Sondaggio svolto sull'attività dei volontari del progetto Lingua di Global Voices

Presentazione dell'indagine

Ai fini della mia ricerca, ho deciso di svolgere un'indagine per meglio comprendere l'esperienza dei volontari che lavorano in Global Voices. Ho quindi creato un questionario per raccogliere le risposte di tutti i collaboratori che ogni giorno traducono per la community. L'obiettivo era quello di comprendere meglio il loro profilo, l'esperienza con GV, i loro obiettivi e le loro motivazioni e le problematiche che hanno incontrato durante il loro impegno giornaliero.

Prima di tutto ho creato l'indagine e ho deciso di dividerla in tre sezioni principali.

Come è stato detto nella prima sezione, è di vitale importanza in questo tipo di indagini concentrarsi sul profilo dei rispondenti: per questo motivo, la prima sezione dello studio si prefigge di comprendere il profilo dei volontari. Al suo interno vi sono domande relative al loro background, come la loro lingua madre, il loro paese di origine, il loro livello di istruzione, la loro esperienza professionale nella traduzione, la loro occupazione e se hanno già partecipato in passato ad altre iniziative di crowdsourcing.

La seconda sezione ha a che fare con l'attività di volontariato svolta dai collaboratori. Questa parte ha l'intento di investigare sull'attività dei volontari (da quanto tempo traducono e quanti articoli sono in grado di tradurre in altre lingue) e le motivazioni che li hanno spinti a partecipare. Per quanto riguarda la motivazione, l'approccio che ho scelto è basato sul modello di dualità intrinseca/estrinseca già esplorato nella prima sezione. In questo caso ho deciso di dare la possibilità agli intervistati di rispondere più liberamente, in modo che potessero aggiungere più motivazioni invece della risposta univoca.

Infine, la terza sezione ha lo scopo di conoscere l'opinione degli intervistati sull'intera organizzazione di Global Voices e su cosa dovrebbe essere migliorato.

Alcune delle domande richiedevano risposte chiuse del tipo sì/no o a scelta multipla, mentre altre, soprattutto nella terza sezione, erano per la maggior parte aperte e l'intervistato aveva la possibilità di rispondere liberamente.

Una volta preparata l'indagine, ho chiesto al manager di Lingua Mohamed ElGohary [en, come i link seguenti] di inviarlo a tutti i team di volontari, in modo da ricevere il maggior numero di risposte possibili. Ho anche inviato il link sull'app Lingua Slack nei vari canali di Global Voices, per raggiungere un pubblico più vasto.

I risultati

L'indagine ha ottenuto risposte da 155 volontari in totale. Rispetto al numero totale di volontari, si parla di un numero davvero esiguo di volontari disposti a rispondere al sondaggio, ma credo che possa essere comunque utile analizzare i risultati, in quanto possono offrirci degli spunti interessanti.

Il profilo dei volontari

Come già sottolineato, la prima sezione dell'indagine è incentrata sull'analisi del profilo dei volontari. Questa è una parte importante in cui viene esposto il background dei collaboratori ed è molto utile per comprenderne la provenienza, l'esperienza e la formazione.

Nella prima domanda si chiedeva ai volontari di dichiarare il loro paese di origine.

I collaboratori di Global Voices provengono da diversi paesi, da diversi continenti e con una predominanza di italiani (41 intervistati). Ciò è probabilmente dovuto al fatto che ho inviato specificamente il sondaggio al gruppo Google dei volontari italiani e questo mi ha permesso di ottenere molte risposte da parte loro. A parte l'Italia, c'è stata una grande risposta dalla Francia, con 21 persone, seguita da Polonia e Russia (9 intervistati), India, Argentina e Brasile (5 intervistati), Spagna, Egitto e Grecia (4 intervistati), Cecoslovacchia, Cile, Camerun (3 intervistati), Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Austria, Nigeria, Serbia, Senegal, Paesi Bassi, Belgio, Kenya (2 intervistati), mentre tutti gli altri paesi hanno contato un solo partecipante ciascuno.

