Il 13 giugno Phillipo Mpango, il ministro delle finanze e della pianificazione, ha deciso di ripristinare nel budget dello stato per il 2019/2020 una tassa [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] sugli assorbenti igienici, suscitando un grande dibattito pubblico sull'impatto che questa tassa potrebbe avere sulle ragazze e le donne.
L'anno scorso, lo stesso ministro aveva proposto di annullare la tassa sugli assorbenti igienici.
Il suo recente annuncio ha sollevato lo sdegno dell'opinione pubblica, specialmente da parte delle donne che percepiscono la tassa come una discriminazione di genere. Il ministro ha spiegato che l'esenzione dall'imposta messa in atto l'anno scorso non aveva raggiunto l'effetto sperato, ossia garantire assorbenti igienici a prezzi accessibili ed assicurare “una migliore gestione della salute durante il ciclo mestruale”.
L'esenzione fiscale non ha ridotto il prezzo di vendita al pubblico degli assorbenti igienici, ma, al contrario, ha permesso ai commercianti di aumentare il tasso degli assorbenti e, di conseguenza, aumentare i propri guadagni.
Il ministro ha dichiarato che grazie a questo budget il governo sarà in grado di ridurre l'imposta sul reddito delle società del 5% (dal 30% al 25%) per gli investitori che producono assorbenti igienici a livello locale. Lo scopo è quello di attrarre investitori, creare opportunità per le persone del posto e ridurre la dipendenza dalle importazioni dei prodotti sanitari.
Il prezzo del ciclo mestruale
La notizia della tassa per gli assorbenti igienici arriva qualche mese dopo le parole di Ashatu Kijaji, viceministro delle finanze e della pianificazione, il quale aveva già accennato che questa sarebbe potuta essere una possibilità. Il 23 aprile, il vice ministro aveva spiegato che il ministero aveva ricevuto diverse lamentele sui prezzi elevati dei prodotti sanitari dai consumatori. Il viceministro aveva sottolineato che il ministero stava studiando opzioni migliori, da cui avrebbero tratto vantaggio sia il governo che le donne, e aveva menzionato la possibilità del reinserimento della tassa sugli assorbenti igienici.
Nei primi mesi di quest'anno, Ummy Mwalimu, il ministro della salute, sviluppo della comunità, delle questioni di genere, degli anziani e dei bambini, aveva affermato che il ministero aveva ricevuto diverse lettere che sollecitavano la riduzione dei prezzi dei prodotti sanitari.
Il costo medio annuale che deve affrontare chi ha le mestruazioni in Tanzania è di 36.000 scellini tanzaniani, il che corrisponde a 15.36 dollari.
I prezzi attuali per gli assorbenti monouso spaziano da 2000 scellini tanzaniani (0.87 dollari) fino a 4000 scellini tanzaniani (1.74 dollari), a seconda della marca.
In risposta alle lamentele, Mwalimu ha scritto delle lettere al ministero delle finanze e della pianificazione e al ministero del commercio e dell'industria, richiedendo loro di rivolgersi ai manifatturieri e imporre la riduzione dei prezzi degli assorbenti igienici.
All'inizio del mese, Upendo Peneza, un membro del Parlamento, aveva richiesto al governo di impostare dei prezzi indicativi sui prodotti sanitari (un prezzo che potesse essere nella media e fisso). Ma il ministro del commercio e dell'industria, Joseph Kakunda, ha spiegato che il governo è solamente responsabile per stabilire prezzi indicativi per i beni pubblici e i servizi, e gli assorbenti igienici non rientrano in nessuna di queste due categorie.
Il parlamentare Peneza ha così richiesto una riunione tra il governo e le parti interessate, per discutere di come l'esenzione dall'imposta potesse soddisfare i bisogni dei consumatori, invece di reintegrare la tassa così velocemente [sw]:
“Tulikutana na wauzaji/wasambazaji wa pedi, walitueleza kwamba wauzaji/wasambazaji wa jumla wamepunguza bei, tena kwa vielelezo, shida ipo kwa wauzaji wa rejareja. Serikali lazima ianzishe mfumo wa namna ya kusimamia maslahi ya watumiaj wa mwisho.” @UpendoPeneza #KutokaBungeni pic.twitter.com/2H0e7PHMge
— Clouds Media (@CloudsMediaLive) June 21, 2019
In una riunione con i fornitori e i commercianti di assorbenti igienici, ci è stato comunicato dai fornitori che i prezzi erano stati abbassati, con tanto di prove. Il problema era nella vendita al dettaglio, dove i prezzi non sono stati ridotti.
