Il 7 marzo scorso, Roman Šar, giovane studente kazako, crea un profilo su LiveJournal per raccontare [ru, come i link successivi, tranne dove altrimenti indicato] la sua esperienza di osservatore elettorale durante le Presidenziali russe. Simpatizzante di Michail Prochorov [it], Šar decide di partecipare al progetto Rosvybory promosso da Aleksej Naval'nyj, e viene assegnato al seggio kasako n.208. Dal racconto dello studente, ecco quanto accade la sera del 4 marzo in sede elettorale: la commissione è composta da ordinari insegnanti di mezza età; anche gli osservatori sono insegnanti, alcuni dei quali invece che tenere d'occhio il voto in corso correggono i compiti dei propri studenti, badando bene di non farsi notare; sui tavoli, in bella mostra, tè e frittelle. “Tutto stava andando alla perfezione”, racconta Šar, ma poi aggiunge:
In generale la commissione sembrava cortese nei confronti dei votanti; il che non sorprende, visto che quasi tutti i suoi membri insegnavano nella scuola del distretto; i genitori [che venivano a votare] li conoscevano bene, erano loro vicini di casa. Ebbene, questi stessi insegnanti di lì a poco li avrebbero defraudati del loro voto con il più freddo cinismo: se la gente lo avesse saputo, non li avrebbe certo trattati in modo così affabile.
Al momento dello spoglio, quando il giovane ossservatore cerca una posizione più vicina agli scrutinatori per vedere meglio le schede, sia i membri della commissione che gli altri osservatori gli si rivoltano contro, accusandolo di voler falsificare il conteggio (nel corso del quale il ragazzo nota comunque delle gravi inadempienze). Alla fine del suo incarico, Šar sporge denuncia, ma la pratica viene respinta per un errore ortografico.
Nonostante il blog di Šar abbia per un certo periodo alimentato il dibattito tra i netizen (oltre 500 commenti e un rilancio su Twitter da parte del noto attivista russo Alexej Naval'nyj [en]) la vicenda è stata ben presto dimenticata.
Nel frattempo nella città di Astrachan [it], a circa 1500 kilometri di distanza dal seggio kasako n. 208, i sostenitori di Oleg Šein (uno dei candidati alla carica di sindaco nelle elezioni distrettuali del 4 marzo) assistono a episodi di frode elettorale simili a quelli denunciati da Šar. A differenza di quanto accaduto in Kazakistan però il caso di Šein non finisce nel dimenticatoio; al contrario, diventa una questione di interesse nazionale, e punto di incontro per quell'opposizione al regime che, una volta svanita la febbre delle Presidenziali, stentava a ritrovare il proprio slancio. Il 16 marzo scorso Šein annuncia uno sciopero della fame collettivo in segno di protesta contro le illegalità che lo avrebbero defraudato della vittoria. A quattro settimane dall'inizio dello sciopero della fame, girano voci preoccupanti sullo stato di salute dei partecipanti.
Come mai il caso Šein ha avuto così tanta presa sull'opposizione?
Uno dei punti di forza di Šein sembra essere la competenza in ambito di leggi elettorali, in cui sono molto ferrati anche i netizen del suo entourage. Nel social network LiveJournal gli account personali dei suoi sostenitori si sono trasformati in un vero archivio delle frodi verificatesi durante il voto del 4 marzo. La lista delle trasgressioni è alquanto dettagliata; gran parte delle inadempienze riguardano la legge Federale 67 (67-FZ) [en], che difende il diritto dei cittadini a referendum pubblici. Šein e il suo gruppo hanno pubblicato studi effettuati sui singoli seggi da cui risulta evidente come l’ articolo 68 della 67-FZ sia stato più volte violato (ad esempio impedendo agli osservatori di esaminare le schede).
Qualora Šein riuscisse a dimostrare che l'ostruzionismo nei confronti degli osservatori ha interessato più del 25% delle circoscrizioni elettorali di Astrachan (e quindi 51 su 203), un tribunale o la stessa Commissione Elettorale Centrale avrebbe il diritto di annullare i risultati del 4 marzo e imporre nuove elezioni. A detta di Šein i seggi in cui si sono verificate infrazioni sono più di 120, ma per provarlo è necessario raccogliere i filmati delle centinaia di videocamere che hanno seguito il voto. Anche se il Comitato Elettorale Centrale ha riscontrato 17 casi di frode in un campione di filmati (sufficienti ad annullare i risultati di ben 17 seggi), le autorità si sono rifiutate di accordare a Šein e al suo gruppo l'accesso al resto dei filmati.