Anche le loro lingue madri sono molte e diverse, come previsto. Tra queste vi sono lingue ben note come l'italiano, l'inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo, il russo, il polacco, l'arabo, il portoghese, il ceco, l'olandese, il serbo, il greco, l'ucraino, il giapponese, il coreano, il macedone, il danese, il turco, l'albanese, il  cinese, il filippino, il bielorusso, il bengalese, l'indonesiano e lo swahili, mentre molti hanno indicato come lingua principale una meno conosciuta, tra le quali il malgascio, l'assamese, l'odia, il fulani, il creolo, l'igbo, il santali e il tharu.

L'indagine ha anche chiesto agli intervistati di dichiarare la loro età. La maggioranza dei collaboratori ha un'età compresa tra i 25 ei 35 anni (38,1%), mentre il 32,3% degli intervistati ha più di 35 anni e il 29,7% ha un'età compresa tra i 18 ei 25 anni. Non c'erano minorenni che collaboravano con Global Voices tra gli intervistati.

Per quanto riguarda il livello di istruzione, la maggior parte degli intervistati è in possesso di una laurea magistrale (47,7%), mentre il 44,5% possiede una laurea triennale. Solo il 2,6% dei volontari ha un dottorato di ricerca, mentre l'1,9% ha solo un diploma di scuola superiore.

Ho chiesto ai volontari la loro esperienza nella traduzione e se hanno ricevuto o meno una formazione specifica o accademica vera e propria in traduzione. Poco più della metà degli intervistati (52,3%) ha dichiarato di avere una certa esperienza, il 27,7% ha esperienza professionale e il 20% non ha alcuna esperienza. Per quanto riguarda la formazione specifica gli intervistati sono divisi: poco più della metà ha affermato di averla ricevuta (51,6%), mentre un numero minore ha dichiarato di non averla ricevuta.

Ho anche ritenuto interessante capire se le persone che partecipano al progetto sono per lo più traduttori professionisti o studenti in cerca di esperienza. I risultati hanno mostrato che la maggior parte dei volontari non sono né studenti né traduttori professionisti, e svolgono tutt'altra occupazione. Gli studenti partecipanti al progetto costituiscono il 21,9% del totale, mentre i traduttori professionisti costituiscono il 25,2%.

Infine, ho deciso di chiedere ai collaboratori se avessero già collaborato con altre organizzazioni no profit prima di prendere parte a Global Voices. La maggioranza ha dichiarato di sì (69,7%).

Attività di volontariato di traduzione

La seconda sezione dell'indagine era relativa all'attività di volontariato nel progetto Global Voices. La prima domanda aveva lo scopo di chiedere agli intervistati da quanto tempo collaborano con l'organizzazione. La maggioranza dei volontari (34,20%) collabora al progetto da più di un anno, il 15,50% partecipa da un anno, il 29% da sei mesi e il 21,30% da meno di tre mesi.

La seconda domanda intendeva ricevere una risposta su quanti articoli i volontari fossero in grado di tradurre mensilmente. Come si può vedere dal grafico seguente, il 47,7% degli intervistati, cioè la maggioranza, non ha molto tempo da dedicare al volontariato in quanto può tradurre solo un articolo al mese. Mentre il 28% dei volontari ha la possibilità di tradurre circa tre articoli al mese, il 10,30% circa cinque, il 4,50% circa dieci e solo il 9% può tradurre più di dieci articoli. Ciò è comprensibile in quanto il volontariato non è l'occupazione primaria degli intervistati, ma è piuttosto un'attività secondaria svolta durante il tempo libero.

La domanda successiva è una delle più importanti perché riguarda le motivazioni dei volontari. Ho basato questa domanda sulla dualità intrinseca/estrinseca dividendo le possibili risposte in due diversi gruppi.

Per il gruppo intrinseco ho invitato gli intervistati a scegliere tra le seguenti opzioni: rendere disponibili informazioni in altre lingue, aiutare la causa dell'organizzazione, perché ho trovato il progetto intellettualmente stimolante, per divertimento, per sentirmi parte di una squadra, per impegnarmi in cause sociali e politiche; per il gruppo estrinseco, invece, ho proposto le seguenti opzioni: per migliorare le mie capacità di traduzione, per migliorare le mie competenze nella lingua di partenza e di arrivo, per attirare più clienti, per ricevere riconoscimenti dalla società, per migliorare la mia autostima.