Onorevole vicepresidente, oggi vorrei chiedere all'onorevole ministro di discuterne per l'ultima volta, prima di accantonare l'argomento.
Il governo ha preso in considerazione l'opinione delle donne, l'opinione dei tanzaniani, l'opinione dei membri del Parlamento, ed è per questo che la tassa è stata annullata. Torniamo a parlare con le parti interessate che si occupano dei prodotti sanitari, dai distributori ai consumatori ed altre organizzazioni, in modo da capire come questa riduzione può portare vantaggi ai cittadini. Non è giusto affrettare le cose.
Onorevole vicepresidente… nel 2016, dissi che la sola esenzione dalla tassa non era abbastanza, ma che era necessario che il governo trovasse un sistema per proteggere gli interessi dei consumatori. Questo era il mio pensiero nel 2016, ed era il mio stesso pensiero nel 2018, quando espressi un'opinione sullo stesso argomento.
Diversi leader parlamentari si sono espressi contrari al reinserimento della tassa sui prodotti sanitari. Zitto Kabwe, il deputato che rappresenta Kigoma Ujiji, ha obiettato che il ciclo mestruale è biologico, e che imporre una tassa sugli assorbenti igienici era un’ ingiustizia verso le donne.
Il deputato Sonia Magogo aveva detto che un anno non era sufficiente affinché il governo capisse che era impossibile far aderire i distributori e i commercianti a prezzi fissi [sw]:
“Napinga suala la taulo za kike kurudishiwa kodi ikiwa ni mwaka mmoja tu tangu ile kodi imeondolewa. Naona huu ni muda mfupi kufanya tathmini kwamba imeshindikana kabisa kuwabana wafanyabiashara waendane na zile bei ambazo serikali ingezitaka”#CloudsDigitalUpdates#KutokaBungeni pic.twitter.com/cYlujnTlCO
— Clouds Media (@CloudsMediaLive) June 20, 2019
Sono totalmente contraria alla reintegrazione della tassa sui prodotti sanitari. E dico questo perché è passato un anno da quando questa tassa è stata eliminata, ed è stata reinserita dopo un breve periodo. Non credo che il tempo trascorso sia abbastanza per verificare l'impossibilità di imporre ai distributori dei prezzi fissi decisi dal governo.
Il governo ha raggiunto traguardi importanti come le macchine EDF, i sacchetti di plastica e gli ID aziendali, e non credo che non possa imporre delle regole ai distributori, specialmente su una questione così delicata per le donne. Nessuna donna decide di avere le mestruazione, che sia estremamente povera o benestante.
La povertà “mestruale”
Molte donne e ragazze, specialmente quelle che vivono nelle zone rurali, non possono permettersi di comprare prodotti sanitari e sono costrette a vivere senza. Dhalia Mbaga, una specialista in salute, ha spiegato come diversi studi mostrano che il 91% dei negozi nelle zone rurali in Tanzania non vendono assorbenti igienici e che, secondo il Daily Nation, “i prezzi sono la sfida più grande”.
La povertà mestruale è una dei principali motivi per cui le ragazze si assentano da scuola nelle zone rurali. Alcune ragazze non hanno mai neanche visto un assorbente e a volte, un assorbente viene diviso a metà tra due ragazze. La maggior parte delle volte, le ragazze a scuola in aree rurali sono costrette ad usare materiali antigienici come stracci, cotone grezzo e pannocchie di mais, come dimostra un sondaggio condotto dalla SNV Netherlands Development Organization.
La difficoltà di accesso all'acqua e alle strutture igenico-sanitarie nelle scuole è una delle ragioni per cui le ragazze nelle zone rurali della Tanzania decidono di stare a casa durante il periodo del ciclo mestruale. Secondo Raleigh, in Tanzania meno della metà della popolazione può accedere all'acqua potabile e solo il 16% ha un accesso adeguato alle strutture igenico sanitarie.
In un articolo di fondo in The Citizen, la scrittrice Anna Bwana ha espresso la sua opinione a favore dei prodotti riutilizzabili per il ciclo mestruale, come assorbenti di tessuto e coppette mestruali, perché questi durano dai 3 ai 10 anni.
Purtroppo però, nelle zone rurali, dove la povertà mestruale è una realtà affermata, la mancanza di acqua e servizi igienici rende difficile prendersi cura di questi prodotti in modo adeguato.
‘Gli assorbenti non sono un lusso’
Attivisti e utenti in rete hanno espresso la loro indignazione su Twitter e si scono schierati contro la tassa sui prodotti sanitari usando l'hashtag #PediBilaKodi (cioè #AssorbentiSenzaTasse).