Šein gode inoltre dell'appoggio di una vasta rete di netizen, ed è a sua volta un autore di blog molto attivo. I suoi sostenitori sono per la maggior parte utenti LiveJournal; Aleksandr Čeldyšev, Sergej Kožanov e escoman hanno compilato resoconti utilizzando dati raccolti nei singoli seggi, setacciando informazioni diffuse dai media e da YouTube, per poi mettere a confronto quanto riscontrato da ciascuno. Čeldyšev ha raccolto materiale video e dichiarazioni giurate di osservatori che confermano infrazioni in 23 seggi. E la lista continua a crescere. L'archivio di escoman è il più cospicuo; assieme ai rapporti relativi a seggi specifici redatti da Kožanov e da altri, contiene un'analisi delle tipologie delle infrazioni e informazioni sui membri delle commissioni elettorali. Escoman fornisce anche aggiornamenti sullo sciopero della fame promosso da Šein. Il lavoro certosino del netizen di Astrachan è stato menzionato persino da Masha Gessen in Latitude, un blog del New York Times in un pezzo [en] apparso il 9 aprile scorso.
Infine, i sostenitori di Šein sono riusciti in catturare l'attenzione dei maggiori netizen russi. È il caso di una discussione promossa da Čeldyšev, a cui fara’ seguito un rilancio del noto Vladislav Naganov (uno dei blogger preferiti da Naval'nyj). Čeldyšev descrive il seggio 426 dove Michail Stoliarov, rivale di Šein, ha registrato uno dei maggiori successi. Qui gli osservatori sono rimasti completamente esclusi dalle attività di spoglio; sono inoltre state registrate numerose violazioni dell'Articolo 68 della 67-FZ. Quando Aleksandr Darianov e Evgenija Zarinš commentano il racconto descrivendo la propria esperienza al seggio 469 (dove i membri della commissione hanno invertito i risultati dei due candidati) Naganov non riesce a trattenere un commento pieno di rabbia:
Se la presidentessa della commissione elettorale di questo seggio crede di poter scampare ai 4 anni di carcere previsti per la violazione dell'Articolo 142.1 del Codice penale (che punisce il crimine di falsificazione elettorale), si sbaglia di grosso. Nel momento in cui il potere in questo Paese finirà in altre mani, faremo di tutto affinché sconti in carcere il massimo dellal pena, non un giorno di meno. E nel caso in cui Oleg Šein morisse durante lo sciopero della fame (di cui la donna è in parte responsabile viste le violazioni commesse) la pena sarà ancora più lunga.
Nelle ultime settimane il caso Šein è tornato alla ribalta nelle cronache dei media quando Elizaveta Glinka, fondatrice di “Fair Aid”, e l'attivista antidroga Evgenij Roizman in alcuni post su LiveJournal hanno espresso preoccupazione per i partecipanti allo sciopero della fame di Astrachan, alcuni dei quali sarebbero in fin di vita. Nonostante alcuni disaccordi iniziali (Šein non aveva apprezzato il commento di Glinka riguardo allo sciopero, definito come una “totale assurdità” durante un'intervista [ru] per RIA Novosti), i tre sono tornati amici, e nel suo blog Šein spiega che non era suo intento criticare Glinka. Il 9 aprile scorso, in un inaspettato sviluppo della vicenda, Naval'nyj comunica con un post su LiveJournal il suo intento di recarsi di persona a Astrachan per incontrare Šein:
Parto per Astrachan. Vi invito a fare lo stesso. È il minimo che possiamo fare in segno di solidarietà, altrimenti che significato avrebbe ripetere il motto “uno per tutti e tutti per uno”?
Naval'nyj include il link a un dettagliato itineario Mosca-Astrachan, con tanto di prezzo del biglietto ferroviario e disponibilità di posti per le giornate del 9 e del 10 aprile, preparato dall'utente di LiveJournal kesh0705. L'invito a recarsi ad Astrachan viene diffuso anche tramite due gruppi, uno su Facebook e uno su VKontakte Il primo, che ha carattere più esclusivo ed è accessibile solo su invito, include alcuni volti noti del Movimento Liberale Democratico, tra cui Il'ja Yašin, Oleg Kašin, Il'ja Klišin, Il'ja Barabanov, Il'ja Azar, Oleg Kozlovskij, Evgenija Chirikova, and Tat'jana Felgengauer.