Zelensky può anche aver iniziato il 2020 ponendo delle domande, ma, a due settimane di distanza, il governo ucraino è sulla difensiva nei confronti di una parte indignata della popolazione.
Il governo di Kiev intende introdurre un nuovo codice del lavoro, che “semplifichi” la prassi occupazionale. L'iniziativa, che è stata abbozzata senza previa consultazione dei sindacati, ha destato profonda preoccupazione tra avvocati e lavoratori. Secondo l'ONG Labour Initiatives, la bozza prevede la possibilità [en] per i datori di lavoro di licenziamenti senza giusta causa, riduce la percentuale di maggiorazione del lavoro straordinario, obbliga i dipendenti a rivelare qualsiasi (alquanto vaga) informazione che possa influenzare la prestazione lavorativa, e amplia in modo significativo il campo di applicazione dei contratti a zero ore. Inoltre, modifica l'attuale legge ucraina sulla rappresentanza sindacale, limitando a due il numero massimo di sindacati in un'impresa, aumentando il numero minimo di iscritti necessario per la formazione di un sindacato e consentendo agli amministratori di rifiutare negoziazioni con quelle associazioni sindacali che impiegano (non meglio definito) personale “dirigenziale”.
I sindacati sono prevedibilmente sul piede di guerra. Mentre esortano i parlamentari a votare contro la nuova normativa alla fine del mese, oggi, in tre città della regione di Luhansk, alcuni residenti sono scesi in strada [ru] in segno di protesta. Un flash mob è stato lanciato in rete con gli hashtag #МолодьПРОТИрабства (giovani contro la schiavitù) e #НіРабськимЗаконам (no alle leggi schiaviste). La Confederazione sindacale internazionale (CSI) dichiara [en] ora che il governo ucraino “si è decisamente schierato con gli oligarchi e le multinazionali contro il suo stesso popolo”. Come ha scritto su Facebook Sergey Movchan, giornalista e redattore del periodico di sinistra Political Critique, “le vacanze sono finite, e le proteste stanno cominciando”.
Zelensky e i suoi alleati del Servo del Popolo, il suo partito, hanno riportato una vittoria schiacciante alle elezioni parlamentari e presidenziali dello scorso anno, promettendo un completo rinnovamento della profondamente impopolare élite politica ucraina. Ma si accorgono ora che il loro programma di riforma interna suscita una risposta meno unanime. Particolarmente controverso è stato il tentativo di revocare il divieto di vendita di terreni agricoli agli stranieri [en].
Molti osservatori politici sono stati spettatori delle iniziative del governo. Diversi membri influenti del Servo del Popolo, come l'ideologo di partito Ruslan Stefanchuk, sono noti per avere una propensione al libero mercato di stampo libertario. A proposito delle simpatie ideologiche del partito, il presidente Dmytro Razumkov ha riferito [en] a uno degli autori, prima delle elezioni parlamentari dello scorso anno, che il Servo del Popolo non è “[libertario] quando si tratta di garanzie sociali per i nostri concittadini, perché al momento ci sono molti cittadini che hanno bisogno del sostegno di uno Stato sociale”. Razumkov non ha specificato esattamente a quali garanzie si riferisse, ma una restrizione dei diritti dei lavoratori sarebbe in linea con altre proposte politiche. Lo scorso novembre, il governo ha approvato una legge [en] che riduce i diritti sul lavoro dei funzionari pubblici in Ucraina, limitando la possibilità di rivolgersi ai sindacati per l'ottenimento di migliori condizioni di lavoro.
Il nuovo codice del lavoro è stato redatto dal ministro dello Sviluppo economico Timofiy Milovanov e da Galina Tretyakova, deputata parlamentare del Servo del Popolo. Nei commenti [ru] rilasciati a Focus.UA lo scorso settembre, Tretyakova ha affermato che l'obiettivo del nuovo codice del lavoro è quello di snellire le procedure di apertura e chiusura delle imprese, creando così più posti di lavoro. Per sua stessa ammissione, la legge cozzerebbe con i diritti dei lavoratori dipendenti, ma il primo ministro Oleksiy Goncharuk ha liquidato il vigente codice del lavoro come un retaggio sovietico, scherzando sul fatto che “le persone non vogliono assumere un dipendente con regolare contratto perché poi diventa quasi come un parente. In Ucraina, spesso è più facile divorziare che licenziare un dipendente”.
Milovanov ha inoltre affermato che i sindacati ucraini hanno fatto ben poco in difesa dei lavoratori, e che essi stessi hanno un urgente bisogno di riforme:
Профспілки є різні. Є профспілки, які борються за права робітників. А є такі, хто насправді працюють на керівництво підприємств. Особливо олігархічних. Щось я не бачу протестів профспілок проти умов та оплати праці на заводах олігархів. А ще є такі, які взагалі нічого не роблять, і просто отримують (обов’язковий) відсоток з зарплати робітників. Ситуація з профспілками має бути змінена. Справжні, ефективні профспілки мають отримати доступ до ресурсів. А ті, хто паразитують на робітниках, мають бути зупинені.
I sindacati sono diversi. Ci sono quelli che si battono per i diritti dei lavoratori e ci sono quelli che lavorano effettivamente per i dirigenti delle imprese. Soprattutto quelle di proprietà degli oligarchi. Chissà perché non vedo sindacati che protestano contro le condizioni di lavoro e i salari nelle imprese degli oligarchi. Ci sono [sindacati] che non fanno assolutamente nulla, e ricevono solo una percentuale (obbligatoria) sui salari dei lavoratori. Per questo motivo la situazione deve cambiare. I sindacati veri, efficienti devono avere accesso alle risorse. E quelli che vivono da parassiti sulle spalle dei lavoratori devono essere fermati.
