Come è stato accolto il nuovo speciale di Dave Chapelle nei Caraibi?

Manifesti che pubblicizzano uno speciale comico di Dave Chappelle su Netflix. Foto scattata vicino alla Settima Avenue a New York City, 4 aprile 2017, da Brecht Bug su Flickr, CC BY-NC-ND 2.0.

Il comico americano Dave Chappelle, che si è guadagnato [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] il titolo di “Migliore di tutti i tempi” (GOAT dall’inglese ‘Greatest of All Time’, n.d.t.) per la sua capacità di puntare abilmente i riflettori su verità scomode attraverso il suo marchio unico di umorismo senza esclusione di colpi che lascia il pubblico a bocca aperta, si trova in cattive acque – come aveva previsto – in seguito ad alcune cose che ha detto sulla comunità LGBTQ+ nel suo ultimo speciale su Netflix, “The Closer“, compreso il modo in cui si è riferito ai genitali delle persone transgender, e la sua affermazione che “il genere è un fatto”.

Lo show, disponibile in streaming dal 5 ottobre, ha scatenato la collera della comunità globale LGBTQ+. Gli attivisti hanno fatto pressioni a Netflix affinché cancellasse il programma, ma la piattaforma è risoluta nel sostenere il comico. Il CEO Ted Sarandos ha sottolineato in una mail aziendale:

Chappelle is one of the most popular stand-up comedians today, and we have a long standing deal with him. […] As with our other talent, we work hard to support their creative freedom – even though this means there will always be content on Netflix some people believe is harmful […]

We don’t allow titles on Netflix that are designed to incite hate or violence, and we don’t believe The Closer crosses that line. I recognize, however, that distinguishing between commentary and harm is hard, especially with stand-up comedy which exists to push boundaries. […] These are hard and uncomfortable issues.

Chappelle è uno degli stand-up comedian più popolari del momento e abbiamo stretto una collaborazione duratura con lui. […] Così come con gli altri nostri talenti, lavoriamo duramente per sostenere la loro libertà creativa, sebbene questo significhi che ci saranno sempre contenuti su Netflix ritenuti dannosi da alcune persone […]

Su Netflix non permettiamo titoli progettati per incitare all'odio o alla violenza e non crediamo che The Closer oltrepassi questa linea. Riconosco, tuttavia, che distinguere tra commento e danno è difficile, specialmente con la stand-up comedy che esiste per superare questi limiti. […] Sono questioni difficili e scomode.

In seguito a una successiva protesta dei dipendenti e di altre persone, tuttavia, Sarandos ha riconosciuto di aver “sbagliato” nel modo in cui ha parlato allo staff dello speciale di Chapelle.

Nei Caraibi, a lungo considerati una regione omofoba a partire dai sentimenti anti-gay presenti nei testi di musica dancehall e nella retorica politica fino agli episodi di violenza, spesso fatali, contro persone gay e trans, lo spettacolo di Chappelle ha suscitato reazioni contrastanti: alcuni utenti dei social si sono sentiti offesi mentre altri non si capacitano di come il suo messaggio possa essere stato frainteso.

Se trovi offensivo lo stand up di Dave Chappelle o i commenti di DaBaby… avrai grosse difficoltà in Giamaica #ètutto

Su Facebook, Trinidad, l'utente Timothy Christopher P Nokio ha tessuto lodi entusiasteConcordava con lui Brenda Cozier, affermando che Chappelle “dice la verità attraverso la comicità,” mentre Roger Anthony DeCaires ha ammirato “il modo in cui affronta le questioni sociali.” Intanto Gigi Fanale ha coperto entrambi gli aspetti:

I laughed soo loud..and cringed so hard.

Ho riso così forte… e rabbrividito così tanto.

Questa è l'essenza del mestiere di Chappelle. Vuole costringere le persone a considerare questioni scomode, alcune delle quali le faranno agitare sulle loro poltrone – ma lo spettacolo era una commedia di alto livello o ha superato il limite? Su Facebook, Rhoda Bharath ha spiegato:

When you examine The Closer properly you realize that what Chapelle did last night was present the final chapter in the book that was his Netflix series.

Every single routine was linked by themes and even recurrent characters.

Dave Chapelle, a stand up comedian, employed leitmotif and major and minor characters in his satire.

Over the course of each episode he built his deconstruction of the importance of comedy to the human condition using the various gender and LGBTQ movements of this century as his prisms.

Life is not a zero-sum game.
There has to be give and take.

G.O.A.T. does not begin to capture this man's talent.

Quando si esamina più attentamente The Closer ci si rende conto che quanto ha fatto Chapelle ieri sera è stato presentare il capitolo finale del libro che era la sua serie Netflix.

Ogni singolo numero è legato da temi e persino da personaggi ricorrenti.

Dave Chapelle, stand up comedian, ha utilizzato nella sua satira leitmotiv e personaggi maggiori e minori.

Nel corso di ogni episodio ha sviluppato la sua decostruzione dell'importanza della commedia per la condizione umana usando come prismi i vari movimenti di genere e LGBTQ di questo secolo.

