Poetessa antimilitarista arrestata in Russia e accusata di terrorismo per uno spettacolo teatrale

Screenshot dal video del processo a Evgenija Berkovič

Ženja Berkovič,  regista nota [ru, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] per i suoi progetti teatrali indipendenti, e la drammaturga  Svetlana Petrijčuk sono state arrestate a Mosca il 4 maggio in quanto sospettate di giustificare il terrorismo con il loro spettacolo teatrale “Finist Jasnij Sokol.” Il titolo fa riferimento a una fiaba russa, Финист Ясный Сокол (Finist, il falcone di cristallo), in cui si narra la storia di una ragazza e delle mille peripezie che è costretta ad affrontare per salvare il suo splendido promesso sposo e vivere per sempre felici e contenti.

Lo spettacolo riguarda le vite di alcune donne russe che incontrano online dei militanti dell'ISIS in cerca di moglie e scappano via per sposarli. Tutto si basa sugli interrogatori di coloro che sono ritornate con anche monologhi basati su documenti, interviste, testi ed esperienze personali che ritraggono queste donne e il sistema giuridico russo.

Esistono altri esempi simili, di ragazze che sono fuggite e sono state condannate ad anni di prigione in Russia. Il caso più famoso è quello di Varvara Karaulova, condannata dalla corte russa nel 2016 a scontare 4 anni e 5 mesi in una colonia penale. A maggio 2015 Karaulova aveva provato a entrare nel territorio siriano controllato dallo Stato Islamico, ma era stata arrestata in Turchia e rispedita in Russia.

Lo spettacolo descrive la violenza e il sessismo con cui le ragazze si scontrano quotidianamente prima dell'incontro online con i reclutatori, gli orrori vissuti dalle sopravvissute alla cattura e la violenza che hanno subìto sia durante la cattura che, una volta tornate in patria, dal sistema giudiziario russo.  

Screenshot da  video in cui si assiste alla lettura del monologo di “Finist Jasnij Sokol” durante il Festival del Teatro Indipendente Ljubimovka.

Riguardo lo spettacolo, un critico sul Giornale del Teatro di San Pietroburgo ha scritto:

То, что заставило этих девушек бежать в ИГИЛ (организация, запрещенная на территории РФ), то, что выталкивает их из одного круга в другой — инертное стагнирующее равномерно распределенное ординарное насилие…

По сути, это подлинный и очень подробный рассказ о том, как боевики вербуют в интернете. Как находят и ведут жертву, как выстраивают схожесть судеб и травм, как демонстрируют мужественность и романтичность и обещают безопасность. Насилие и правда о насилии ловко прячутся в тени говорящих о нем…

Каждая из девушек, о чем бы ни была ее история, насколько страшной или отвратительной, светится изнутри чувством собственного достоинства. Даже совершенно изувеченная последняя Марьюшка (ужас нарастает по восходящей) рассказывать о том, как погиб ребенок, как бежала со вторым и понимала, что в спину стреляют, будет твердо, хоть и тихо, жестко, хоть и сбиваясь. Юлия Скирина, самая маленькая из актрис, стоит напротив суда, говорит ровно, тихо, да теребит кончик косички, да трудно сглатывает боль, — в этих паузах и молчит ужас. Эта Марьюшка добрела до своего Финиста. В две сценические минуты скупо уложены резня и бомбежки, изнасилования и избиения, страх потерять детей, пояс шахидки и побег прямо в российскую тюрьму.