I support #PediBilaKodi Campaign calling the govnt to reduce/totally remove VAT calling the govnt to reduce/totally remove VAT on Sanitary towels /tampons 2 be cheaper & more affordable but urging stakeholders 2 create projects that provide spaces for girls&women 2 access the needed items freely in rural communities.#ReTweet pic.twitter.com/QGZTjtj11D
— Lisa_Kagaruki (@ElTeligon1001) June 19, 2019
Sostengo la campagna #PediBilaKodi che esorta il governo a ridurre/togliere totalmente l'IVA sugli assorbenti igienici/assorbenti interni per renderli più economici, e in modo che le parti interessate siano sollecitate a creare progetti per realizzare degli spazi per le ragazze e le donne dove i prodotti sanitari saranno a disposizione gratuitamente nelle zone rurali.
Join the campaign to fight reintroduction of taxes(VAT) on sanitary towels in Tanzania. Periods are natural and we should not be punished for that! #PediBilaKodi pic.twitter.com/50CLWJocZY
— Deborah Maufi MD, MBA (@DeborahMaufi) June 21, 2019
Unisciti alla campagna per combattere contro la reintegrazione delle tasse (IVA) sui prodotti sanitari in Tanzania. Le mestruazioni sono naturali e non dovremmo essere punite per questo! #PediBilaKodi
Alcuni uomini su Twitter si sono uniti e non si sono astenuti dall'argomento oggetto di controversia:
Taxing women sanitary pads means taxing Women Menstrual Period. This is the most shameful act a government can do to its population. Any sensible & responsible MP would not entertain this. #Magufuli govt should feel ashamed to table this in Parliament for approval.#PediBilaKodi
— Deogratias Munishi (@DeoMunishi) June 21, 2019
Tassare le donne per i prodotti sanitari vuol dire tassare le mestruazioni delle donne. Questo è uno degli atti più vergognosi che il governo possa fare ai suoi cittadini. Qualsiasi parlamentare donato di buon senso e responsabile non sarebbe d'accordo con tutto questo. Il parlamentare #Magufuli dovrebbe vergognarsi di discutere questo argomento in Parlamento e cercare la sua approvazione. #PediBilaKodi
Men; If you think it is their fight alone, you're as worse as the ‘18% VAT’ itself. Lets all strech our hands and embrace the campaign to support our gentleladies. Hedhi ni maumbile na si anasa. #PediBilaKodi inawezekana period. @MSalimu @ChangeTanzania @RebecaGyumi https://t.co/ID4nYUz8Tc
— Emanuel Lameck (@GiftedMynd) June 20, 2019
Uomini; Se pensate che questa sia solo una loro lotta, siete orrendi come “l'IVA al 18%” stessa. Uniamoci tutti alla campagna per supportare le nostre donne. Hedhi ni maumbile na si anasa. #PediBilaKodi inawezekana period. @MSalimu @ChangeTanzania @RebecaGyumi
“If Tanzania had 50% of women in the parliament!!! Would taxification upon menstrual sanitary pads exist?”
-Tanzania needs more women in the next presidential term#PediBilaKodi pic.twitter.com/Tac4dbwu3V
— Brightius Kalokola ?? (@DrKalokola) June 21, 2019
“Se solo la Tanzania avesse il 50% di donne in Parlamento!!! Esisterebbe ancora la tassa sui prodotti sanitari?”
- La Tanzania ha bisogno di più donne durante il prossimo mandato presidenziale #PediBilaKodi
Nonostante ciò, questa questione colpisce la vita delle ragazze e delle donne. Un utente in rete ricorda al mondo che le mestruazioni non sono una scelta:
Last year, the Govt removed VAT exemption on sanitary products. This year, it might be added back on. Let’s not move backwards. We want to see #PediBilaKodi – menstruation is not a choice, these are essential products for all women and girls! @MHDay28May @AfriCoMHM
— Halima lila (@halima_lila) June 19, 2019
L'anno scorso, il governo ha rimosso l'IVA sui prodotti sanitari. Quest'anno potrebbe essere reintrodotta. Non facciamo un passo indietro. Vogliamo vedere #PediBilaKodi – le mestruazioni non sono una scelta, questi sono prodotti essenziali per tutte le donne e le ragazze!
I prodotti sanitari non sono un lusso, come spiega questo utente:
I can't really stress this enough; Sanitary pads (products) are not a LUXURY but a NECESSITY!!! #PediBilaKodi #ItsTimeForAction pic.twitter.com/az8Heyd1Am
— Loyce? (@1oyce) June 20, 2019
Non posso dirlo abbastanza: Gli assorbenti igienici (prodotti) non sono un LUSSO ma una NECESSITÀ!!! #PediBilaKodi #ètempodiagire