In seguito alla notizia che l'ex-portavoce siriano Jihad Makdissi era fuggito negli Stati Uniti, l'attivista Rami Jarrah [en], anche noto come Alexander Page, ha reso pubblici dei tweet da cui si deducono contatti diretti con Makdissi in corso da mesi. Questa potrebbe essere, come l'hanno definita alcuni utenti online, “la prima trattativa di diserzione su Twitter della storia”.
Il 25 dicembre THE_47th [en] ha scritto su Twitter:
Penso che @AlexanderPageSY abbia avviato la prima trattativa di diserzione su Twitter della storia. Date un'occhiata alle schermate degli scambi con @makdissi.
Makdissi è il membro di livello più elevato del regime siriano a disertare da quando il Primo Ministro, Riyad Hijab, ha lasciato il Paese in agosto. Dall'inizio della rivoluzione nel marzo 2011 e durante le successive repressioni contro i manifestanti, Makdissi ha lavorato a stretto contatto con il Ministro degli affari esteri e il Ministro dell'informazioni. Questa diserzione è un ulteriore colpo contro un regime che fa la guerra contro la sua stessa popolazione, come dimostrato dall'ultimo mortale attacco aereo [en] contro dei cittadini in fila in attesa del pane.
I messaggi resi pubblici da Jarrah mostrano le conversazioni avute con Makdissi a luglio. Dalla prima serie di messaggi risulta che Jarrah si presenta come un siriano a cui è stato sequestrato il passaporto con l'accusa di essere un agente straniero. Makdissi risponde:
- Spero che tutti i suoi problemi vengano risolti e possa rientrare nel Paese
- Siamo tutti Siriani e sono sicuro che siamo tutti orgogliosi, penso che sia nostro dovere trovare una soluzione che possa salvare delle vite, non voglio
- avere le mani insanguinate
- Tornerò presto in Siria
Nei messaggi successivi, Jarrah spiega che è dovuto fuggire dal Paese e chiede a Makdissi:
- La mia domanda è:
- Lo meritavo?
- Domanda: Perché le interessa la mia opinione?
- Perché è un cittadino siriano e un intellettuale e perché è della mia città natale e certo, soprattutto perché è una figura nota
Nei successivi messaggi diretti su Twitter, Jarrah parla dell'intenzione di combattere non solo la dittatura ma anche ogni tentativo straniero di trarre profitto dall'instabilità del Paese:
- non sono controllato al momento
- continuerò a combattere, ma non combatterò solo gli abusi ma anche le intrusioni straniere
- speravo che avremmo potuto farcela insieme
- In ogni caso, salute alla Sira libera, eguale e democratica che tutti sogniamo, comunque vada siamo tutti siriani
I messaggi successivi mostrano la stessa narrativa usata per decenni da Assad per giustificare la necessità di governare col pugno di ferro: dare priorità alla stabilità del Paese. In modo contraddittorio, Makdissi enfatizza anche il “bisogno di rimanere lontani dalla violenza e di promuovere il dialogo”:
- accodiamoci su un altro fatto, che la legge è dura in Siria per un motivo
- OK
- E poi posso dire che se lei è stata soggetto a maltrattamenti… Non deve accusare un'intero Paese
- So che è difficile
- Su questo siamo d'accordo. Vorrei che lei controllasse le fonti governative per corroborare la mia testimonianza
- Ma se ce la fa… vuol dire che è un uomo diverso
- Vuole davvero avere una qualunque reazione normale o vuole essere diverso e mettere la stabilità del Paese al di sopra di tutto
- Non siamo perfetti Rami, ma dobbiamo avere fiducia nella nuova Siria
- Dobbiamo tenere il processo politico lontano dalle violenze
- Il popolo ha bisogno di credere nel dialogo
- Sì questo è vero
- Ma abbiamo bisogno di dialogo vero
- Pensa davvero che io non ami il mio Paese?
- Proteggerò le loro case, lo giuro
- Morirò con loro
- Ma Dr. Makdissi abbiamo bisogno di un'impegno più serio, e sto parlando or, quando potrebbe già essere troppo tardi
- Se dio vuole, presto sarà’ raggiunto un accordo tra i siriani
- Sto solo cercando di costruire ponti
- Per favore Dr. Makdissi mi creda, ci sono talmente tante belle persone nel nostro Paese con una tale potenziale è triste che l'instabilità […]
- Se dio vuole Kheir
-[…] apra le porte a gruppi che vogliono solo fare i propri interessi
In un'altra conversazione del 21 luglio, Makdissi parla della sua mancanza di fiducia nell'opposizione siriana:
- Dr. Jihad, meglio non avere le mani insanguinate
- Crede che non noti l'eroismo del popolo siriano? Riesco a vederne chiaramente la bellezza
- Il problema principale che impedisce a me o alla maggioranza dei diplomatici siriani di unirci apertamente ai movimenti sono i “rappresentanti” dell'opposizione
- […] Le prometto che non starò mai dalla parte del governo contro il mio popolo, tuttavia lasciare il mio posto
- non vorrebbe dire unirmi all'opposizione, perché non sono soddisfatto del loro comportamento infantile.
- Quando capirò di non poter aiutare a fermare la carneficina dalla mia posizione, me ne andrò.
- Finché non sviluppiamo un'entità più matura, non le chiedo di unirsi a loro, è esattamente quello che non voglio lei faccia. Le sto chiedendo aiuto
- Passi alla storia unendosi al popolo e chiedendo che ne vengano ascoltate le richieste. Abbiamo bisogno che succeda qualcosa adesso, prima che sia troppo tardi. Posso aiutarla
- nell'evitarli e partecipare a qualcosa di più autentico, posso garantire per lei perché […]
Nell'ultimo scambio pubblicato da Jarrah, Makdissi dice che terrà conto dei suoi suggerimenti:
- […] so che non è contento nel bel mezzo di questa situazione..
- Se dio vuole… Terrò conto di quello che mi ha detto. Ci sentiamo.
- Questi i miei numeri…..o su twitter può seguire @AlexanderPageSY e @RamiJarrah
Jarrah ha poi dichiarato a Global Voices di avere documentazione di altre conversazioni con Makdissi. Quale sarà il ruolo dell'ex portavoce d'ora in poi? Su Twitter molti hanno espresso timori che sia passato dal servizio di Assad a quello della CIA. Scrive tra gli altri Kindakanbar:
Dal servizio di Assad a quello della CIA, Makdissi è a Washington, secondo The Guardian: http://www.guardian.co.uk/world/2012/dec/24/syrian-official-us-intelligence-agencies
Rami Jarrah è il vincitore del CJFE International Press Freedom Award [en] del 2012. Il resto della sua converazione con Jihad Makdissi può essere seguito qui.