Molti gruppi malesiani hanno supportato la campagna “Boicotta Israele”, che prende di mira le compagnie che si suppone contribuiscano al finanziamento di Israele. La campagna è una protesta contro l'offensiva militare israeliana a Gaza [en, come i seguenti, salvo diversa indicazione], che ha ucciso quasi 2000 palestinesi, inclusi molti civili e bambini innocenti.
In Malesia, una nazione dominata da musulmani, molti si sono uniti per boicottare McDonald's poiché la compagnia è stata accusata di destinare fondi ad Israele seppur essa abbia ripetutamente smentito l'accusa. Lo scorso venerdì è stato organizzato un boicottaggio di McDonald's a livello nazionale. Le reazioni alla protesta sono state di varia natura.
La maggior parte degli utenti di internet si è espressa a favore dell'idea di far pressioni su Israele per fermare la sua offensiva. Tuttavia molti sono scettici riguardo l'efficacia di tale campagna. Ci sono state anche reazioni negative a tali proteste, soprattutto quando hanno preso una piega violenta e delle pietre sono state scagliate contro alcuni ristoranti McDonalds. Alcune filiali sono state costrette a chiudere mentre altre hanno patito una perdita dell'80% dei guadagni.
Stephen Chew, amministratore delegato di McDonald’s in Malesia, ha scritto una lettera sull'impatto della campagna sui dipendenti McDonald's:
A nome di 12000 dipendenti di McDonald’s Malesia, scrivo per fare un appello a tutti i malesiani affinché smettano di danneggiare i propri concittadini.
Il nostro personale, composto dal 95% da malesiani, il cui 85% è malese, ha subito innumerevoli attacchi, sia a livello personale che pubblico.
Il nostro personale in uniforme è stato umiliato pubblicamente. Alcuni sono stati addirittura esclusi dai propri pari quando si recavano in moschea. Anche i ragazzi del nostro staff sono stati isolati nelle loro scuole, confusi dagli avvertimenti di alcuni insegnanti di non andare da McDonald's.
Possiamo capire la rabbia del popolo in merito al conflitto di Gaza che ha causato migliaia di vittime innocenti. Ma quello che non possiamo accettare è che i malesiani si vendichino a discapito di altri malesiani per quello che sta succedendo a Gaza.
McDonald’s Malaysia ha ordinato la rimozione del logo della compagnia sui propri veicoli e ad alcuni dipendenti è stato consigliato di non indossare la propria uniforme in pubblico. Un dipendente ha raccontato degli attacchi subiti recentemente su Malaysiakini.com:
Alcuni miei amici mi hanno insultato mentre portavo le consegne, specialmente mentre aspettavo al semaforo.
Mentre scrive per Astro Awani, Zan Azlee afferma che la campagna sta danneggiando l'economia della Malesia:
La questione che mi tormenta è se alla fine il boicottaggio stia davvero riuscendo nell'obiettivo di mettere pressione sul governo di Israele o meno.
Le prime persone che soffrono durante un tale boicottaggio sono i cittadini locali che dipendono da queste organizzazioni per vivere.
Sinceramente, impedire alle persone di comprare hamburger e patatine danneggia più noi che loro.
V Shuman critica la violenza dei dimostranti:
I dipendenti dei fast-food vengono trattati come se fossero loro a brandire le pistole e le bombe che uccidono palestinesi innocenti.
La maggior parte dei dimostranti odia Israele per una ragione: a causa della sua prepotenza sui civili di Gaza.
In poche parole, i dimostranti non si comportano meglio rendendo la vita difficile al proprio popolo. Chi è il prepotente ora?
Gli organizzatori della “Giornata Boicotta McDonald’s” hanno condannato coloro che hanno avuto comportmenti violenti in alcune filiali McDonald’s, ma hanno insistito sul fatto che la protesta in generale sia necessaria e giusta. Ashraf Wahab, uno dei capi del movimento, ha negato che l'economia interna soffrirà a causa della campagna:
Solo perchè la loro porzione di consumatori si restringe non significa che l'intero mercato si riduca. I consumatori dei loro prodotti andranno ad acquistarne altri, che siano prodotti locali o di catene internazionali. La nostra economia raccoglierà i frutti in ogni caso. Forse saranno proprio gli affari locali a trarne maggior vantaggio.
Ci sono diversi punti di vista in merito al boicotaggio, ma l'opinione comune in Malaysia è a favore del ritiro immediato delle forze israeliane da Gaza. Se il boicottaggio non funzionerà, gli attivisti malesiani continueranno ad organizzare attività e altre forme di protesta per porre fine all'ostilità di Gaza.