Il primo settembre è stato pubblicato il testo del Decreto Legislativo N° 1097 [es, come tutti gli altri link, eccetto dove segnalato], che: “disciplina l'applicazione delle norme processuali per i reati che comportano la violazione di diritti umani”. Cittadini [en] e associazioni [en] per la difesa dei diritti umani hanno immediatamente contestato il decreto perchè “nasconde una nuova legge di amnistia a favore del Grupo Colina [en, squadrone della morte legato all'ex capo dei servizi segreti di Fujimori, Vladimiro Montesinos] e di altri gruppi militari.” Durante l'era del terrorismo del Sendero Luminoso [it] e del Movimento Rivoluzionario Túpac Amaru [en], hanno operato gruppi militari e/o paramilitari (come il Grupo Colina) che ufficialmente agivano come organi di collaborazione nella lotta contro il terrorismo ma, in pratica, funzionavano come squadroni della morte. Gli appartenenti a questi gruppi sono stati nel seguito processati e condannati a diverse pene, ma in alcuni casi persiste l'interesse per il loro rilascio.
Infatti, non appena il decreto è stato annunciato, gli appartenenti al Grupo Colina e il loro referente Vladimiro Montesinos, hanno cercato ottenere l'applicazione del Decreto 1097, con l'inibizione dei processi in corso. E anche se l'accusa ha richiesto l'inapplicabilità del decreto per questo tipo di processi, e sebbene vari rappresentanti del governo abbiano dichiarato che il DL 1097 non verrà applicato a questi casi, i blogger sospettano il contrario. L'avvocato Christian Donayre Montesinos, dal blog Sin Censura Previa, propone il suo punto di vista nel post “A well-intentioned legislative decree?…but unconstitutional”
habría que recordar que la Ley Nº 29548 delegó en el Ejecutivo la facultad de legislar, entre otros temas, respecto de:
“c) La dación de normas procesales y penitenciarias relacionadas exclusivamente al personal militar y policial que ha sido procesado o condenado por delitos que implican violación de derechos humanos”.
Sin embargo, el Decreto Legislativo Nº 1097 regula la aplicación de normas procesales por delitos que implican violación de derechos humanos para todos los ciudadanos en general y no sólo para el personal militar y policial, pues adelanta la entrada en vigencia del nuevo Código Procesal Penal y dispone su aplicación en todos los Distritos Judiciales del país a los procesos que se siguen por los delitos contra la vida, el cuerpo y la salud previstos en el Código Penal de 1924 y el Código Penal de 1991, así como por los delitos contra la humanidad previstos en este último código.
Va osservato che la legge n. 29548 ha delegato all'Esecutivo la facoltà di legiferare, tra le altre cose, su:
“c) L'emanazione di norme processuali e penitenziarie riguardanti esclusivamente il personale militare e di polizia processato o condannato per reati di violazione dei diritti umani.”
Tuttavia, il decreto legislativo n. 1097 disciplina l'applicazione delle norme processuali per reati di violazione dei diritti umani con riferimento a tutti i cittadini e non solo per il personale militare e di polizia, anticipa la data di entrata in vigore del nuovo Codice di procedura penale e dispone la sua applicazione in tutti i distretti giudiziari del Paese nei processi per i reati contro la vita, il corpo e la salute previsti nel Codice Penale del 1924 e nel Codice penale del 1991, così come per i crimini contro l'umanità previsti in quest'ultimo codice.
Anche Melissa Ramírez di Amicus Luris condivide la sua opinione sulla validità legale del decreto 1097 nel post “1094,1095,1096,1097….what's next?”, dove illustra anche le possibili conseguenze:
Para señalar un ejemplo que grafique la disposición señalada en el DL 1097 en el caso El Frontón que sucedió en el año 1986 si consideramos que los hechos ocurridos son un delito simple este prescribiría en unos diez o quince años, pero al ser considerados estos hechos por el Estado peruano como un delito de lesa humanidad ello le permitía la característica de la imprescriptibilidad es decir pese al paso de los diez o quince años los hechos podían seguir en investigación y con ello seguir judicializados, con este nuevo Decreto la figura varía totalmente pues al cumplirse el plazo señalado por la norma puede archivarse de forma definitiva el proceso.