La vita non è un gioco a somma zero.
Ci deve essere un dare e un avere.

G.O.A.T. non è sufficiente a catturare il talento di quest'uomo.

In una conversazione su Facebook Messenger con Global Voices, Bharath ha aggiunto:

Dave wanted us to grasp that HE is READY to have the uncomfortable conversation. The one most of us shying away from. And that conversation is that oppressed groups can also do oppressive things and that needs to be discussed and called out just as much as their right to exist and have space in which to exist must be respected.

Dave voleva farci capire che LUI è PRONTO a sostenere la conversazione scomoda. Quella da cui la maggior parte di noi rifugge. Il discorso è che anche i gruppi oppressi possono commettere atti oppressivi e questo deve essere discusso e denunciato, così come deve essere rispettato il loro diritto a esistere e avere il proprio spazio.

Al di là del disagio di Chappelle con le persone transgender, una questione centrale del suo speciale si è concentrata sul fatto che le persone di colore, che hanno sopportato secoli di ingiustizie e continuano ad affrontare la discriminazione attiva e istituzionalizzata, sono andati molto meno avanti nella lotta per la parità di diritti rispetto alla comunità LGBTQ+.

L'ha menzionato più volte nello show attraverso diversi meccanismi, compreso il suo riferimento a Da Baby, un rapper che ha espresso posizioni offensive contro la comunità LGBTQ+ (cosa che ha scatenato una protesta pubblica), ma la cui carriera sembrava non essere in pericolo anche dopo aver sparato a un uomo di colore dentro il centro commerciale Walmart. (Il rapper alla fine è stato solo accusato di portare un'arma nascosta.) Chappelle ha commentato:

The kid made a very egregious mistake […] He once shot a n****—and killed him—in Walmart […] and nothing bad happened to his career. Do you see where I'm going with this? In our country, you can shoot and kill a n****, but you better not hurt a gay person's feelings—and this is precisely the disparity I wish to discuss.

Il ragazzo ha commesso un errore madornale […] Una volta ha sparato a un n**** e l'ha ucciso, a Walmart […] e non è cambiato nulla nella sua carriera. Capite dove voglio arrivare? Nel nostro paese, si può sparare e uccidere un n****, ma è meglio non ferire i sentimenti di un gay, ed è proprio questa la disparità di cui voglio discutere.

Molti attivisti LGBTQ+ internazionali, tuttavia, avvertivano che la posizione di Chappelle sui diritti dei neri contro i diritti dei trans era equivalente alla cancellazione delle persone trans nere.

Solo che non ha detto ‘gay bianchi’. Ha detto ‘persone gay’ come se non ci fossero persone gay nere. È una cosa estremamente riduttiva da dire.

Una utente di Trinidad, Brigette R. Joseph, non è riuscita a conciliare l'approccio di Chappelle con le realtà quotidiane che la comunità caraibica LGBTQ+ affronta. In un aggiornamento privato su Facebook che ha permesso di citare ha detto:

I am finally up to date with Mr.Chappelle’s BS.
Do people just not understand how irresponsible and damaging it is for ANY media, to allow for transphobic comments to be made, even in the slightest? Even just a little bit?

We need to do better. It’s not funny ever.

And you can argue with yourself, when you have very close friends who are trans and who you worry about on a blasted daily basis you [could] check me back.

Sono finalmente aggiornato sulle stronzate del signor Chappelle.
La gente semplicemente non capisce quanto sia irresponsabile e dannoso per QUALSIASI media, permettere che vengano fatti commenti transfobici, anche in minima parte? Anche solo un po'?

Dobbiamo fare di meglio. Non è mai divertente.

E potrete discuterne con voi stessi, quando avete amici stretti che sono trans e di cui vi preoccupate quotidianamente, allora ne riparleremo [forse].

La scrittrice Amanda Choo Quan (anche lei in un post privato con il permesso di ripubblicare) ha espresso una prospettiva simile:

Supporting trans people would really be edgy, since Chappelle has his fame and they have nothing. (If you think the Internet is ‘something’, consider how many trans folk are still dying even though you feel like cancel culture threatens YOU).

Sostenere le persone trans sarebbe davvero irritante, dato che Chappelle ha la sua fama e loro non hanno nulla. (Se pensi che internet sia ‘qualcosa’, considera quanti trans stanno ancora morendo anche se pensi che la cancel culture minacci TE).

Sul filone di Joseph, sempre citato con permesso, Zico Cozier ha suggerito:

[…] we need to be honest in our response to what he's doing. You can point out that the jokes are transphobic in nature while also highlighting the truth about his message and its possible impact on its target audience.

[…] dobbiamo essere onesti nella nostra risposta a ciò che sta facendo. Si può sottolineare che le battute sono di natura transfobica e allo stesso tempo evidenziare la verità del suo messaggio e il possibile impatto sul suo pubblico di riferimento.

