Due diverse organizzazioni, una in Israele e l'altra nei territori palestinesi occupati, si servono di video per aiutare sia la gioventù araba che quella ebrea a capire le ragioni del conflitto e colmare l'incomprensione tra loro, creando spazi per l'interazione e la comunicazione dove condividere sogni, riflessioni e preoccupazioni rispetto alla complessa situazione in cui vivono.
Una delle iniziative è l'associazione Sadaka Reut [in], e questo è quanto si legge nel loro programma [in]:
I partecipanti hanno anche preso parte al progetto “Video da un minuto”, dove imparano a fare attivismo tramite i video durante il corso di una settimana. Ecco di seguito alcuni risultati, mentre altri video sono disponibili sul relativo sito [in]:
Arab:
Un'altra iniziativa è il progetto “Windows for Peace” [in], lanciato nel 1991 come tentativo di produrre una rivista bilingue e biculturale per giovani, e come modo per metterli in contatto e far loro conoscere il conflitto, promuovere la parità e dare potere ai giovani. Tuttavia non è stato facile, come spiegano sul sito [in]:
Il gruppo sta lavorando anche a una nuova iniziativa denominata “Through the Lens” [in] dove i giovani dai 15 ai 17 anni “formati” dalla rivista, continuano a sviluppare le competenze per creare cortometraggi, bollettini informativi e altre produzioni video destinate a promuovere “un dialogo produttivo e portatore di pace, oltre ad un'interazione positiva”.
Ecco un video [in] in cui i partecipanti a Windows raccontano l'esperienza nel gruppo e come hanno affrontato la sfida rappresentata dal fatto di uscire dalla propria zona di benessere per parlare di argomenti difficili, come il conflitto tra Palestina e Israele:
Come precisano i bambini nel video con parole proprie: è possibile che sia difficile accettare gran parte delle opinioni e delle percezioni espresse dagli altri bambini, ma avere la possibilità di discutere dei problemi in modo sano e tranquillo, li aiuta a capire il mondo in cui vivono, permette loro di interagire, imparare, condividere riflessioni con altri bambini e ragazzi, e persino cambiare opinione.