 Il motivo per cui le ragazze fuggono verso l'ISIS (un'organizzazione vietata sul territorio della Federazione Russa), ciò che le spinge da una parte all'altra è un'inerte, stagnante e uniforme violenza quotidiana. In effetti è un racconto molto accurato sul reclutamento online dei militanti. Su come trovano e guidano le ragazze, come rendono simili i destini e le ferite, come fanno sfoggio di mascolinità e romanticismo e come promettono sicurezza. La violenza e la verità in merito sono sapientemente nascoste all'ombra di coloro che ne parlano. Ognuna delle ragazze [nello spettacolo], indipendentemente da quale sia la sua storia, per quanto terribile o ripugnante, brilla di luce propria datale dall'autostima. Perfino l'ultimo personaggio, completamente sfigurato (l'orrore aumenta in ordine crescente), racconterà della morte del figlio, di come sia scappata con il secondogenito e di come abbia capito che stavano sparandole alla schiena. Appare persino decisa, anche se silenziosa; dura, anche se distaccata. Julia Skirina, la più piccola delle attrici, sta in piedi di fronte alla corte, parla in maniera obiettiva, tranquilla, e tira la punta della sua codina e ingoia a stento il dolore – in queste pause, l'orrore è muto. Quest'attrice interpreta una ragazza che ha raggiunto il suo Finist. I massacri e i bombardamenti, gli stupri e le botte, la paura di perdere i propri figli, la cintura esplosiva di un kamikaze e la fuga verso una prigione russa si condensano in una scena di due minuti. 

La produzione ha ricevuto due premi  ai Golden Mask Russian National Theater Awards del 2022, per i costumi e per la drammaturgia. Viene rappresentato dal 2021. La testata online Meduza cita il giornale online Čerta rivelando che, in quello stesso anno, era apparso un resoconto che criticava lo spettacolo sul sito del National Course – giornale  ufficiale del partito ultra-conservatore Movimento Nazionale per la Liberazione della Russia (NOD).
Gli autori del resoconto affermano che “Finist Jasnij Sokol”  è una performance “anti-russa” in cui si parla di ortodossia solamente in maniera negativa, si giustifica il terrorismo e l'estremismo e si glorificano i militanti dell'ISIS. Tuttavia, i difensori dei diritti umani sostengono che l'opera di  Berkovič è in realtà “anti-terrorista”. Meduza ha pubblicato il testo dello spettacolo in russo.

Oltre che regista, Berkovič è anche una poetessa. Si è fieramente dichiarata antimilitarista fin dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina a febbraio 2022.

Ženja Berkovič pubblicava le sue poesie su Facebook (la sua pagina adesso è stata cancellata). Lo scorso maggio ha scritto una poesia diventata virale su un nonno veterano di guerra che fa visita (in sogno) al nipote nel 2022, chiedendogli di non portare con sé il suo ritratto al corteo della seconda guerra mondiale e di non celare i propri affari in nome della sua memoria. Si fa riferimento al fatto che la propaganda statalista russa si è rivelata un successo nel glorificare la vittoria dell'URSS della seconda guerra mondiale e la si mette a confronto con la feroce invasione dell'Ucraina.  Global Voices propone una traduzione grezza della suddetta poesia: 

То ли новостей перебрал,
То ли вина в обед,
Только ночью к Сергею пришёл его воевавший дед.
Сел на икеевскую табуретку, спиной заслоняя двор
За окном. У меня, говорит, к тебе,
Серёженька, разговор.
Не мог бы ты, дорогой мой, любимый внук,
Никогда, ничего не писать обо мне в фейсбук?
Ни в каком контексте, ни с буквой зэт, ни без буквы зэт,
Просто возьми и не делай этого, просит дед.
Никаких побед моим именем,
Вообще никаких побед.
Так же, он продолжает, я был бы рад,
Если бы ты не носил меня на парад,
Я прошу тебя очень – и делает так рукой –
Мне не нужен полк,
Ни бессмертный, ни смертный, Серёженька, никакой.
Отпусти меня на покой, Серёжа,
Я заслужил покой.
Да, я знаю, что ты трудяга, умница, либерал,
Ты всё это не выбирал,
Но ведь я-то тоже не выбирал!
Мы прожили жизнь,
Тяжёлую, но одну.
Можно мы больше не будем
Иллюстрировать вам войну?
Мы уже всё, ребята,
Нас забрала земля.
Можно вы как-то сами?
Как-то уже с нуля?
Не нужна нам ни ваша гордость,
Ни ваш потаённый стыд.
Я прошу тебя, сделай так,
Чтоб я был наконец забыт.
- Но ведь я забуду, как в русском музее
Мы ловили девятый вал,
Как я проснулся мокрый,
А ты меня одевал,
Как читали Пришвина,
Как искали в атласе полюса,
Как ты мне объяснял, почему на небе
Такая белая полоса
За любым самолетом,
Как подарил мне
Увеличительное стекло…
- Ничего, отвечает дед,
Исчезая.
Тебе ведь и это не помогло.