Jaime Abanto Padilla dal blog Balcón Interior spiega alcuni degli obiettivi del controverso decreto nel post “New amnesty law for Human Rights violators”:
El DL 1097 otorga a todos aquellos militares inmersos en crímenes y violación de Derechos Humanos, la posibilidad de seguir los juicios desde su casa, previo pago de una caución o fianza. El monto de la fianza estará basado en su capacidad económica, en su solvencia. Y solo en los casos donde se mantenga la orden de detención, ésta se cumplirá en una instalación militar o policial. … El canallesco Decreto dispone que las investigaciones que superaron el plazo de tres años, plazos legales, serán declaradas como archivadas a favor de los encausados.
Juan Sheput, un politico peruviano che scrive sul blog Mate Pastor, nel suo post “Decree 1097 and the moral breakdown of the country” manifesta il suo sgomento per la quasi totale assenza di appelli alla giustizia da parte dei membri del Parlamento e dei partiti politici nei confronti del governo:
En las próximas horas los asesinos del Grupo Colina podrían salir en libertad. Esta simple posibilidad habría generado la repulsión en cualquier otra sociedad y un emplazamiento de los grupos políticos que entienden a la Política como un conjunto de acciones orientadas al bienestar de los ciudadanos. Pero nada de esto pasa en nuestro país. Más allá de unos cuantos comentarios y de una conferencia de prensa del Partido Nacionalista, los congresistas se dedican a cualquier otro menester pero no plantean ninguna de las acciones que la Constitución y el Reglamento del Congreso les permite. ¿El resultado? Las risas de hiena de aquellos que hoy ven el futuro lejos de las rejas y celdas que merecen, por haber asesinado a mujeres, niños y otros inocentes.
Infine, Ricardo Alvarado dal blog AveCrítica riflette su questo tema e sulla reale qualità della democrazia in Perù nel suo post “The end to the Spring of democracy”:
Los decretos legislativos de autoamnistía han puesto fin a la primavera democrática iniciada con la caída de la dictadura fujimorista … ¿Han sido años perdidos? Sin duda. Pero no sólo se ha perdido tiempo: también se jugó con las esperanzas de mucha gente en la posibilidad de un cambio real en democracia, de salir del juego necio del toma y daca para obtener un mínimo avance en materia de derechos, o de inclusión … Hay aspectos del modelo económico y social fujimorista que no se han tocado y no se van a tocar. Las privatizaciones, las concesiones, la economía extractiva, las mafias de la economía y los medios de comunicación, los abundantes y bien pertrechados lobbys. A lo sumo, se discute si el gas, o la electricidad, debe ir al Chile de Piñera, o al Brasil de Lula, o a la Venezuela de Chávez. Mientras tanto, Pisco sigue en el suelo, y buena parte del Perú -no sólo Lima; no sólo la Costa- le da la espalda a los pueblos amazónicos.
I membri del gruppo Equipo Peruano de Antropología Forense –EPAF- (Team peruviano di Antropologia Forense), hanno pubblicato sul loro blog un modello di lettera da inviare alle autorità per richiedere l'abrogazione del decreto 1097. Il testo è in inglese e spagnolo. Su Facebook il gruppo NO al Decreto Legislativo 1097 conta attualmente 1.294 membri. Il profilo del gruppo dice: “Noi diciamo NO al decreto legislativo 1097, perché vogliamo che chi viola i diritti umani sia adeguatamente giudicato.”
Ma le polemiche sul decreto non finiscono qui. Il ministro della Giustizia, Víctor García Toma, ha dichiarato che si dimetterebbe “se fosse accertato che l'esecutivo ha inviato il decreto legislativo 1097 al Parlamento sulla base del parere del ministero della Difesa e non di tutto il Consiglio dei Ministri.” Successivamente, il presidente della Commissione Parlamentare di Giustizia, Rolando Sousa, ha insinuato il dubbio che “il ministro della Giustizia abbia firmato il decreto legislativo 1097 senza conoscere il contenuto della legge.” Infine, il ministro ha dichiarato che l'impasse era finito e ha aggiunto che il decreto “non permetterà limiti per i crimini contro l'umanità e i diritti umani”. Questa dichiarazione non è tuttavia sufficiente per cancellare l'impressione di informalità da parte dei politici e la sensazione che alcuni gruppi vogliano mettere le mani sulla promulgazione di alcune leggi.