Avevano la possibilità di scegliere più di un'opzione. Per il gruppo estrinseco l'opzione con maggiori consensi è stata “per migliorare le mie capacità di traduzione”, con 124 intervistati, mentre per il gruppo intrinseco l'opzione con maggiori consensi è stata “per rendere disponibili le informazioni in altre lingue”, con 123 persone. Le altre risposte molto popolari con un numero alto di consensi, ivi presentate in ordine decrescente, sono: “perché ho trovato il progetto intellettualmente stimolante” (104 intervistati), “per aiutare la causa dell'organizzazione” (83 intervistati), “per impegnarmi in cause sociali e politiche” (77 intervistati) e ” per migliorare le mie competenze linguistiche nella mia lingua source e nelle mie lingue target”(74 intervistati).

D'altra parte, i fattori meno motivanti erano “ricevere riconoscimento dalla società”, con appena 15 intervistati su 155, “attrarre più clienti” (22 intervistati), “migliorare l'autostima” e “sentirsi parte di una squadra ”, entrambi con 26 intervistati.

Come previsto, gli intervistati hanno scelto una serie di cause intrinseche ed estrinseche che li spingono a partecipare al progetto, confermando così l'idea che non c'è una sola motivazione per prendere parte alle attività di volontariato.

Quando è stato chiesto di scrivere qualsiasi altra motivazione che potesse venire in mente, alcuni intervistati hanno scritto quanto segue:”esperienza che fa curriculum” e “fare esperienza” (due motivazioni estrinseche molto importanti), “fare qualcosa per combattere la disinformazione” e “per avere un nuovo hobby significativo”(due diverse motivazioni intrinseche). Come affermato nella sezione precedente, credo che dare agli intervistati la possibilità di aggiungere altri motivi per la loro partecipazione sia estremamente importante per comprendere meglio le loro motivazioni, anche se in questo caso particolare non ho ricevuto tante risposte aggiuntive rispetto a quanto invece mi aspettavo.

In conclusione, possiamo dedurre che la cosa più importante per i collaboratori di Global Voices è il fatto che grazie al loro lavoro hanno la possibilità di migliorare la loro capacità di traduzione e allo stesso tempo rendere disponibili le informazioni in altre lingue, ampliando così la conoscenza in altri paesi.

Un'altra domanda fondamentale che ho inserito nel questionario è stata su cosa avrebbe motivato i collaboratori a partecipare più attivamente al progetto. È interessante notare come la maggior parte degli intervistati abbia scelto “feedback da parte di traduttori professionisti” piuttosto che “pagamento” come motivazione principale. Ciò significa che i collaboratori sono principalmente interessati a migliorare le loro competenze traduttive e ad avere feedback sul proprio lavoro. Ciò è anche in linea con i risultati ottenuti dallo studio della Rosetta Foundation (Fondazione Rosetta), secondo i cui studi il feedback di traduttori qualificati è stato scelto come mezzo principale con cui i volontari vorrebbero essere motivati. Inoltre, come vedremo in seguito, molti collaboratori hanno indicato come uno dei problemi principali dell'organizzazione il fatto che non ci siano abbastanza feedback sulle traduzioni. È interessante notare che il secondo fattore motivante è stato il “pagamento”. Questa può essere una contraddizione, considerando che lo scopo di Global Voices è quello di collaborare come volontari, quindi senza alcuna remunerazione, ma è comprensibile poiché sarebbe un'ottima motivazione per qualsiasi individuo.

Le opinioni su Global Voices

L'ultima sezione è finalizzata alla scoperta di opinioni, potenziali problemi e consigli su Global Voices.

Con la prima domanda si è cercato di capire se la traduzione per GV fosse considerata dai partecipanti come un'attività gratificante. Quello che è emerso dai risultati è che quasi la totalità (96,8%) degli intervistati ha trovato il lavoro soddisfacente e gratificante, e questo è estremamente interessante poiché significa che i collaboratori sono motivati ​​anche dal lavoro stesso, a parte le cause esterne che sono state precedentemente analizzate.