Gli attivisti per i diritti dei lavoratori ritengono che, per quanto imperfetti possano essere i sindacati oggi, la proposta di riforma del codice del lavoro ridefinirebbe radicalmente il loro ruolo nella società ucraina. Colleghi di altri paesi condividono la loro profonda preoccupazione, e diversi sindacati a livello internazionale si sono schierati contro la legge. L'ILAW, una rete di avvocati impegnati in questioni sindacali, è una delle numerose organizzazioni internazionali che hanno sottolineato in una lettera aperta [ru] come il nuovo codice del lavoro vada in realtà contro gli accordi internazionali sui diritti civili ed economici che l'Ucraina ha ratificato.
Svetlana Kozhushko, esperta di diritto del lavoro, professore associato e commentatrice, ritiene che la nuova normativa violi l'articolo 22 della Costituzione ucraina.
Проєкт трудового кодексу звужує права працівників. Це пряме порушення Конституції України 22 статті, яка чітко зазначає, що при прийнятті нового законодавства не допускається звуження прав. Йде мова про порушення трудових прав.
Il disegno di legge sul lavoro restringe i diritti dei lavoratori. Si tratta di una violazione diretta dell'articolo 22 della Costituzione ucraina, in cui si afferma chiaramente che l'adozione di una nuova legislazione non consente il restringimento dei diritti. Stiamo parlando di una violazione dei diritti dei lavoratori.
Vitaliy Kopysh, attivista e trainer sindacale di Chernihiv, ha scritto quanto segue in risposta a una manifestazione dedicata alla proposta di legge:
Загальне враження можна описати так: влада нас не просто дурить, а нахабно і цинічно дурить. Коротше кажучи: урядова “реформа” – це менша зарплата, менше відпусток, менше доплат, нуль захисту. Начальник – бог, ви – ніхто.
Проекти авторства Тимофей Милованов та Tretyakova Galina не просто звужують права працюючих і профспілок. Вони порушують міжнародні стандарти праці та руйнують соціальні гарантії, що були напрацьовані протягом десятків років.
Головний аргумент “реформаторів”: у нас “радянський” КЗпП. Ок, в Польщі також користуються старим кодексом і права профспілок там захищені краще ніж у нас. Але при цьому Польща – це країна, що зробила економічний прорив, не перетворюючи власних працівників на худобу.
La mia impressione generale è la seguente: il governo non si sta solo prendendo gioco di noi, ma lo sta facendo in maniera sfacciata e cinica. In breve: questa “riforma” proposta dal governo significa salari più bassi, meno ferie, meno pagamenti supplementari, nessuna tutela.
Il vostro capo è dio e voi non siete nessuno. Il disegno di legge di Timofiy Milovanov e Galina Tretyakova non riduce solo i diritti dei lavoratori e dei sindacati. Esso viola gli standard internazionali in materia di lavoro e compromette le garanzie sociali acquisite nel corso di decenni.
L'argomento principale dei “riformatori” è che abbiamo un codice del lavoro “sovietico”. OK, anche in Polonia vige un vecchio codice [del lavoro], ma i diritti dei sindacati sono tutelati meglio che qui. E la Polonia è un paese che ha fatto un grande balzo economico senza ridurre i propri lavoratori in schiavitù.
Artem Tidva, attivista sindacale di Kiev, ha suggerito che forse i promotori del nuovo del codice del lavoro sono piuttosto lontani dalla realtà quotidiana dei lavoratori ucraini:
Очевидно, що ні Мілованов, ні Третьякова ніколи не працювали і не проходили співбесід. Їм ввижається, що при прийомі на роботу працівник диктує працедавцеві умови свого найму. Як такі люди працюють у міністерствах? Їх просто ставлять на такі місця, як лобістів і пропагандистів певних економічних перетворень. Трансформації, які вони нам несуть полягають у спрощені процедури звільнення матерів з дітьми до 3 років, ліквідація поняття перерви на роботі, понаднормова робота вважатиметься звичайною роботою, скорочення додаткових відпусток у зв'язку зі шкідливими умовами праці, масовий перехід на короткострокові контракти і ще багато новорічних сюрпризів.
È ovvio che né Milovanov né Tretyakova hanno mai lavorato né sostenuto un colloquio di lavoro. Pensano che, durante il processo di assunzione, sia il lavoratore a dettare le condizioni. Come fa questa gente a lavorare nei ministeri? Sono chiamati a ricoprire queste posizioni soltanto in quanto lobbisti e promotori di certi tipi di trasformazione economica. I cambiamenti che stanno apportando riguardano la semplificazione del processo di licenziamento delle madri con figli fino a tre anni di età, l'eliminazione del concetto di pausa sul lavoro, lo straordinario considerato come normale orario lavorativo, l'eliminazione di giorni di ferie supplementari per i lavori pericolosi, il passaggio in massa a contratti a breve termine e tutta una serie di altre sorprese di Capodanno.
Grazie a ulteriori proteste pianificate in tutto il paese, è probabile che i diritti dei lavoratori diventino un argomento politico incandescente nel 2020. In una lettera aperta indirizzata a Zelensky, un sindacato dei lavoratori metalmeccanici della regione di Dnipro ha trasformato l'invito filosofico di fine anno del presidente in qualcosa di più concreto: “Da che parte stai?“ I lavoratori ucraini lo scopriranno presto.