Le persone che approvano le leggi federali in Russia, o meglio, le loro lauree, sono sotto indagine. Se i deputati della Duma statale hanno imbrogliato nelle loro carriere accademiche, chissà su che cos'altro potrebbero mentire.
Il 13 gennaio, il progetto Dissernet [ru, come tutti i link seguenti] ha reso noti i risultati della loro indagine, durata 3 anni, sugli episodi di plagio nelle tesi di dottorato dei membri della Duma russa. Dissernet ha scoperto che 52 deputati su 450 potrebbero essere definiti “falsificatori e bugiardi”, per citare il sito web del progetto; gli avvocati insistono col chiamarli “quei parlamentari che hanno adottato o citato in modo scorretto” delle informazioni provenienti da altre fonti nelle loro pubblicazioni scientifiche. Questo significa che un politico su nove nella camera bassa del Parlamento russo ha una laurea sospetta o palesemente falsa.
Non dovrebbe essere una sorpresa il fatto che il gruppo più numeroso di politici con lauree fasulle o tesi plagiate (ben 35) faccia parte del partito “Russia Unita”, tuttora al governo. Nove persone rappresentano il Partito Comunista della Russia, cinque il Partito Liberal-Democratico di Russia e tre provengono da “Russia Giusta”.
Questo grafico, creato dal periodico russo Novaja Gazeta in collaborazione con Dissernet, rappresenta una mappa della situazione accademica nella Duma e mostra tutti i posti occupati dai deputati dei vari partiti.
Benché la maggioranza dei parlamentari (le poltrone in bianco) non possiedono una laurea o un dottorato, molti affermano di averne una o entrambi nelle loro biografie ufficiali. Dissernet fa notare che tra questi, 50 persone (colorate in viola) erano esenti dalle indagini perché le loro tesi sono state scritte molto tempo fa, prima che entrassero in politica.
I testi delle tesi di 42 degli indagati (colorati in verde) non hanno mostrato segni di plagio o violazioni del copyright.
I 52 individui le cui tesi hanno presentato parti plagiate o le cui lauree non sono state riconosciute valide da un comitato statale sono evidenziati in rosso. Questo gruppo include il Presidente della Duma, Sergej Naryshkin (anch'egli di “Russia Unita”), le cui tesi di candidatura e di dottorato presentano contenuti plagiati.
Il grafico indica che un certo numero di deputati hanno delle cosiddette “tesi fantasma”: la laurea è menzionata proprio sul sito web della Duma, ma la tesi di per sè, e il suo titolo, non si trova da nessuna parte. I posti di queste persone sono colorati in grigio con l'icona di un piccolo fantasta. Alcune altre tesi sono ancora sotto indagine.
Il plagio più clamoroso è stato trovato nella tesi del deputato di “Russia Unita” Igor Igoshin. Nel 2004, aveva preso in prestito l'intera ricerca che qualcun altro aveva scritto nel 2002 e aveva semplicemente sostituito la parola “cioccolato” con la parola “carne”. A parte questi cambiamenti, Igoshin ha lasciato intatte 177 pagine del testo.
Sembra che questo approccio di “sostituzione automatica” sia la strada più facile per comprare una laurea senza dover acquistare la tesi, semplicemente corrompendo la commissione di laurea; in altri casi di plagio indiscriminato esaminati da Dissernet, “nord-ovest” è stato sostituito da “Caucaso del nord”, “ratti” da “persone” e “persone” da “donne”.
Una tipica valutazione di un esperto attivista di Dissernet assomiglia ad una tabella, in cui ogni pagina è colorata: più colori ci sono, maggiori sono le fonti da cui il testo è stato copiato o che sono state usate senza autorizzazione. L'analisi si svolge utilizzando un particolare software sviluppato dagli esperti di Dissernet, insieme ad un esame manuale del testo, pagina per pagina.
Le origini del movimento risalgono al 2013, quando gli scienziati Andrej Rostovcev, Andrej Zajakin, Mikhail Gelfand e Kirill Mikhajlov, insieme al giornalista Sergej Parkhomenko, diedero vita al progetto. Tre anni dopo, Dissernet è diventata una vasta rete di attivisti, ricercatori e reporter che lavorano come volontari. Il sostegno finanziario della comunità deriva dal crowdfunding.
Di cruciale importanza è il fatto che gli attivisti non solo rivelano il plagio sul sito web e sui social media, ma presentano anche un ricorso alla Commissione Suprema di Attestazione dello Stato e a svariati altri tribunali, per spogliare politici e personaggi pubblici delle loro lauree contraffatte.
Колесики юридический машины крутятся медленно, со скрипом, но мы заставляем их вертеться — пока не поздно, откажитесь от ваших степеней, если вы нашли себя на сайте «Диссернет».
Gli ingranaggi della macchina giudiziaria lavorano lentamente e con difficoltà, ma li facciamo girare. Prima che sia troppo tardi, rinunciate ai vostri titoli, se vi ritrovate sul sito Dissernet.
Andrej Zajakin, fisico teorico e cofondatore di Dissernet, in un’intervista al sito web Bumaga.
In passato, Dissernet aveva già messo a nudo gli imbrogli e i plagi delle tesi del governatore di San Pietroburgo Georgij Poltavchenko, del difensore civico per l'infanzia Pavel’ Astakhov, del Ministro della Cultura Vladimir Medinskij, del Ministro dei Trasporti Maksim Sokolov, e di molti altri personaggi di rilievo. Benché abbiano avuto un'ampia copertura mediatica, queste rivelazioni non hanno portato a nessuna conseguenza apparente per i colpevoli.
Tuttavia, nel novembre 2015, basandosi su un ricorso di Zajakin e di Dissernet, un tribunale ha spogliato Rishat Abubakirov, deputato di “Russia Unita”, del suo dottorato. Ironicamente, fu proprio questo parlamentare a dare inizio all'intero movimento di Dissernet: furioso con la ratificazione della legge Magnitskij del 2013, Zajakin aveva deciso di controllare la validità dei titoli accademici dei deputati e Abubakirov era il primo della lista per ordine alfabetico.
Dissernet è riuscito a mettere insieme un vasto database di 5000 tesi false e non ha intenzione di fermarsi. Anzi, gli attivisti hanno dato vita a un progetto collaterale chiamato RosVuz (che sta per “Università russa”) che concentra le indagini su presidi e direttori di scuole ed università che possiedono dei dottorati. Attraverso le loro ricerche meticolose ed accurate, gli attivisti stanno ravvivando sia la politica sia il mondo accademico in Russia; allo stesso tempo, stanno cercando di dipanare la matassa delle tesi fasulle, nota come il mercato nero delle “tesi in vendita”.