Un problema che ho esaminato in questa sede è il feedback. Come accennato in precedenza, i feedback sono un fattore motivante molto importante, ed è il motivo per cui ho chiesto agli intervistati se ci fossero abbastanza feedback sulle traduzioni. Ciò che è emerso è che il 68,4% del totale ritiene che i feedback non siano sufficienti, rispetto al 31,6% che ritiene non siano necessari altri commenti. Questo è, a mio parere, molto importante poiché le osservazioni sulle traduzioni sono vitali e fondamentali per migliorare e fare un lavoro migliore in futuro, quindi è qualcosa che non dovrebbe mancare in nessuna organizzazione. Inoltre, per capire se i commenti, le correzioni e i feedback degli editor siano stati sempre ritenuti appropriati, ho deciso di chiedere ai volontari e dai risultati è emerso quanto segue. Una parte importante dei collaboratori, esattamente il 25,2%, ritiene che le correzioni non siano sempre corrette e accurate, mentre la maggioranza, composta dal 74,8%, ritiene che le correzioni lo siano.

Un altro problema che ho riscontrato durante il mio lavoro con Global Voices è il fatto che a volte è possibile trovare piccoli errori nei testi source (testi nella lingua di partenza). Pertanto, ho chiesto ai volontari se hanno riscontrato lo stesso problema durante la traduzione dei loro articoli. Quello che è emerso dall'indagine è che è frequente riscontrare errori nei testi originali. A tal proposito infatti il 63,9% dei collaboratori ha risposto positivamente alla domanda, mentre il 36,1% ha risposto di non aver mai riscontrato errori.

La domanda successiva è stata: “Trovi che le traduzioni di altre persone siano sempre adeguate e leggibili?”. La domanda era finalizzata a comprendere la qualità delle traduzioni e a vedere come risultassero, agli occhi dei collaboratori, i testi in lingua target (lingua di partenza) di Global Voices. Le risposte sono state diverse: la maggioranza degli intervistati, ovvero il 63,9% dei partecipanti, ritiene che gli articoli in lingua target siano di buona qualità, poiché adeguati e leggibili, mentre solo il 36,1% li ritiene non sempre appropriati e scorrevoli. Ciò può essere dovuto al fatto che ci sono piccoli errori grammaticali o stilistici nei testi di arrivo, che rendono, sotto alcuni punti di vista, problematica la traduzione.

L'ultima questione che ho voluto prendere in considerazione è stata quella del tempo impiegato per la pubblicazione delle traduzioni, dato che ho notato che a volte, almeno per quanto riguarda il team italiano, può volerci del tempo prima che i testi nella lingua target (o lingua d'arrivo) vengano pubblicati e ho voluto approfondire il problema più nel dettaglio. Ho chiesto ai partecipanti di indicare se di solito le loro traduzioni vengano pubblicate entro una settimana, due settimane o più di due settimane. Quello che è emerso è che il 63,2% dei collaboratori riesce a ottenere la pubblicazione delle proprie traduzioni entro una sola settimana dal completamento del lavoro, mentre il 21,3% ha riferito che sono necessarie almeno due settimane per ottenere la pubblicazione delle traduzioni nella lingua d'arrivo e il 15,5% dei collaboratori riesce a vedere il proprio lavoro pubblicato dopo più di due settimane. Questo non è avvenuto nella mia esperienza personale, il che significa che il ritardo nella pubblicazione potrebbe essere solo un problema per il team italiano.

Le ultime due domande dell'indagine hanno dato agli intervistati la possibilità di rispondere più liberamente. La prima domanda aveva lo scopo di raccogliere informazioni sui principali problemi incontrati dai partecipanti durante la loro collaborazione con Global Voices. Solo 77 persone hanno risposto alla domanda, su 155 intervistati. Sebbene una piccola parte delle risposte (26) affermasse che non vi fosse alcun problema nell'organizzazione e nella gestione di Global Voices, le altre risposte hanno evidenziato diversi problemi che possono essere classificati in diversi gruppi. Una delle principali problematiche riscontrate dai partecipanti riguarda, come accennato prima, la lunga attesa per l'approvazione degli articoli. A volte gli articoli non vengono pubblicati affatto, come alcune persone hanno sottolineato. Questo sembra essere un grosso problema per i collaboratori, se diamo un'occhiata a ciò che hanno indicato nella casella dei commenti:

