In linea con una sempre maggiore consapevolezza dei problemi delle popolazioni indigene mondiali, le testate britanniche The Guardian e The Observer hanno stabilito delle nuove linee guida [in] sull'uso di due espressioni che, secondo gli attivisti, marginalizzano e denigrano questi gruppi sociali.
La campagna contro l'utilizzo di espressioni come “ popolazioni primitive” e “età della pietra” è condotta da Survival International. Il progetto Stamp It Out [in] chiede ai propri sostenitori di denunciare le rappresentazioni derogatorie delle popolazioni tribali ad opera dei media, inviando cartoline o e-card al sito ufficiale.
Il blog ufficiale di Survival International [in] fornisce maggiori dettagli sul recente dibattito in cui diversi media britannici discutono del modo in cui vengono descritte le popolazioni tribali:
Oggi il quotidiano inglese The Independent ha pubblicato un ottimo editoriale del direttore di Survival, Stephen Corry. Con l'entrata in campo dell'ex giornalista della BBC Michael Buerk, il dibattito globale sull'uso di termini come ‘primitivo’ per definire le popolazioni tribali ha raggiunto un livello più alto.
[…] Ora anche The Guardian e The Observer mettono in guardia contro l'uso di espressioni come ‘primitivo’ ed ‘età della pietra’ dalle loro rispettabili linee guida.
The Wild Hunt [in], il blog di un “politeista convinto” Jason Pitzl-Waters, aggiunge:
Recentemente, la campagna “Stamp It Out” di Survival ha registrato un notevole successo convincendo i quotidiani inglesi The Guardian e The Observer a proibire l'uso dei termini ‘primitivo’ ed ‘età della pietra’ quando si parla di popolazioni tribali.
Commentando [in] il post di Pitzl-Waters, Here In The Cave of Wonder [in] spiega:
Sia “primitivo” che “età della pietra” derivano da un'obsoleta concezione dell'evoluzione. Non esistono forme viventi di popolazioni “primitive”. L'evoluzione è semplicemente un mezzo attraverso cui gli esseri umani si adattano all'ambiente circostante, non una scala, dunque non c'è un modo per progredire da “primitivo” ad “avanzato”.
[…]
In breve, si tratta di espressioni tipiche di un approccio etnocentrico/antropocentrico diffuso nel diciannovesimo secolo, che accademici e antropologi hanno definito da parecchi anni scientificamente inaccurato.