Forse c'erano troppe notizie, o troppo vino a pranzo

Solo di notte suo nonno, che aveva combattuto nella II guerra mondiale, arrivò da Sergei.

Si sedette sullo sgabello Ikea, bloccando il giardino con la sua schiena

Fuori dalla finestra. Io, dice, voglio parlare a te, Serëženka.

Puoi, mio caro, amato nipote

Non postare alcunché di me su Facebook?

Nessun contesto, né con la né senza lettera z,

Non farlo, il nonno chiede.

Nessuna vittoria in mio nome,

Proprio nessuna.

Allo stesso modo, continua, ti sarei grato

Se non mi portassi al corteo

Te lo chiedo per favore, non mi alcun  reggimento

Né immortale né mortale, Serëženka, nessuno.

Lasciami riposare, Serëža,

Merito pace.

Sì, lo so che sei un gran lavoratore, intelligente, liberale,

Che non sei stato tu a scegliere.

Ma non l'ho scelto neanch'io!

Abbiamo vissuto le nostre vite, difficili ma intere.

Possiamo non

Illustrarvi più la guerra?

Siamo spacciati qui,

La terra ci ha preso.

Puoi in qualche modo farcela da voi?

Ripartire da zero?

Non ci serve il vostro orgoglio

Né la vostra celata vergogna.

Ti chiedo di fare questo

Di dimenticarti di me una volta per tutte.

-Ma poi dimenticherò come nel museo russo

Abbiamo conquistato il nono pozzo,

E che mi vestivi

Come leggevamo Prišvin,

Come cercavamo i poli sull'atlante,

Come mi spiegavi perché in cielo

C'è una linea così bianca

Dietro ogni aeroplano

Come mi porgevi

il binocolo…

-Va bene, risponde il nonno,

Sparire.

Non è servito nemmeno a te.

Berkovič ha continuato a pubblicare poesie contro la guerra e a giugno del 2022 ne ha scritta un'altra intitolata “Amate il teatro quanto lo amano i pesci?”. Questo componimento prende ispirazione dai report propagandistici secondo cui l'odore pungente proveniente dal Teatro di Mariupol [ita] era causato da un deposito di pesce nei sotterranei. In realtà il teatro era stato bombardato dalla Russia [ita], uccidendo centinaia di persone, tra cui bambini.

Secondo la rivista online Fontanka, il tribunale che ha inviato l'esperto a giudicare la performance di  “Finist Jasnij Sokol,” ha riscontrato non soltanto segni di islamismo e jihadismo, ma anche di “femminismo radicale” e di opposizione alla “struttura sociale androcentrica” in Russia. La valutazione è stata eseguita da Roman Silantjev, un controverso ricercatore religiose accusato nel 2005 dal Concilio dei Mufti  di distorcere informazioni sull'Islam. Stando a cosa scrive Meduza, Silantjev, a favore l'invasione dell'Ucraina, afferma di aver fondato il campo della “distruttologia”.  Silantjev paragona le associazioni senza fini di lucro e a difesa dei diritti umani alle organizzazioni terroristiche ed è convinto che il “sostegno alle forze dell'opposizione e alle minoranze” dell'Occidente ambisca a voler “destabilizzare la situazione” come succede in Medio Oriente con la radicalizzazione.

Le due donne, Berkovič e Petrijčuk, sono tenute in stato di detenzione fino a luglio 2023, nonostante la lettera di sostegno firmata da molti direttori di teatri, artisti e persone famose in Russia. È il primo caso di detenzione per uno spettacolo teatrale nella Russia di oggi. Le pene detentive per l'accusa di “giustificare pubblicamente il terrorismo” prevedono dai cinque ai sette anni di carcere.

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