“A volte gli articoli sulle notizie recenti vengono tradotti presto, ma pubblicati molto più tardi”, “Molto tempo in attesa dell'approvazione dell'articolo”, “Spesso gli articoli che ho tradotto non vengono pubblicati”, “A volte è necessario molto tempo prima che un articolo venga pubblicato dopo il controllo da parte di un editor e viene poi pubblicata, quindi se si tratta di ‘ultime notizie’, la tua traduzione perde il senso di urgenza”, “Spesso ci vuole più tempo per la pubblicazione della traduzione”,” Ho tradotto un articolo alla fine di settembre e non è ancora sul sito”, “Gli articoli richiedono troppo tempo per essere pubblicati, diminuendo la pertinenza delle notizie” e “A volte alcuni articoli sono rimasti inediti per due mesi ”.

Un altro problema comune è stata la difficoltà nel reperire articoli disponibili e la concorrenza che quindi si crea nella prenotazione dei testi da tradurre, in cui il numero di volontari è maggiore rispetto al numero di articoli che necessitano di traduzione. Questi commenti sono la prova del problema: “Troppa concorrenza per tradurre nuovi articoli (“l'aria di competizione” non è per niente adatta a un ambiente di volontariato secondo me)”, “Ci sono troppi traduttori sulla piattaforma e trovo spesso difficile ottenere un nuovo articolo da poter prenotare e tradurre”,” È molto difficile e noioso trovare un articolo da tradurre “,” Troppe persone interessate alla traduzione, quindi è difficile trovare un articolo che non sia ancora stato prenotato e tradotto”,” A volte non restano più articoli da tradurre”,“ Ci sono molti traduttori ma non ci sono articoli a sufficienza per tutti per poter partecipare attivamente al progetto”,“ Il numero di post che possiamo tradurre è ridotto e limitato.”,“ Nessun articolo disponibile ”.

Alcuni commenti riguardavano la mancanza di comunicazione o organizzazione nella gestione del flusso di lavoro e tra i collaboratori, come i seguenti: “La maggior parte dei volontari italiani non usa Slack, quindi non c'è molta comunicazione nel canale”, “Alcuni problemi con la direzione riguardo al modo in cui vengono gestite le politiche interne”, “Il coordinamento di alcuni gruppi è molto frammentato, manca di organizzazione, leadership e comunicazione […] C'è un'estrema mancanza di impegno e collaborazione tra alcuni gruppi e praticamente nessun modo di stabilire un rete tra i membri”, “Divario di comunicazione”.

Alcuni dei collaboratori hanno riscontrato problemi nell'utilizzo della piattaforma, come dimostrano queste risposte: “Quando ho iniziato, non sapevo come utilizzare la piattaforma di traduzione GV”, “A volte è un po'difficile lavorare con il software WordPress.”, “[È difficile] acquisire familiarità con la piattaforma”, “L'editor di testo predefinito è scomodo da usare”, “Devi avere un po ‘di pazienza per imparare a utilizzare le risorse disponibili. Gli editor sono molto utili ”.

Un problema minore che alcuni dei collaboratori devono affrontare durante il loro lavoro è la mancanza di editor o coordinatori per la loro lingua: “Traduco in catalano, ma non abbiamo un Project Manager e non ricevo alcun feedback sulla qualità delle mie traduzioni”, “Manca un coordinatore per la traduzione polacca”, “Non sono disponibili nessuna supervisione e nessuna correzione per la lingua coreana”, “Non esiste un responsabile nel mio paese per correggere le mie traduzioni”. Questo potrebbe essere un grosso problema nel quale, come illustrano i commenti, la mancanza di editor comporta una mancanza di correzioni e feedback in quella lingua specifica, e ciò potrebbe far sì che la traduzione possa risultare o essere superficiale.

Alcune persone si sono lamentate della lunghezza degli articoli, come “Alcuni articoli sono piuttosto lunghi e sottovaluto il tempo necessario per tradurli” o “Alcuni post sono troppo lunghi”. Questo, tuttavia, non ha a che fare con il team di Lingua, ma è piuttosto un problema legato agli autori degli articoli originali, ovvero quelli della redazione.

