In Arabia Saudita l'imprigionamento senza capi d'accusa è senz'altro il problema principale nel settore dei diritti umani. L'organizzazione indipendente “Associazione Saudita per i diritti civili e politici” stima una cifra di oltre 30.000 [ar, come tutti gli altri link tranne ove diversamente indicato] prigionieri senza accuse, mentre le stime governative si fermano a quota 4.396. Molti sono stati arrestati in massa dopo l'11 settembre 2001, durante la cosidetta “guerra al terrore”.
Il 23 settembre 2012, giornata nazionale dell'Arabia Saudita [en], le famiglie dei detenuti senza accuse hanno colto l'occasione per aumentare la consapevolezza sul loro caso, organizzando un sit-in fuori dalla prigione al-Turfiya, vicino a Buraidah [en]. Secondo Reuters, 60 uomini, 45 donne e 16 bambini hanno partecipato al sit-in.
All'inizio i bus della squadra antisommossa hanno circondato i manifestanti e requisito loro cibo e acqua. Mohammad al-Qahtani, co-fondatore dell'associazione saudita per i diritti civili e politici, commenta [ar]:
باصات الطوارئ تحاصر المعتصمين في #تجمع_الطرفية ولا يسمحون لأحد الدخول أو الخروج إلى المنطقة، مع أخذ أرقام السيارات، ومنعم من الماء! #حسم
MFQahtani: I bus della squadra antisommossa stanno circondando il sit-in di al-Turfiya e non permettono a nessuno di entrare o andarsene. Hanno anche preso i numeri delle targhe automobilistiche e requisito l'acqua!
Un manifestante ha minacciato di gettarsi sul fuoco, seguendo l'esempio di Bouazizi [it], se non avessero permesso loro di mangiare e bere:
لتشهد وزارة الداخلية والحكومة ،، إمّا أن يتم إدخال الطعام والماء ،، وإلّا سأكون أبو عزيزي آخر ،، فقد أعددت عدتي ،، رتويت
@abosaud3331: Facciamo sapere al governo e al ministero dell'interno che sarò un altro Bouazizi se non ci lasceranno bere e mangiare. Sono pronto a questo. Rilancia.
Tuttavia, un manifestante è riuscito ad abbattere il blocco e a portare un po’ di cibo al sit-in:
الماﺀ والطعام وصل من أحد الإخوة بطريقة غير نظامية..!
@abo_otman: Acqua e cibo sono appena arrivati grazie a qualcuno, illegalmente!
Al-Qahtani riferisce che i membri del “Comitato per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio”, la cosiddetta “polizia religiosa”, si è unita alla squadra antisommossa. Le famiglie hanno trascorso la notte di fronte alla prigione, esigendo un incontro con l'amministrazione della prigione.
La squadra antisommossa ha tentato di minacciare i manifestanti [ar]:
أبواب المسئولين مفتوحة ولا تعرضوا أنفسكم وعوائلكم للخطر
Le porte degli ufficiali sono aperte [per voi]. Non mettete voi e le vostre famiglie in pericolo.
Raggiunto un accordo, i manifestanti si sono dispersi, ma, appena arrivati al posto di controllo della polizia dove erano attesi dai sostenitori (che dovevano rifornirli di cibo e acqua), la squadra antisommossa li ha rapidamente circondati e ha iniziato a picchiarli. L'attivista Reema al-Joresh [en] era tra quelli che sono stati malmenati. Hanno anche seguito le macchine che avevano lasciato.
Più di 50 giovani, che avevano partecipato al sit-in, sono ancora tenuti in stato di fermo.