticamente modificato, ibrido del MON 810 Monsanto e di un'altra varietà, sia alla somministrazione di una miscela di mangimi normali.
L'équipe ha riscontrato dei cambiamenti ‘statisticamente rilevanti’ nella terza e quarta nidiata dei topi nutriti con OGM. Si è registrata la riduzione nel numero dei nuovi nati e nelle dimensioni dei topi di giovane età.
Il Prof. Zentek ha messo in correlazione i mutamenti riscontrati e il regime alimentare a base di OGM.
Quanto alla Monsanto [it] (produttore principale di semi OGM) UrbanSprout [in] ironizza…
Magari la Monsanto mette l'accento sull'ecosostenibilità di tali semi, cioè sul loro involontario contributo alla riduzione della crescita demografica!
Su Relax with Dax [in], il blogger discute [in] dell'ipotesi che gli OGM possano risolvere il problema della fame nel mondo. Da attento analizzatore di ogni aspetto della questione, sostiene:
Chi più chi meno, tutti tendiamo ad avere nostri pregiudizi, ma esserne consapevoli può aiutarci ad evitarli almeno in parte. Personalmente, sono disposto a vedere entrambi i lati della medaglia, soprattutto per quanto riguarda le mie certezze. Sono piuttosto convinto che i cibi GM siano un pericolo per il futuro, ma cerco di aprirmi anche all'altro punto di vista. È per questo che sono andato a sentire una presentazione pro-OGM presso la Graduate School of Business dell'Università di Cape Town in Sudafrica. È stata interessante e i presenti hanno dimostrato molto entusiasmo (ad eccezione del sottoscritto).
Dax fornisce maggiori informazioni sull'evento e ribatte direttamente alle affermazioni del Prof. Chassy.
Il Prof. Chassy ha detto forte e chiaro che gli oppositori degli alimenti GM non sarebbero altro che una massa di ignoranti disinformati sull'argomento e che i sostenitori sarebbero al contrario dei brillanti studiosi. Non soltanto si tratta di una cieca adesione all'autorità, ma è anche un'asserzione assolutamente e completamente falsa. Sono infatti innumerevoli gli studiosi che si oppongono agli alimenti GM. Si tenga presente che qui non si parla di ricerche sulle modificazioni genetiche, bensì del permesso di rilasciare OGM nell'ambiente e quindi nel nostro cibo.
Il Prof. Chassy si è dilungato a spiegarci che in futuro non riusciremo a coltivare abbastanza cibo da sfamare la popolazione mondiale, punto che mi trova d'accordo. Non così però sull'affermazione secondo la quale gli alimenti GM ci consentirebbero di coltivare cibo a sufficienza. È proprio questo il punto cruciale del post. Intendo dimostrare come, diversamente dal commento del Prof. Chassy per cui non esisterebbero scienziati contrari agli alimenti GM, siano proprio gli scienziati a sostenere che gli OGM non sono la soluzione all'incombente crisi alimentare e che, in realtà, sarebbero preferibili metodi di coltivazione organica e sostenibile.
Il blogger rilancia così gli articoli di altri scienziati, concludendo come segue:
Se si dedica del tempo a fare qualche ricerca, balza subito agli occhi come molti scienziati non considerino gli OGM la soluzione dei problemi alimentari. Gli attivisti si sono dati il compito di informare la collettività.
UrbanSprout pubblica una dettagliata critica del documentario [in] World according to Monsanto.
Ho visto parecchi documentari sugli alimenti GM e sulla Monsanto, ma per quanto stilisticamente diversi e con nuove informazioni, generalmente trattano tutti lo stesso tema. Questo documentario recentemente distribuito in Germania e Francia è diverso. Discostandosi visibilmente dagli altri, posa infatti lo sguardo sulla storia della Monsanto e sul suo modus operandi anziché sugli alimenti GM nello specifico.
Il blogger pone alcune domande pertinenti e include un link dove poter vedere il film online.
Dopo aver avuto prova dell'evidente falsità della Monsanto e dell'irrilevanza dei test, occorre porsi questa domanda: l'asserzione secondo cui gli alimenti GM siano ampiamente testati (cosa peraltro non vera), ha davvero senso? Sarebbe rischioso persino affidarsi alla coscienza sociale delle imprese. Di certo, se queste fossero a conoscenza degli effetti dannosi degli OGM, non li distribuirebbero, giusto? Beh, se riescono guardare la gente morire perché esposta ai PCB fuori dalla fabbrica, continuando a produrre e a inquinare indisturbati, allora vuol dire che sono capaci di qualunque cosa.
La cosa molto interessante è questa: quando salterà fuori che gli OGM sono responsabili sia di problemi ambientali che sanitari, indovinate chi dovrà mettere mano al portafoglio per turare la falla? I contribuenti, ecco chi. La Monsanto continuerà a riempirsi le tasche mentre quelle dei cittadini si svuoteranno per ripulire le sue scorie.
Come vi fa sentire tutto ciò?
Guardate il film online [in].