Lo scrittore brasiliano che mette in luce alcuni eventi della storia afroamericana su Twitter

Ale Santos, ricercatore e scrittore. Foto di Paulinho, usata con il suo permesso.

C'è un albero chiamato baobab [it] (adansonia) che cresce in Africa, Medio Oriente e Australia. Alcuni popoli africani credevano che chi ci avesse camminato intorno, avrebbe dimenticato qualcosa della sua vita. Prima di costringere le persone catturate a imbarcarsi sulle loro navi, i negrieri le facevano camminare in cerchio attorno all'albero dell'oblio in modo che potessero lasciarsi alla spalle le proprie vite e la propria cultura.

Lo scrittore brasiliano Ale Santos racconta questo aneddoto nella prefazione del suo libro Rastros da Resistência [pt, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] (Tracce di resistenza), una raccolta di 20 storie di eroi neri della vita reale pubblicata a ottobre in Brasile.

Nonostante gli sforzi europei per cancellare le identità e le radici delle persone schiavizzate, dice Santos nel libro, una tradizione orale ha mantenuto viva la storia dell'Africa e della sua diaspora; storie come quella del baobab sono ora cruciali per reinventare regni culturali un tempo considerati perduti. Santos scrive:

Na África Ocidental, haviam os griots (ou djéli, na ortografia francesa), guardiões das tradições orais. Eles tinham uma posição de destaque e por vezes também excerciam outras funções, como as de mensageiros, arautos, conselheiros de guerra, artífices. Mas, mais importante, eram registros vivos dos principais acontecimentos de seu povo.

Nell'Africa occidentale c'erano i griot (odjéli, in francese), custodi della tradizione orale. Avevano una posizione di rilievo e a volte svolgevano anche altri lavori, in qualità di messaggeri, araldi, consiglieri di guerra, artigiani. Ma, soprattutto, erano la testimonianza vivente dei principali eventi del loro popolo.

Il libro è il risultato di un anno e mezzo di ricerche e si basa su materiale tratto dall'account Twitter di Santos, @savagefiction, che è ben noto in Brasile per i suoi thread sull'Africa e sulla storia della sua diaspora.

Santos ha iniziato a raccontare questi eventi storici su Whatsapp, in piccole chat di gruppo con i suoi amici. Nel giugno del 2018 ha deciso di spostare la narrazione su Twitter. Il primo thread a diventare virale è stato quello sul genocidio di circa 8 -10 milioni di persone nell'odierna Repubblica Democratica del Congo, perpetrato da Leopoldo II del Belgio tra il XIX e il XX secolo.

C'è così tanta ingiustizia storica contro il popolo africano, considerare l'Olocausto ebraico come il peggiore crimine contro l'umanità è un errore. Leopoldo II è stato un mostro di gran lunga più sanguinario. Questo è un thread triste ma necessario per tutti quelli che non conoscono ancora l'Olocausto del Congo.

Santos ha poi capito che le storie sono un potente strumento di conoscenza. Dopo il thread su Leopoldo II, ha scritto degli zoo umani in cui i nativi delle regioni colonizzate dagli europei erano esposti come animali:

Gli europei devono essere entusiasti della mancanza di memoria storica nei paesi colonizzati. È facile dimenticare la crudeltà e la devastazione del passato se nessuno ne parla. Questo thread è per le persone che non sono a conoscenza dell'esistenza di zoo disumani e razzisti in giro per il mondo.

Santos si concentra principalmente su personaggi storici brasiliani poco conosciuti, come per esempio Dragão do Mar (drago del mare), leader dei lavoratori di zattere che ha fermato la tratta degli schiavi nello stato nordorientale di Ceará, e Tereza de Benguela, regina di un quilombo (insediamenti tipici dell'epoca coloniale, abitati principalmente da persone sfuggite alla schiavitù); una volta ha scritto delle politiche di sbiancamento della popolazione in Brasile all'inizio del XX secolo, oppure di eventi come il massacro di 111 detenuti in una prigione di San Paolo nel 1992.

Molte persone non lo sanno, ma il Brasile ha storie di abolizionisti che farebbero rabbrividire qualsiasi persona nera e accendere orgogliosamente una fiamma ancestrale per la nostra lotta. Vi racconterò una di queste storie in questo thread, di un guerriero senza paura conosciuto con il nome di una bestia mitologica: Dragão do Mar (drago del mare)

Nel 2003, una legge ha reso la storia e la cultura afro brasiliana una materia obbligatoria nel curricolo nazionale. Sedici anni dopo, la legge non è stata ancora applicata in tutte le scuole, di solito dipende da iniziative individuali isolate.

Il Brasile è stato l'ultimo paese dell'emisfero occidentale ad abolire la schiavitù, nel 1888, e la destinazione con il numero più alto di schiavi africani: secondo il database Slave Voyages [en] dal 1500 fino al 1875 nel paese sono sbarcati 5.099.816 schiavi.

Come ha raccontato Santos a Global Voices tramite WhatsApp, c'è una sfortunata tradizione di raccontare la storia dal punto di vista dei colonizzatori. L'eurocentrismo ha lasciato delle cicatrici profonde in tutti i paesi che hanno subito la colonizzazione, che li ha privati della loro cultura e diversità, dice Santos.

Contar as narrativas que vivem à margem da historiografia é dar uma nova dignidade para esses povos, recolocar eles dentro da importância, em um movimento democrático, um ambiente onde todos se sintam valorizados.

Realmente, isso impacta no indivíduo. Vai impactar como a sociedade enxerga esse indivíduo, isento de estereótipos, reconhecendo a sua ancestralidade, reconhecendo seu valor cultural dentro da sociedade, de qualquer democracia.

Raccontare storie presenti marginalmente nella storiografia è dare alle persone una nuova dignità, ridargli importanza, in un movimento democratico, un ambiente in cui tutti si sentono apprezzati.

Seriamente, ha un impatto sull'individuo. Influisce sul modo in cui la società vede quell'individuo, libero da stereotipi, riconoscendone le sue origini, il suo valore culturale all'interno della società, in qualsiasi democrazia.

Santos ha anche ricevuto elogi dal rapper brasiliano Emicida. Sulla sovracopertina del libro il rapper confronta la cancellazione dell'identità e della tradizione dei neri da parte del sistema di schiavitù con l'atto di camminare guardando soltanto la propria ombra, senza alcun riflesso nello specchio.

O racismo estrutural mira corpos não brancos, o cultural tem como alvo nosso imaginário. É ali onde ele tenta te derrubar antes que você suba no ringue. Num esforço conjunto, ambos tentam fazer com que a frase de René Descartes – “Penso, logo existo” – não faça sentido algum para você. Os seres humanos inventaram quem eles são graças à habilidade de moldar o imaginário de nossos iguais através de histórias.

ll razzismo strutturale prende di mira i corpi non bianchi, la cultura prende di mira il nostro immaginario. È lì che cerca di metterti k.o. prima che tu possa persino salire sul ring. In uno sforzo combinato, entrambi cercano di assicurarsi che la frase di Cartesio – “Penso, dunque sono” – non abbia senso per te. Gli esseri umani hanno inventato chi sono grazie all'abilità di plasmare l'immaginario dei nostri pari attraverso le storie.

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