Le donne protestano in tutto il Paese per il ritiro ufficiale della Turchia dalla Convenzione di Istanbul

Uno screenshot preso dal report di Voice of America Turkey Service, https://www.youtube.com/watch?v=HCA4nL1Qo9E

Migliaia di donne hanno marciato [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] attraverso le più grandi città in Turchia il 1° luglio scorso per protestare contro il ritiro ufficiale della Turchia dalla Convenzione di Istanbul. Pesanti interventi da parte della polizia e violenze sono stati segnalati in tutto il Paese.

La Turchia ha annunciato la sua decisione di ritirarsi dalla Convenzione il 20 marzo 2021. La Convenzione di Istanbul [it] è un trattato sui diritti umani giuridicamente vincolante creato dal Consiglio europeo che si impegna a prevenire, perseguire ed eliminare la violenza domestica e promuovere l’uguaglianza di genere. È stato possibile firmarlo nel 2011 ed è stato firmato da 45 stati.

Edogan ha espresso per la prima volta il suo interesse a lasciare la convenzione nel 2020. La decisione finale è giunta dopo che il presidente ha presentato un piano per i diritti umani il quale avrebbe, secondo lui, “migliorato i diritti e le libertà in Turchia ed aiutato il Paese a soddisfare gli standard dell’Unione Europea”.

La polizia turca blocca le donne mentre manifestano contro la decisione della Turchia di ritirarsi dalla Convenzione di Istanbul, ad Istanbul, Turchia, 01 Luglio 2021. Foto di Sedat Suna/EPA-EFE@epaphotos

Nella città turca di Izmir, le donne sono state bloccate dalle barricate della polizia, che hanno portato al canto “costruite le barricate per gli assassini, non per le donne”. La polizia ha usato gas lacrimogeni e picchiato alcuni manifestanti, secondo quanto riportato dal Gazete Duvar.

18.45 – Izmir…

Questo non è Handmaid's Tale, questa è Istanbul oggi. La polizia attacca le donne che sono lì per difendere il loro diritto a non essere uccise, che protestano contro il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul.

I manifestanti nel centro di Istanbul hanno mostrato cartelli con scritto “Noi non ci arrendiamo sulla Convenzione di Istanbul. Per noi non è finita.”

Nel frattempo, ad Istanbul, questa volta viene usato gas lacrimogeno contro le donne che marciano a sostegno della #ConvenzionediIstanbul dalla quale la Turchia è ufficialmente uscita oggi.

Prima del ritiro ufficiale, decine di donne in tutta la Turchia hanno condiviso video si se stesse unite sotto lo slogan #istanbulsözleşmesihepimizin (la Convenzione di Istanbul è nostra) [tr]:

La Convezione di Istanbul è la Convenzione di Lale, di Irem, di Deniz, di Melis. È la mia, la tua, è la convezione di tutti. #laConvenzionediIstanbulènostra Non ci arrendiamo! #l'1lugliosiamoinrivolta

Ad un evento del 1° luglio, al palazzo presidenziale ad Ankara per il “Piano di azione per la lotta alla volenza contro le donne”, il presidente Erdogan ha insistito sul fatto che il Paese e la sua leadership si impegnano nel porre fine alla violenza contro le donne nonostante la decisione di ritirarsi dalla convenzione. “Così come la lotta alla violenza contro donne non è iniziata con questo trattato, così il nostro impegno non finirà per il nostro ritiro”, [Erdogan] ha detto. Il presidente ha suggerito numerose altre misure per sostituire la convenzione, incluso la revisione dei processi giudiziari, il miglioramento della protezione e la raccolta di dati sulla violenza domestica.

Il punto di vista tra le iniziative della società civile che lottano per i diritti delle donne di Turchia è differente. Secondo l’iniziativa “We Will Stop Femicide” (WWSF) (Fermeremo il femminicidio) “300 donne turche sono state uccise lo scorso anno, la maggior parte dai loro partner. Altre 171 sono state trovate morte in circostanze sospette”, ha dichiarato Gülsüm Kav, fondatrice del WWSF, al The Guardian. Solamente in questo anno, la piattaforma ha documentato 130 femminicidi da gennaio e 99 casi di donne morte in circostanze sospette, secondo i report mensili dell’iniziativa.

Nel frattempo, le proteste del 1° luglio non hanno avuto luogo solo nelle strade.

Le coraggiose donne della Turchia protestano contro la spregevole decisione del governo di ritirarsi dalla #ConvenzionediIstanbul – un trattato internazionale che protegge le donne dalla violenza e dagli abusi. Noi NON ci arrenderemo. Difendi i diritti delle donne. #laConvenzionediIstanbulSalvaVite

Il portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, in risposta al ritiro della Turchia il 1° luglio, ha affermato che la mossa è stata “un passo indietro per lo sforzo internazionale di porre fine alla violenza contro le donne”.

Il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul è profondamente deludente e rappresenta un passo indietro rispetto allo sforzo internazionale di porre fine alla violenza contro le donne. Esortiamo tutti gli stati a rafforzare la loro prevenzione e la loro risposta a tutte le forme di violenza di genere.

Il segretario generale di Amnesty International, Agnes Callarmand, ha affermato che il ritiro ha mandato un “messaggio irresponsabile e pericoloso”:

Il ritiro della #Turchia dalla #ConvenzionediIstanbul ha riportato indietro di dieci anni i diritti delle donne. Questa è la punta dell’iceberg: una campagna mondiale organizzata contro i diritti delle #donne, SRR, uguaglianza, #genere e #dirittiLGBTIQ. Dobbiamo rimanere insieme per resistere ad ulteriori assalti.

Un ricorso del tribunale per fermare il ritiro è stato respinto la scorsa settimana.

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