Sono passati nove giorni dalle elezioni parlamentari ucraine [en] (28 ottobre) e in alcuni distretti, tra le tensioni, si cerca ancora [en] di concludere lo spoglio delle schede.
L'opposizione accusa i responsabili degli uffici elettorali di truccare i risultati a favore dei candidati vicini al Governo. Il 5 novembre centinaia di persone si sono riunite a Kiev per protestare [en] contro i brogli e molti manifestanti sembrano decisi a rimanere ad oltranza davanti alla Commissione Elettorale Centrale, sfidando la massiccia presenza di poliziotti in tenuta anti-sommossa e la recente sentenza che vieta le manifestazioni nella capitale.
Oleksandra Kuzhel, candidata alle elezioni nelle liste del partito Opposizione Unita/Batkivshchyna [it], dichiara [ru]:
[…] Oggi la protesta non si svolge solo davanti alla Commissione Elettorale Centrale ma si è allargata. Si è estesa anche in rete, su Twitter [hashtag #вибори2012/elections2012] e su Facebook, e in tutti i seggi dove in questi giorni gli ucraini si scontrano con le autorità per difendere, non i politici, ma il proprio voto, la propria dignità e il diritto di farsi sentire.[…]
Le testimonianze dai distretti “incriminati”, diffuse in rete quest'ultima settimana, offrono un quadro preciso di come si svolgono le procedure elettorali ucraine e spiegano la frustrazione degli elettori.
Ad esempio Andriy Parubiy racconta [uk] questo episodio:
A Zhytomyr [it] il presidente di una delle commissioni locali, rappresentante del Partito delle Regioni [it] di Yanukovych, ha mandato i verbali dei risultati ufficiali direttamente alla sede del suo partito e non alla commissione elettorale del distretto [NdT come da norma)! Noi adesso stiamo andando a riprenderceli!
Denis Kazanskiy pubblica il seguente resoconto [ru] dal seggio n°141686 di Donetsk, roccaforte del Partito delle Regioni. La testimonianza è stata inserita insieme al relativo video nella “mappa” dei brogli elettorali sul sito Maidan.com.ua [ru] (per maggiori dettagli sul monitoraggio delle elezioni da parte dei cittadini si veda questo articolo di GV [en]):
Via Tsusimskaya 18 [NdA indirizzo del seggio ma anche un'allusione alla Battaglia di Tsushima [it] ], avamposto di guerra. L'area è circondata da poliziotti e brutti ceffi; c'è gente bloccata all'interno del seggio, una donna piange e chiede aiuto. Arriva un'ambulanza ma i medici non vengono lasciati entrare. Arrivano giornalisti, rappresentanti dell'opposizione e il parlamentare Nalivaichenko. Gli energumeni arrivati con la polizia hanno atteggiamenti provocatori, non fanno entrare nessuno; il figlio di un osservatore cerca di passare ma viene fermato. I poliziotti ignorano le richieste di aiuto che arrivano da dentro il seggio. È impossibile sapere la verità, regnano caos assoluto e illegalità diffusa e chi deve far rispettare la legge sta a guardare.
Artem Shevchenko pubblica questo aggiornamento [ru] da Kiev, simile a un resoconto di guerra:
Battaglia per la conquista di Kiev. Notizie dal fronte: il nemico, duramente colpito, tenta un disperato contrattacco sulle sezioni 216 e 211 [NdA. distretti elettorali]. Qui si dovranno ricontare i voti a seguito di una sentenza del tribunale. Distretto 223: un'altra sacca di resistenza. È il quarto giorno di aspri combattimenti, entrambe le parti hanno subito gravi perdite di uomini e mezzi. Oggi le nostre truppe hanno conquistato l'accampamento [en] nemico sul Dnepr, strategicamente importante per Kiev, altitudine 214 [NdA altro seggio elettorale]. Qui il nemico Dovhyi [NdA ex vice-sindaco di Kiev] ha annunciato la resa incondizionata per evitare ulteriore spargimento di sangue.
Anche Yaroslav Bondarenko parla [ru] del distretto elettorale n°214 di Kiev su Facebook:
È stato comico, un membro della commissione e gli osservatori vicini a Oles Dovhyi insistevano per far attribuire un voto a quest'ultimo perché vicino al suo nome c'era scritto chiaramente: “stronzo di rara portata”. Erano serissimi quando dicevano che il voto non si poteva annullare: “La volontà dell'elettore è chiara”.