Oltre ai problemi condivisi da più partecipanti, l'indagine include anche commenti aggiuntivi specifici. In un caso, un individuo sottolinea il fatto che “A volte c'è disaccordo con gli editor su una traduzione e questo può creare discussioni abbastanza spiacevoli”. Questo può essere un problema quando più di un editor interviene nel processo di correzione, ma questo non è il caso del team italiano.

Un commento che ho trovato particolarmente degno di nota è il seguente: “C'è una tendenza (anche se forse meno che in precedenza) che le traduzioni vengano utilizzate come documenti di origine per nuove traduzioni, piuttosto che cercare traduttori dalla lingua di origine originale alla nuova lingua di destinazione, che è una cattiva pratica”. Anche questa è una questione interessante relativa all'organizzazione: la cosa migliore sarebbe tradurre direttamente il post originale in diverse lingue, invece di tradurle nuovamente.

L'ultima sezione dell'indagine è focalizzata su ciò che potrebbe essere arricchito nell'organizzazione ed è stata creata per aiutare me e il manager di Lingua a capire cosa deve essere migliorato e come si può trarre vantaggio da Global Voices. Gli intervistati (72) hanno fornito diversi suggerimenti e consigli che in un certo senso riflettono le osservazioni formulate nella sezione precedente. Ancora una volta, possiamo dividere i commenti in gruppi, poiché molti di loro si assomigliano.

Il primo gruppo di osservazioni si riferisce alla questione del feedback, che abbiamo analizzato in precedenza. Molti partecipanti ritengono che ci dovrebbero essere più feedback sulle traduzioni: “Potrebbero fornire più feedback ai traduttori e pubblicare tutte le traduzioni”, “Penso che il feedback dei traduttori professionisti aiuterebbe a migliorare la qualità delle traduzioni”, “Ricevere feedback da parte di traduttori professionisti o editor in modo che i traduttori volontari possano migliorare il loro lavoro”, “Più feedback/formazione per i traduttori non professionisti, quindi il carico di lavoro degli editor è ridotto e i risultati sono nettamente migliori”,”[Ci dovrebbe essere] un feedback sistematico su ogni traduzione eseguita” o “Feedback e suggerimenti da altri traduttori più esperti”.

Il problema del ritardo nella pubblicazione potrebbe essere risolto aumentando il numero di editor, come suggeriscono alcuni collaboratori: “Penso che Global Voices debba aumentare il numero di editor in modo che gli articoli possano essere pubblicati più rapidamente”, “[Dovrebbero] avere di più editor”,”[Dovrebbero esserci] più editor per poter controllare e pubblicare le traduzioni più velocemente in modo che le informazioni siano sempre aggiornate” e “Suggerirei loro di allargare la comunità in modo che più persone possano aiutare gli editor con il articoli ”.

Come accennato in precedenza, alcuni dei volontari sono preoccupati per il numero di traduttori che sono molti di più rispetto al numero di articoli che necessitano di una traduzione. Alcuni collaboratori hanno cercato di suggerire soluzioni a questo problema: “Quando ci sono molti più traduttori di quanti sono gli articoli pubblicati, il reclutamento di nuovi traduttori dovrebbe essere temporaneamente interrotto. Forse si potrebbe utilizzare una lista di attesa “o” Per non consentire alle persone di prenotare più di un articolo da tradurre alla volta” o “Dovrebbero esserci più articoli da tradurre. A volte è scoraggiante scoprire che un articolo che desideriamo tradurre è già stato tradotto”. Potrebbero essere tutte soluzioni per risolvere il problema.

Per quanto riguarda il problema della mancanza di comunicazione, vengono anche segnalati alcuni suggerimenti: “La comunicazione tra i membri del team dovrebbe essere incoraggiata in qualche modo (es. Incoraggiare l'uso di Slack, pianificare eventi online per incontrarsi, ecc.)”, “Penso che creare eventi o incontri online su argomenti come i diritti umani, il giornalismo partecipativo o anche conosciuto come citizen journalism, il multiculturalismo può essere utile per i membri di GV al fine di migliorare la capacità di traduzione e scrittura e anche per avere uno scambio di opinioni.

