I blog collettivi Nawaat [fr] e IFEX-TMG (en, Tunisia Monitoring Group of the International Freedom of Expression Exchange) hanno lanciato una campagna per la libertà di espressione in Tunisia, libertà a rischio nonostante i progressi compiuti durante l'ultimo anno nel Paese.
Nawaat ha così introdotto [fr] la campagna:
À l’occasion de la Journée mondiale de la liberté de la presse et en soutien à la libre parole en Tunisie, une campagne publique en faveur de la liberté d’expression est lancée du 1er au 15 mai 2012. Cette campagne est menée par Nawaat et le Groupe d’observation de la Tunisie organisé par l’Échange international de la liberté d’expression (TMG de l’IFEX), une coalition de 21 membres de l’IFEX. Cette campagne est également soutenue par l’Union européenne et Oxfam Novib
Pubblicità sui quotidiani tunisini, annunci per le strade, e video a sostegno della libertà di espressione fanno parte di tale iniziativa. E’ stata inoltre pubblicata un'antologia intitolata Parole brevi, che raccoglie articoli, commenti e posie scritti durante e dopo la caduta del regime di Zine El Abidine Ben Ali [it].
La campagna giunge dopo diciotto mesi dalla caduta del regime di Zine El Abidine Ben Ali, nemico di lunga data della libertà di espressione. Durante questi diciotto mesi, diverse sono state le conquiste dal punto di vista della libertà di espressione: l'accesso illimitato alla Rete, l'emergere di una protesta culturale, un aumento nel numero degli organi di stampa, e una maggiore fioritura dell'arte, come quella della caricatura che ha conosciuto un vero e proprio decollo dalla caduta di Ben Ali.
Le vecchie usanze, tuttavia, sono ben lontane dall'essere decadute. Nel mese di febbraio, per esempio, tre giornalisti del quotidiano arabo Attounisia sono stati arrestati per aver pubblicato una foto di copertina del centrocampista del Real Madrid Sami Khedira insieme alla sua ragazza, senza veli. Il 3 maggio (Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa), inoltre, un tribunale di Tunisi ha multato il proprietario di Nessma TV per aver trasmesso il film animato franco-iraniano Persepolis.
Su Index on Censorship si fa notare:
La necessità di continuare a lavorare nel campo è stata ribadita dal processo a carico di Nabil Karoui, direttore del canale privato Nessma TV, accusato di blasfemia e disturbo dell'ordine pubblico.
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