Nei giorni scorsi sono comparse su Facebook altre testimonianze [uk] sulle irregolarità commesse nel distretto n°223 di Kiev, lo stesso di cui si parla in uno dei post già citati sopra. Per buona parte della scorsa settimana RadioSvoboda.org (RFE/RL) ha trasmesso da questo seggio un'eccezionale diretta non-stop [uk, ru], una sorta di reality show stile Grande Fratello. (Hashtag su Twitter #ОВК223; foto di Mustafa Nayyem; immagini della diretta.)
L'utente di Live Journal frankensstein pubblica la seguente testimonianza [ru], con video annesso, da Donetsk:
Nei seggi elettorali di Donetsk è stata inscenata una farsa così eclatante che non capisco come si possano definire legittime queste elezioni. I rappresentanti del Partito delle Regioni facevano finta di essere i rappresentanti di altri pseudo-partiti come Unione degli Anarchici, Bratstvo (Fratellanza), Partito dei Pensionati ecc; solo che i sedicenti “anarchici” in realtà non avevano idea di cosa fosse l'anarchia, oltre a non saper citare neanche un classico dell'anarchismo. Per di più, uno dei presunti membri di Bratstvo non sapeva né dove fosse la sede del suo partito a Donetsk (non ce n'è una), né chi fosse Dmitry Korchinsky [NdA leader del partito]. Comunque ho ripreso l'episodio più assurdo nel seggio n°141677 del 42esimo distretto: lì nessun membro della commissione sapeva quale partito rappresentasse.
Visto che la nostra visita al seggio ha creato scompiglio, sono arrivati la polizia e un gruppo di energumeni. Il seggio è stato bloccato per tutta la notte e la rappresentante del Partito Udar, Galina Khilinskaya, venuta per vigilare sulla regolarità delle operazioni, è stata insultata e tenuta fuori dal seggio con la forza. La mattina è stata ricoverata per un infarto.
Insisto: non ci sono state vere elezioni a Donetsk, i risultati del voto di questa città non devono essere considerati validi.
L'utente di Live Journal bolshoi ha spiegato quali sono i punti deboli di un sistema come quello ucraino, composto da commissioni elettorali locali.
I membri delle commissioni locali stanno lì solo per prendere lo stipendio e seguire delle istruzioni. A volte non sanno nemmeno quale partito rappresentano. È un sistema stupido che pochi altri paesi hanno. Nei paesi civili, nei seggi elettorali vengono impiegati funzionari locali e forze dell'ordine e il Ministro dell'Interno è direttamente responsabile delle elezioni. In Ucraina nelle commissioni viene nominata gente non competente, che spesso non conosce neanche le norme giuridiche di base eppure viene pagata per due mesi.
In un commento successivo, egli conclude che anche se l'Ucraina adottasse un sistema elettorale più avanzato questo sarebbe comunque esposto al rischio di brogli:
[…] Negli altri paesi europei votare per corrispondenza o per delega è la norma e di solito è consentito anche il voto anticipato. È facile immaginare cosa diventerebbe il voto per delega in Ucraina, ma ciò non toglie che il lavoro delle commissioni elettorali dovrebbe essere svolto da professionisti. Da un altro punto di vista, ovviamente il livello di regolarità del processo elettorale riflette il livello di sviluppo di una società. Le norme ucraine contro le frodi elettorali sono, formalmente, molto più severe rispetto agli altri paesi europei. Commettere brogli in Olanda, per esempio, o […] spiare per chi votano gli elettori in Inghilterra sarebbe molto più facile, ma lì nessuno lo fà. In Ucraina le procedure sono molto più complesse eppure qui si commettono molte irregolarità, perché si vuole imbrogliare.
Il distretto dove si sono verficati più disordini è stata la città di Pervomaysk nella regione Mykolayiv [it], dove i brogli hanno raggiunto il picco anche grazie alla collaborazione della polizia che ha caricato un gruppo di manifestanti davanti alla commissione distrettuale n°132.
Vakhtang Kipiani ha pubblicato il video degli scontri su youtube, commentando [uk]:
La polizia non sta dalla parte del popolo ma dalla parte dei disonesti. Se l'opposizione andrà al potere dovrà licenziare tutti i funzionari del Ministero dell'Interno e rinnovare interamente il corpo di polizia, seguendo l'esempio della Repubblica Georgiana [en]. Questo succederà se avranno la volontà politica di cambiare il paese invece di continuare a truccare e imbellire la salma in decomposizione del passato sovietico.