Sarebbe anche bello se ci fossero incontri di gruppo mensili o annuali con i membri del GV appartenenti allo stesso paese”, “Fare incontri o eventi che raccolgano i volontari ogni anno per discutere e scambiare esperienze”, “Avere più senso di gruppo. Nel mio caso, ad esempio, non so nemmeno chi siano gli altri traduttori per la lingua catalana”, “Cercherei di essere più attivo sui social media, usando diversi account”. La tendenza principale è la disponibilità a organizzare incontri durante i quali i volontari possono finalmente incontrarsi; questa può essere un'ottima idea ma forse non sarebbe così facile da realizzare, dato che i partecipanti provengono da parti molto diverse del mondo. Però potrebbe essere di gran lunga migliorata la partecipazione ai social media.

Un altro suggerimento comune tra i commenti riguarda l'idea di creare una sorta di glossario per i traduttori da utilizzare durante il loro lavoro. Questo li aiuterebbe a dare coerenza alle loro traduzioni, poiché spesso gli argomenti sono simili ma i traduttori sono diversi: “Forse a volte un glossario aggiornato su un paese o un argomento (questioni di genere, diritti sociali, ecc.) può risultare utile in modo da non entrare in confusione nella scelta delle parole”, “Usare una memoria di traduzione o un glossario per i termini più comunemente usati [sarebbe auspicabile]. Ad esempio: ho tradotto alcuni articoli sulla violenza di genere, ma ci sono anche traduzioni su questo argomento di altri volontari. Dovremmo usare gli stessi termini”.

Molti commenti riguardano l'argomento della motivazione e della “ricompensa”, come i seguenti:

“[Dovrebbero] trovare un modo per premiare i volontari”, “[Dovrebbero esserci] più incentivi per i traduttori”, “[Dovrebbero] fornire qualche ricompensa ai traduttori di lunga data”, “Forse i traduttori potrebbero ricevere degli incentivi o pagamenti o magari un biglietto per il cinema gratuito dopo aver fatto sei o più traduzioni”, “Stipendi per volontari e altri benefici sarebbero altamente motivanti ”.

Uno dei commenti sottolinea il problema della gestione delle nuove traduzioni dicendo che “ [Dovrebbe essere creato] un elenco di articoli che devono essere tradotti nelle diverse lingue, in modo da non dover continuare ad aggiornare la pagina o perdere tempo cercando tra tutti i vecchi articoli”. Nella mia esperienza, questo potrebbe essere molto utile, poiché è vero che trovare un articolo disponibile a volte può richiedere molto tempo. Un altro chiede un migliore controllo del testo di arrivo: “Per correggere meglio le traduzioni per evitare errori come errori di ortografia, frammenti nella lingua di partenza, errori di punteggiatura, ecc. Che possono apparire in alcune traduzioni”.

Infine, si fanno due considerazioni sulla visibilità del sito nel mondo: “[Global Voices] non è ancora molto conosciuto ed è letto solo da un ristretto numero di persone, quindi forse c'è bisogno di più pubblicità” e “Bisogna rendere ogni post leggibile sui social e non solo sul sito GV ”.

Conclusione

Questa indagine aveva lo scopo di fornire una panoramica sul profilo e sugli obiettivi dei volontari coinvolti nel progetto. Si è compreso che ciò che guida il volontario è un complesso di motivazioni interne ed esterne che possono variare molto a seconda del profilo di ogni singolo volontario, come è stato discusso anche nella prima sezione.

Si è inoltre capito che la maggior parte degli intervistati si sentirebbe più motivata se i feedback fossero forniti da traduttori professionisti esperti, oltre a ricevere un'eventuale remunerazione da parte dell'organizzazione.

Sono state analizzate le principali problematiche relative a Global Voices, che possono essere riassunte come segue: mancanza di feedback, ritardo nella pubblicazione degli articoli, il fatto che ci siano troppi volontari rispetto al numero di articoli da tradurre, mancanza di comunicazione o gestione, mancanza di coordinatori ed editor per alcune lingue. Inoltre, grazie all'ultima domanda inserita nell'indagine, sono stati raccolti dei suggerimenti su cosa possa essere migliorato al fine di risolvere i principali problemi che sono stati precedentemente menzionati. L'auspicio è che l'indagine possa essere uno strumento per raccogliere dati e implementare gli aspetti che necessitano dei miglioramenti, così da creare una comunità che possa funzionare in modo più efficiente.

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