Biotestamento in Italia: le “disposizioni anticipate di trattamento di fine vita“ diventano legge

Collage celebrativo dopo l'approvazione della legge sul biotestamento con le foto di alcune personalità civili che si sono battute per la causa rendendo pubblica la loro storia. Da sinistra a destra: Dj Fabo, Max Fanelli, Piergiorgio Welby ed Eluana Englaro. Immagine di Nando Di Giovanni per il sito di Alternativa Libera, usata con la sua autorizzazione.

Il 14 dicembre 2017, il parlamento italiano ha approvato la legge sul testamento biologico, che permetterà ai cittadini di decidere a quali trattamenti sanitari sottoporsi, e quali invece rifiutare, in fin di vita.

Una lunga lotta da Luca Coscioni a Dj Fabo:

L'approvazione del bio-testamento è il frutto di una lunga battaglia che ha coinvolto la società civile, politici e personalità pubbliche. Il primo dei quali Luca Coscioni, maratoneta e leader del Partito Radicale, che svolgeva attività di ricerca presso il Dipartimento di Economia dell’Università di Trento e presso quello di Scienze economiche ed estimative dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo. Mentre si allenava per partecipare alla maratona di New York, nel 1995, Coscioni ha scoperto di avere sclerosi laterale amiotrofica.

Coscioni, che è morto nel 2006 e a cui è dedicata un'assiociazione che si è battuta a favore della legge, scriveva sul suo blog:

In primo luogo, il significato della mia esistenza è quello di viverla, così come mi è consentito, punto e basta. Nella mia avventura radicale, la cosa più importante, che penso di essere riuscito a realizzare, è quella di aver fatto di una malattia una occasione di rinascita, e di lotta politica. Di avere avuto la forza e il coraggio, di trasformare il mio privato in pubblico. Di avere ribadito che la persona malata è, innanzitutto, persona e, come tale, ha diritto a vivere una esistenza piena, e libera, contro il senso comune e le ipocrisie quotidiane, che vorrebbero, invece, relegarci in una terra di nessuno.

Anche Michele Gesualdi, già presidente della Provincia di Firenze per due legislature, e che la stessa malattia ha tolto alla politica, ha dato un contributo alla lotta per l'approvazione di questa legge. Ha scritto una lettera aperta, quando la legge doveva ancora essere approvata, ai presidenti dei due rami del parlamento italiano implorando loro di accelerare l'iter legislativo:

[…] sono a pregarvi di calarvi in simili drammi e contribuire ad alleviarli con l’accelerazione della legge sul testamento biologico. Non si tratta di favorire l’eutanasia, ma solo di lasciare libero l’interessato, lucido cosciente e consapevole, di essere giunto alla tappa finale, di scegliere di non essere inutilmente torturato e di levare dall’angoscia i suoi familiari, che non desiderano sia tradita la volontà del loro caro. […]

Infografica sul disegno di legge relativo al testamento biologico creata dall'Associazione Luca Coscioni – Foto dalla pagina Facebook dell'Associazione Luca Coscioni.

Negli anni, altre personalità, come Eluana EnglaroPiergiorgio Welby, Max Fanelli e recentemente Dj Fabo si sono fatte promotrici della causa sui media nazionali.

La reazione dei cattolici e le parole del Papa

Gli ambienti cattolici italiani, tra cui le istituzioni e il personale sanitario, hanno subito alzato le barriere. In un pezzo su ilsussidiario.net Niccolò Magnani presenta le varie posizioni e contestazioni dei religiosi e commenta una lettera-appello che il mondo cattolico ha inviato al Presidente della Repubblica Mattarella invitandolo a non firmare la legge:

La posizione importante del Vaticano sul tema della Legge molto contestata dagli ambienti cattolici – ecco qui qualche spunto utile sul nostro quotidiano, ndr – segue di qualche ora la lettera-appello che il mondo cattolico ha inviato al Presidente della Repubblica Mattarella perché rinvii alle Camere la legge sulle DAT e il Biotestamento per “incostituzionalità”.

Eppure Papa Francesco ha denunciato l'accanimento terapeutico pochi giorni prima dell'approvazione della legge, come ricorda formiche.net:

“Le domande che riguardano la fine della vita terrena hanno sempre interpellato l’umanità, ma oggi assumono forme nuove per l’evoluzione delle conoscenze e degli strumenti tecnici resi disponibili dall’ingegno umano”, ha detto il Papa. In quanto “oggi è anche possibile protrarre la vita in condizioni che in passato non si potevano neanche immaginare”, e quindi “occorre un supplemento di saggezza, perché oggi è più insidiosa la tentazione di insistere con trattamenti che producono potenti effetti sul corpo, ma talora non giovano al bene integrale della persona”.

L'urgenza di una legge in materia di disposizione anticipate di fine vita si sentiva da tempo. L'opinione pubblica l'ha fatto sapere, malgrado le divisioni politiche che bloccavano questa legge. Giovanna Greco ricorda:

L'urgenza di una legge in materia viene testimoniata da più fonti. I dati dell'Eurispes contenuti nel Rapporto Italia 2016 mostrano come il 60% degli italiani (+4,8% rispetto al 2015) sia favorevole a una legislazione sull'eutanasia. Quanto ai medici, quelli favorevoli (42%) alla ‘dolce morte’ superano i contrari (34%), secondo il Medscape Ethics Report 2014.

Su controlacrisi.org, il Dott. Ignazio Marino chirurgo specializzato in trapianti d’organo ed ex sindaco di Roma dal 2013 al 2015, ricorda l'articolo 32 della nostra Costituzione italiana:

Non è stata approvata una legge che consente l’eutanasia: è stata approvata una legge che consente di scegliere le terapie. È quello che, nel 1948, è stato scritto nell’articolo 32 della nostra Costituzione che recita: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». Per questo è una vittoria di tutti gli italiani che credono nella Costituzione e nella libertà di scelta.

Purtroppo, in occasione delle prossime elezioni politiche, c'è il rischio che le forze politiche conservatrici vincano e rimettano in discussione questa grande conquista civile.

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