Global Voices ha parlato via WhatsApp con Xoe Sazzle, un'attivista trans caraibica, che ha detto di non aver guardato “The Closer”, né di avere intenzione di farlo, aggiungendo:

If [we] put half of the attention that they're pouring into Dave Chappelle and into dicing apart his comedy special, and clamouring and boycotting Netflix […] into the real systems of oppression and the real points of change—which do not lie in the entertainment industry and do not lie in capitalist organisations such as Netflix—then we'd be able to experience some real change, and we'd be able to really benefit from those conversations.

[…] I think a lot of the anger, angst, roaring, etc. is quite misdirected, but that's how popular culture works. […] Pop culture, capitalism…designed to sell…and it's selling! Netflix is making so much money. I think from that perspective, both Dave Chappelle and Netflix have been successful and effective.

Se [noi] mettessimo metà dell'attenzione che stanno riversando su Dave Chappelle, nel fare a pezzi il suo speciale e nel chiedere a gran voce di boicottare Netflix […] nei veri sistemi di oppressione e nei veri punti di cambiamento (che non risiedono nell'industria dell'intrattenimento e non risiedono in organizzazioni capitaliste come Netflix) allora saremmo in grado di sperimentare un vero cambiamento, e saremmo in grado di beneficiare davvero di tali conversazioni.

[…] Penso che molta della rabbia, dell'angoscia, del clamore, ecc. sia piuttosto mal indirizzata, ma è così che funziona la cultura popolare. […] La cultura popolare, il capitalismo… progettato per vendere… e sta vendendo! Netflix sta facendo così tanti soldi. Penso che da questo punto di vista sia Dave Chappelle che Netflix abbiano avuto successo ed efficacia.

Nel frattempo, la comica Simmy the Trini si è detta “offesa”:

I'm offended that people didn't listen to him to try to understand the points he made. […]

Dave Chappelle is a black man, African American, a Muslim and a global comedic icon known for taking strong positions for his beliefs even if that means walking away from millions of dollars or rubbing people the wrong way.

Against that backdrop, he has weighed the LGBTQ community and feminism and found a glaring truth. Cancel culture is often pushed as a narrative by people who don't support their own kind.

As a society and arguably in defense of a better society, we are quick to silence people who have ‘offensive’ views. We shouldn't, theoretically speaking, encourage racism, sexism, sizeism or homophobia. The idea is to work toward harmony and a level of respectful acceptance of the wide spectrum of people experiencing life differently.

Dave points this out brilliantly. A person can have empathy for another group without sharing their beliefs or participating in their ideologies. Respect can be shown and tolerance extended without forcing people to subscribe to beliefs that are in conflict with their own.

Sono offesa che la gente non l'abbia ascoltato per cercare di capire le sue affermazioni. […]

Dave Chappelle è un uomo di colore, afroamericano, musulmano e un'icona comica globale nota per prendere posizioni forti per le sue convinzioni, anche se questo significa allontanarsi da milioni di dollari o irritare le persone nel modo sbagliato.

In questo contesto, ha soppesato la comunità LGBTQ e il femminismo e ha trovato una verità lampante. La cancel culture è spesso una narrazione spinta da persone che non sostengono quelli come loro.

Come società e presumibilmente in difesa di una società migliore, siamo veloci a mettere a tacere le persone che hanno opinioni “offensive”. Non dovremmo, teoricamente parlando, incoraggiare il razzismo, il sessismo, il sizeism o l'omofobia. L'idea è di lavorare verso l'armonia e un livello di accettazione rispettosa dell'ampio spettro di persone che vivono la vita in modo diverso.

Dave lo sottolinea brillantemente. Una persona può avere empatia per un altro gruppo senza condividere le loro credenze o partecipare alle loro ideologie. Il rispetto può essere mostrato e la tolleranza estesa senza forzare le persone a sottoscrivere convinzioni che sono in conflitto con le proprie.

Ha inoltre prestato attenzione a opinioni contrarie:

I've seen the arguments from the other side and I listened with keen ears to establish if Dave Chappelle said anything that was irresponsible […] scrutinizing his words in search of reasons to be outraged or offended. I found nothing he said that warranted the backlash or calls for the removal of his special.

As a comedian, I found his set well-composed and brilliantly delivered. […]

You don't have to agree with him or mirror his views. They are his opinions and you are entitled and free to have yours. There is no right or wrong here – just a wonderful opportunity to understand a different perspective.

Ho sentito le argomentazioni dell'altra parte e ho ascoltato attentamente per stabilire se Dave Chappelle avesse detto qualcosa di irresponsabile […] scandagliando le sue parole alla ricerca di motivi per essere indignati o offesi. Non ho trovato nulla di quanto ha detto che giustificasse tali reazioni negative o le richieste di rimozione del suo speciale.

Come comico, ho trovato il suo set ben composto e brillantemente realizzato. […]

Non dovete essere d'accordo con lui o rispecchiare le sue opinioni. Sono le sue opinioni e ognuno ha il diritto e la libertà di avere le proprie. Non c'è giusto o sbagliato qui, solo una meravigliosa opportunità di capire una prospettiva diversa.

Come spesso accade con la commedia di Dave Chappelle la gente potrebbe dover accettare di essere in disaccordo.

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